Il selfie del macaco manda in rovina il fotografo Slater: gli ultimi risvolti
di Nino Grasso, pubblicata il 17 Luglio 2017, alle 18:01
Intervistato dal Guardian il fotografo David Slater ha ammesso di essere in ristrettezze economiche non potendo pagare neanche le tasse. È lo stesso diventato famoso per il "selfie del macaco"
Commenti (48)
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Commento # 31
di: giuliop
pubblicato il 17 Luglio 2017, 23:09
Originariamente inviato da: s-y
te pareva se non arrivava il precisino ino ino, me pare come quelli che quando trovano qualcosa fuori posto gna a fanno proprio a trattenersi (per non arrivare al terrore dei germi, il disordine per definizione, ocio...)
Presente!
Originariamente inviato da: s-y
tanto per non far andare ot, che l'argomento non è così banale, anche se può sembrarlo...
sti
cazzi
ho sbagliato, ho sbagliato dire che ho sbagliato
sti
cazzi
avanti e pedalare
sti
cazzi
ho sbagliato, ho sbagliato dire che ho sbagliato
sti
cazzi
avanti e pedalare
Ma il succo è che avevi ragione (prima ), e poi le parole vogliono dire quello che vogliono dire, non è che il significato ce lo si inventa e usarle non a casaccio voglia dire essere "precisino"...
Commento # 32
di: Doraneko
pubblicato il 17 Luglio 2017, 23:33
Originariamente inviato da: Piedone1113
Ma il bello è che dopo questa causa ogni foto contenente esseri viventi inquadrati avranno da ridirci sopra:
In fondo è l'animale che si è messo in quella posizione artistica volutamente quindi i diritti sono del soggetto ripreso e non di chi fa lo scatto.
Ma ancora peggio lo si avrà con le canzoni dove i diritti andranno solo all'esecutore e non agli autori (come l'esempio degli architetti).
Personalmente non sono animalista (anzi mi stanno sulle OOO) e che sono la faccia opposta della medaglia dove ci sono chi maltratta gratuitamente gli animali.
Basti pensare al fatto che investire con un auto un animale è più pericoloso che investire un bambino.
In fondo è l'animale che si è messo in quella posizione artistica volutamente quindi i diritti sono del soggetto ripreso e non di chi fa lo scatto.
Ma ancora peggio lo si avrà con le canzoni dove i diritti andranno solo all'esecutore e non agli autori (come l'esempio degli architetti).
Personalmente non sono animalista (anzi mi stanno sulle OOO) e che sono la faccia opposta della medaglia dove ci sono chi maltratta gratuitamente gli animali.
Basti pensare al fatto che investire con un auto un animale è più pericoloso che investire un bambino.
Qui comunque l'interesse della Peta non è riguardo ai diritti d'autore in sé, stanno cercando di vincere la causa perché se si riesce a far riconoscere che un animale può possedere dei diritti d'autore, in seguito ci si potrà avvicinare sempre di più al mettere umani e animali sullo stesso piano. A quel punto sarà impossibile qualunque forma di sfruttamento degli animali, dal punto di vista alimentare, scientifico, del vestiario, ecc... Qui dovrebbe essere qualche imprenditore facoltoso, che opera in un settore nel quale avviene una qualche forma di sfruttamento degli animali (un allevatore ad esempio), che si offra di aiutare economicamente il fotografo e magari anche fornendogli il miglior aiuto legale possibile. Questo darebbe sollievo al fotografo e nel lungo termine ne avrebbe un vantaggio lui stesso, perché se vincessero la peta e il macaco, la sentenza farebbe legge e le conseguenze sarebbero pesantissime nel lungo termine. Ci vorrebbe almeno una raccolta fondi, se non c'è nessuno che si offre di aiutare direttamente il fotografo .
Commento # 33
di: OttoVon
pubblicato il 18 Luglio 2017, 02:24
Vai a vedere quei poveri cristi che addestrano gli animali per film e telefilm... sarà l'animale a recitare, quindi i diritti del film?
Come campano quelli?
Che manica di lesi.
Come campano quelli?
Che manica di lesi.
