ITALIA, un progetto fotografico 'personale-collettivo' di Irene Ferri per dare voce alle parole positive degli italiani

ITALIA, un progetto fotografico 'personale-collettivo' di Irene Ferri per dare voce alle parole positive degli italiani

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Irene ha raccolto testimonianze lungo tutta la Penisola, traducendo i racconti in immagini. Il progetto è ancora via di svolgimento ed è possibile sul sito della fotografa candidarsi per raccontare la propria storia e vederla tradotta in fotografie”

Di fronte alla situazione attuale, dell'Italia, della pandemia da Covid-19, delle difficoltà quotidiane, sono molti i racconti che se ne possono fare; in gran parte siamo bombardati dai racconti negativi, che spesso parlano di numeri, senza dare un volto ai quei numeri, a quelle persone.

In questo tipo di momenti serve però anche trovare il coraggio di fare un racconto diverso, di cantare fuori dal coro ed è quello che ha deciso di fare Irene Ferri, giovane artista selezionata anche da Nikon Europa e da Nikon Italia per far parte dei suoi migliori talenti. Nasce così ITALIA, un progetto fotografico 'personale-collettivo' in cui la fotografa vuole dare attraverso le sue immagini voce alle parole positive degli italiani.

La voce dell'Italia positiva in immagini

"Mai come in questo momento c’è bisogno di positività e di voglia di ripartire!" questo uno dei motti del progetto, che sfida anche la deriva linguistica per cui oggi 'positivo' è usato sempre di più in accezione negativa, rimandando in prima battuta al temuto risultato dei tamponi. Una 'sfida alla negatività' che opprime il racconto della situazione attuale, anche in questo caso con una scelta dei termini ossimorica rispetto all'accezione con cui la parola viene intesa per la maggiore in questo periodo.

Dopo aver vissuto all'estero, al rientro in Italia ha guardato il nostro Paese con occhi diversi e per certi versi ha fatto anche fatica a riadattarsi. Ma proprio dal guardare la realtà con un altro sguardo è nata l'esigenza di provare a raccontare l'Italia con una voce diversa:

"Dopo due anni dal mio ritorno in Italia mi sono stancata. Stancata di sentire solo lamentele e di ascoltare solo negatività, uscire dalla mia bocca o da quella degli altri. Ho sentito più volte affermare “Che bella l’Italia!” dai miei amici americani piuttosto che dai miei connazionali. Da qui è nata la mia voglia di creare un progetto fotografico che coinvolga tutti noi" dice la fotografa.

Irene ha raccolto testimonianze lungo tutta la Penisola, ma il progetto è ancora in fieri ed è possibile sul sito della fotografa candidarsi per raccontare la propria storia e vederla tradotta in immagini dalla fotografa. La modalità è semplice, è sufficiente rispondere alle domande “Quale ricordo o storia ti lega all’Italia? Cosa vuol dire per te Italia?” o, se si vive all’estero, “Cosa ti manca di più dell’Italia?” e compilare questo form: https://www.ireneferri.com/it/progetto-italia/

Qui di seguito alcune delle storie e delle foto con cui Irene Ferri ha dato voce a quelli che le hanno dedicato qualche istante per raccontare la propria storia.

Mercato

“I mercati rionali, le bancarelle, la gente che grida, i profumi che ti assaltano, assaggiare una fragola per poi comprarne una cassetta”
Marta

“Italia per me sono le “urla” al mercato coperto della mia città Livorno. Fin da bambina mia mamma mi portava a fare la spesa e dopo aver comprato il pesce al mercato coperto, andavamo nei banchi della frutta e verdura e “bimbe la frutta bona c’è lo solo io” era all’ordine del giorno.”
Arianna

“Mia nonna. La cesta che teneva sulla testa mentre tornava dal mercato, senza mani. Allora me ne vergognavo, ora non so cosa darei per rivivere questa immagine.”
Miriam

Sacro e profano

“L’Italia è quel posto dove si incontrano il sacro e il profano. Una statua della Vergine a guardia di un calcetto in un afoso androne di Scalea, collezioni di mazze chiodate in vendita accanto ai souvenir delle reliquie di San Francesco nei vicoli di Assisi, le modelle che sfilano davanti al Duomo di Lecce.” Manuela

Nonni/genitori/ricordi (italiani all’estero)

Se chiudo gli occhi, riesco a “teletrasportarmi” a casa dei nonni al mare. La mattina papà usciva presto per andare a piantare l’ombrellone in prima fila. Io amo sedermi sotto la grande palma nel giardino con la tenda da sole blu come il mare.
Il nonno, dopo il tramonto iniziava a cercare le telline, noi lo guardavamo dalla riva!”
Martina


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