Thomas Knoll, nel lontano 1987, era uno studente dell'Università del Michigan come tanti altri. A fare emergere il suo nome dalla massa però fu un programma da lui ideato per visualizzare immagini in scale di colore sul proprio Macintosh Plus, che di fatto era monocromatico. Chiamò il programma Display, ma tutto sarebbe finito lì se suo fratello, John Knoll, non avesse suggerito a Thomas di fare qualcosa di più, intuendone forse il potenziale.
Gli chiese di farlo diventare un vero e proprio programma per l'editing di immagini, per quanto solo in scale di colore. Ecco quindi che Thomas smise di studiare per 6 mesi dedicandosi esclusivamente a fare quello che il fratello gli aveva suggerito, dando vita a uno strumento che chiamò Photoshop, dopo aver escluso ImagePro in quanto era già registrato per altro.
Ad essere inventato non fu solo il software di riferimento per l'editing di immagini (25 anni di longevità...), ma anche una voce di dizionario, poiché in lingua anglofona esiste il "to photoshop", alla pari del neologismo "to google" per effettuare una ricerca. Il Photoshop degli albori fu poi sottoposto a Apple e Russell Brown, art director di Adobe, che accolsero l'idea e ne programmarono la commercializzazione come Photoshop 1.0. Era il 1990, e poteva essere utilizzato solo su Mac.
Quel codice ora fa il suo ingresso nel Computer History Museum, essendo di fatto un punto di svolta molto importante per il settore informatico. Sono 128.000 linee di codice, ora a disposizione per il download a questo indirizzo. Certo fa impressione vedere gli screenshot ora, considerando anche che si parla di primi anni '90, quindi nemmeno tantissimo tempo fa.