Commento # 34
di: s-y
pubblicato il 18 Luglio 2017, 08:11
sinceramente penso che gli animali dei diritti li abbiano, ma secondo le loro regole, mannaggia. accreditare il diritto d'autore è un abominio, e pure contro natura, tiè (*)
anche per questo voglio sperare che la motivazione sia fondamentalmente di carattere economico...
(*) prima di scrivere il parere ho avuto un consulto con la mia golden, la quale però pensava solo alla pappa che doveva arrivare
ps: sull'altra quesitone non proseguo, cmq tutto ok
anche per questo voglio sperare che la motivazione sia fondamentalmente di carattere economico...
(*) prima di scrivere il parere ho avuto un consulto con la mia golden, la quale però pensava solo alla pappa che doveva arrivare
ps: sull'altra quesitone non proseguo, cmq tutto ok
Commento # 35
di: CYRANO
pubblicato il 18 Luglio 2017, 08:24
Beh se un cavallo ha potuto essere un senatore romano, allora un macaco può avere i diritti sulle sue foto...
Clmsòmdòmòmdòmd
Clmsòmdòmòmdòmd
Commento # 36
di: animeserie
pubblicato il 18 Luglio 2017, 08:49
ma i files RAW ce li ha l'animale o il fotografo ?
Senz'altro il fotografo, quindi la proprietà è sua, punto.
Senz'altro il fotografo, quindi la proprietà è sua, punto.
Commento # 37
di: Piedone1113
pubblicato il 18 Luglio 2017, 09:08
Originariamente inviato da: Doraneko
Qui comunque l'interesse della Peta non è riguardo ai diritti d'autore in sé, stanno cercando di vincere la causa perché se si riesce a far riconoscere che un animale può possedere dei diritti d'autore, in seguito ci si potrà avvicinare sempre di più al mettere umani e animali sullo stesso piano. A quel punto sarà impossibile qualunque forma di sfruttamento degli animali, dal punto di vista alimentare, scientifico, del vestiario, ecc... Qui dovrebbe essere qualche imprenditore facoltoso, che opera in un settore nel quale avviene una qualche forma di sfruttamento degli animali (un allevatore ad esempio), che si offra di aiutare economicamente il fotografo e magari anche fornendogli il miglior aiuto legale possibile. Questo darebbe sollievo al fotografo e nel lungo termine ne avrebbe un vantaggio lui stesso, perché se vincessero la peta e il macaco, la sentenza farebbe legge e le conseguenze sarebbero pesantissime nel lungo termine. Ci vorrebbe almeno una raccolta fondi, se non c'è nessuno che si offre di aiutare direttamente il fotografo .
Ma difatti quelli del PETA vogliono creare un precedente di coscienza autodeterminante negli animali per attaccare il resto del paradigma.
Commento # 38
di: bonzoxxx
pubblicato il 18 Luglio 2017, 09:37
Quelli del PETA hanno sulla coscienza un fotografo che per difendersi è andato a finire sul lastrico. Classico comportamento di questi pseudo-animalari che vanno decantando la protezione degli animali e della natura poi magari girano col macchinone V8.
PATETICI!
PATETICI!
Commento # 39
di: corvazo
pubblicato il 18 Luglio 2017, 09:56
Questa storia è troppo assurda!
Ora avrebbe "40 milioni di sterline in tasca" altra assurdità.
Ora Mr poveretto è diventato famoso cosa non poco per un fotografo, l'inizio della sua carriera è appena iniziata mentre molti ingenui proveranno a darsi alla fotografia sognado fortune.
Ora avrebbe "40 milioni di sterline in tasca" altra assurdità.
Ora Mr poveretto è diventato famoso cosa non poco per un fotografo, l'inizio della sua carriera è appena iniziata mentre molti ingenui proveranno a darsi alla fotografia sognado fortune.
Commento # 40
di: animeserie
pubblicato il 18 Luglio 2017, 10:14
Originariamente inviato da: bonzoxxx
Quelli del PETA hanno sulla coscienza un fotografo che per difendersi è andato a finire sul lastrico. Classico comportamento di questi pseudo-animalari che vanno decantando la protezione degli animali e della natura poi magari girano col macchinone V8.
PATETICI!
PATETICI!
Quoto tutto