La crisi dei profughi nel Mediterraneo è un tema che purtroppo continua a riempire le pagine di cronaca. È facile immaginare che alcuni tra i lavori giornalistici di stampo fotografico più importanti dell'anno ce ne siano molti che hanno raccontato proprio questa emergenza umanitaria.
Avevamo già visto come al World Press Photo avesse trionfato uno scatto che aveva immortalato il difficile passaggio di confine di alcuni migranti. Anche i premi Pulitzer hanno seguito la stessa scia e i due lavori premiati nelle categorie fotografiche sono andati ai fotografi del New York Times Mauricio Lima, Sergey Ponomarev, Tyler Hicks e Daniel Etter nella sezione Breaking News Photography e in quella Photography Staff al team di Thomson Reuters, che avevano trattato nei loro scatti lo stesso tema.
Gli scatti sono accomunati da diversi tratti e raccontano molte fasi del difficile cammino delle persone in fuga dal loro paese. Le barche strapiene, padri che cercano di portare in salvo i bambini dopo il ribaltamento del mezzo, la marcia verso i confini dell'Europa, i respingimenti della polizia, i passaggi di confine di intere famiglie sotto il filo spinato e, purtroppo, anche le foto di quelli che non ce l'hanno fatta e vengono ormai cadaveri dal mare sulle spiagge delle isole greche.
In campo fotografico è stato premiato anche il lavoro di Jessica Rinaldi del Boston Globe nella sezione Feature Photography per il racconto in immagini della difficile vita di un bambino statunitense del Maine, alla ricerca della sua strada dopo aver subito violenze da parte dei familiari più stretti.