La vera utilità del 4K ? Stando all'opinione di tre registi è pari a zero. Geoff Boyle, Rodney Charters, Bill Benett condividono lo stesso giudizio sull'Ultra Alta Definizione: si tratta di un argomento molto spinto da parte dell'industria della ripresa e della riproduzione video, non una reale esigenza dei registi e dei direttori della fotografia. "Non mi importa nulla della risoluzione: ho passato la mia vita a mettere retine, calze, filtri di diffusione davanti e dietro le ottiche perché generalmente è tutto troppo nitido. Quello che mi interessa veramente sono la gamma dinamica e la resa dei colori" - questa l'opinione di Geoff Boyle (Mutant Chronicles [2008], Street Fighter - La leggenda [2009] and Dark Country [2009]). Sono argomenti simili a quelli utilizzati dai registi che si sono schierati per salvare le pellicole cinematografiche Kodak e poter girare film ancora negli anni a venire utilizzando questo mezzo al posto del digitale.
Sulla stessa linea anche Rodney Charters ( 24 [2001], Venerdì 13 [1987]) che rincara la dose dicendo che tutta quella risoluzione porta sullo schermo dettagli che possono anche avere un effetto negativo, ad esempio distraendo lo spettatore dalla vera scena che il regista voleva mettere davanti ai suoi occhi. Bill Benett (Kiss or Kill [1997], In a Savage Land [1999] and Tentazione mortale [2001]) fa poi una considerazione molto pratica: "Spesso lavoriamo con attrici sulla cinquantina, molto brave e molto pagate: nessuna di loro vuole vedere puntata verso di sé una videocamera 4K (o 6K o 8K) senza che di fronte ad essa ci sia un filtro di diffusione. Nel momento in cui aggiungi qualunque forma di diffusione non hai più una cinepresa 4, ma ti porti dietro comunque tutto il carico di dati che questa comporta".
La gamma dinamica è uno degli aspetti chiave per i direttori della fotografia e al momento c'è molto lavoro attorno a questo tema nell'ambiente, anche perché all'occhio umano immagini con un migliore contrasto e una gamma dinamica aumentata danno l'impressione di maggiore nitidezza. Addirittura Boyle è coinvolto in alcuni esperimenti per girare con due cineprese Arri in parallelo, non per ottenere immagini 3D, ma per arrivare a una gamma dinamica di 20 stop. Un altro elemento chiave sono i colori: in molti si sono resi conto che lo spazio colore Rec 709, utilizzato come standard per le TV ad alta definizione, faccia perdere moltissime informazioni di gamma cromatica. Se si trova il modo invece di riuscire a portarle agli occhi degli spettatori l'impatto delle immagini in movimento può essere molto maggiore, ma servono nuovi standard nell'industria. Dolby è al lavoro su qualcosa di simile con la sua tecnologia Dolby Vision.
La differenza nella qualità delle immagini che promette di portare la tecnologia Dolby Vision
Se avete una mezz'ora di tempo potete guardarvi tutta l'interessante tavola rotonda a questo indirizzo o cliccando sul video incorporato qui sotto.