Sono passati circa 10 mesi dal giorno in cui Kodak si è dovuta arrendere all'evidenza e dichiarare bancarotta, avvalendosi della procedura di amministrazione controllata Chapter 11 prevista dalla legge fallimentare statunitense. In questo periodo Kodak ha avviato diverse iniziative per riportare in pari il bilancio, comprese la vendita di importanti asset e la ristrutturazione aziendale, con il taglio di diversi posti di lavoro.
Kodak ha ottenuto un finanziamento di 793 milioni di dollari da una cordata che include nomi del calibro di JP Morgan, UBS AG, Centerbridge Partners e GSO Capital Partners e con la nuova iniezione di denaro punta a uscire dall'amministrazione controllata. Il nuovo prestito porta però una condizione: Kodak deve riuscire a vendere il suo portafoglio brevetti.
Torna quindi alle cronache la trattativa che vede Kodak e alcuni importanti nomi come Apple, Google, Microsoft, Intellectual Ventures Management LLC, e RPX Corp in cerca di un accordo sulla valutazione del portafoglio brevetti nel campo dell'imaging dell'azienda di Rochester. Ad agosto sembrava fatta, ma Kodak ha ritenuto troppo basse le offerte, che mettevano sul piatto non più di 250 milioni di dollari, a fronte di una previsione di incasso di Kodak dieci volte superiore.
Non rimane molto tempo a Kodak per trovare l'offerta giusta, ma sicuramente l'azienda fondata da George Eastman sta attendendo che qualcuno alzi la posta: sebbene i player abbiamo dimostrato un interesse relativo, quello che si porterà a casa l'intero piatto avrà nuove importanti armi da sfoggiare contro la concorrenza, sia dal punto di vista offensivo, sia da quello difensivo.