Il drone più veloce del mondo è svizzero, per la precisione ticinese

Il drone più veloce del mondo è svizzero, per la precisione ticinese

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“Il suo progetto è iniziato come una sfida personale, ma si è trasformato in una vera e propria impresa tecnica: in un semestre, Samuele Gobbi ha sviluppato, costruito e testato un drone che ha ottenuto un record di velocità ufficialmente riconosciuto dai Guinness dei Primati”

Samuele Gobbi, uno studente ticinese (come riportato con orgoglio dalla RSI) del Master HES-SO in Ingegneria Elettrica, ha stabilito il nuovo record mondiale di velocità per droni con un quadricottero che ha raggiunto i 557,64 km/h. Questo drone ad alte prestazioni, sviluppato nell’ambito del suo lavoro di Master presso la HEIA-FR, gli ha valso un riconoscimento ufficiale da parte dei Guinness World Records.

Dalla passione personale, alla tesi e infine al record

Il suo progetto è iniziato come una sfida personale, ma si è trasformato in una vera e propria impresa tecnica: in un semestre, Samuele Gobbi ha sviluppato, costruito e testato un drone che ha ottenuto un record di velocità ufficialmente riconosciuto dai Guinness dei Primati. Appassionato di pilotaggio FPV (First Person View), lo studente di ingegneria elettrica ha sempre seguito con attenzione l’evoluzione tecnologica nel campo dei droni e, insieme ai suoi amici, ha concepito un primo prototipo al di fuori dell’orario di lezione, con l’ambizione di renderlo il più veloce possibile.

Samuele Gobbi studente HEIA-FR con drone Fastboy2 record velocità

Davanti ai risultati promettenti, Samuele Gobbi ha quindi proposto, per la sua tesi di Master HES-SO in Ingegneria, di studiare l’ottimizzazione del volo ad alta velocità con un quadricottero. Sotto la supervisione del professore Nicolas Rouvé, e con il sostegno dei membri del Gruppo di ricerca interdisciplinare in drone (GRID) della HEIA-FR, lo studente ha sviluppato, costruito e testato il drone “Fastboy 2” all’interno della Haute école d'ingénierie et d'architecture de Fribourg.

Alcuni concetti innovativi distinguono Fastboy 2 dalla concorrenza, in primis il suo sistema di raffreddamento ad acqua. La forte inerzia termica dell’acqua, contenuta in due serbatoi, permette di raffreddare l’elettronica, messa a dura prova dalla potenza richiesta dai motori, con un picco che è arrivato a sfiorare i 10 kW.

"Inoltre, le braccia del drone sono state concepite in modo da fornire portanza all’apparecchio a alta velocità. In aria, la portanza è quindi generata sia dal motore sia dalle braccia” ha spiegato Samuele Gobbi.

È un progetto molto interdisciplinare: ho affrontato aspetti elettrici, ma anche meccanici, aerodinamici e di gestione del progetto” aggiunge il neolaureato, sottolineando che le conoscenze e competenze acquisite durante questo lavoro di Master sono altrettanto importanti quanto il risultato finale.

L’analisi dei rischi costituisce anche un tema fondamentale per garantire la sicurezza delle persone e degli apparecchi. Sebbene conforme alla regolamentazione vigente, l’uso di questo velivolo di 1,6 kg e di una potenza massima di 10 kW prevede misure di sicurezza rigorose.

Un record ufficiale omologato dal Guinness dei Primati

Nel corso delle prove, si è delineata la possibilità di battere il record della “Velocità massima al suolo raggiunta da un quadricottero telecomandato a batteria” – allora stabilito a 480 km/h da Luke Maximo Bell. Samuele Gobbi ha intrapreso le procedure per ufficializzare la sua prestazione presso i Guinness World Records. Il protocollo di omologazione è rigoroso: il volo deve essere orizzontale o in salita, realizzato su 100 metri in linea retta, in due direzioni opposte, il tutto nello stesso orario. Esperti esterni – Florian Gluszka (FloFPV) e Fabian Jobin (Uvprod.ch), entrambi specializzati nel settore dei droni – hanno supervisionato il test e attestato la velocità raggiunta, pari a 557,64 km/h. Il record è stato quindi confermato e registrato dai Guinness World Records.

Il Gruppo di ricerca interdisciplinare in drone (GRID) della HEIA-FR è stato costituito nel giugno 2024 per sviluppare conoscenze e metodologie che consentano di progettare, fabbricare e testare in volo, in tempi brevi, aeromobili adatti a missioni specifiche. Un mese dopo, un primo drone ad ala delta ha effettuato il suo volo di prova. Tecnologie specifiche, come l’intelligenza artificiale, sono in fase di sviluppo e integrazione per aumentare le prestazioni del drone o accelerare il suo processo di sviluppo.


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