Le capacità di riconoscimento di persone, facce e oggetti sono tra le caratteristiche che negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante e soprattutto sono arrivate alla portata di tutti grazie all'integrazione negli smartphone. Questi ultimi vedono sensori di sempre maggiore risoluzione a bordo e questo fatto potrebbe entrare in contrasto proprio con l'AI deputata a riconoscere gli oggetti. Il punto dolente è il consumo energetico per effettuare il riconoscimento quando il numero di pixel cresce e magari supera il tetto dei 100 milioni.
Questo è il punto da cui è partito Park Jun-young, CEO di UX Factory, startup corean che propone un approccio completamente differente alla tematica, portando il riconoscimento più vicino alla sorgente dei dati, con un chip a livello del sensore creando così il 'sensore cognitivo'.
Questo sensore sarà integrato in prossimità del sensore principale d'immagine e avrà solo il compito di effettuare il riconoscimento di facce, oggetti e QR code. Alla sua base una combinazione di un sensore d'immagine di un fornitore coreano e gli algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati da UX Factory.
L'idea è quella di sollevare il sensore principale da compiti di riconoscimento, che possono arrivare a far consumare 1 W, lasciando il compito al sensore cognitivo dedicato, con un consumo che al massimo è stimato in 10 mW. Il vantaggio, inoltre, è che il sensore dedicato al riconoscimento, in virtù del consumo limitato, può operare in modalità always-on.
Il chip è pensato in particolare per tutti i dispositivi edge che potranno beneficiare nella prossima generazione del riconoscimento di volti e oggetti, come gli specchi smart, i robot dedicati alle pulizie, ma anche apparecchi come i droni. Il chip dovrebbe essere in sampling nella seconda parte di quest'anno per poi vedere produzione in volumi dall'inizio dell'anno prossimo.
Il sensore prosegue il lavoro di sviluppo che UX Factory ha portato avanti in questi anni sul tema dei CNNP - Convolutional Neural Network Processor - applicati al riconoscimento facciale, come quello integrato in nel prototipo K-Eye, in grado di autorizzare pagamenti o aprire l'auto con il riconoscimento facciale, ma anche di fonire tale funzionalità anche ale forze di pubblica sicurezza, come visibile nel video qui sopra del 2017.