La Cina vista da Henri Cartier-Bresson in mostra al Mudec di Milano

La Cina vista da Henri Cartier-Bresson in mostra al Mudec di Milano

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Spazio Mudec Photo, dal 18 febbraio al 3 luglio 2022. Oltre cento stampe originali e una raccolta di documenti e materiali d’archivio raccontano lo storico reportage del grande fotografo francese sugli “ultimi giorni di Pechino” prima dell’arrivo delle truppe di Mao.”

Henri Cartier-Bresson (1908-2004) è uno di quei nomi che tutti conoscono e tutti associano al mondo della fotografia. Alcuni degli scatti più iconici del '900 sono usciti dalle sue macchine fotografiche.

Per molte ragioni è quindi imperdibile per chi ama la fotografia la mostra che si apre oggi al Mudec di Milano:

HENRI CARTIER-BRESSON Cina 1948-49 | 1958

Spazio Mudec Photo, dal 18 febbraio al 3 luglio 2022
Oltre cento stampe originali e una raccolta di documenti e materiali d’archivio raccontano lo storico reportage del grande fotografo francese sugli “ultimi giorni di Pechino”
prima dell’arrivo delle truppe di Mao.


a cura di
Michel Frizot, Ying-Lung Su


in collaborazione con
Fondation Henri Cartier-Bresson

Il 25 novembre 1948 la rivista “Life” commissiona a Henri Cartier-Bresson un reportage sugli “ultimi giorni di Pechino” prima dell’arrivo delle truppe di Mao. Il soggiorno, previsto di due settimane, durerà dieci mesi, principalmente nella zona di Shanghai.

Cartier-Bresson documenterà la caduta di Nanchino, retta dal Kuomintang, e si troverà poi costretto a rimanere per quattro mesi a Shanghai, controllata dal Partito Comunista, per lasciare infine il Paese pochi giorni prima della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese (1° ottobre 1949).

In Lui Chi Chang, la via dei negozi di antiquariato, la vetrina di un venditore di pennelli. Pechino, dicembre 1948 Vintage gelatin silver print © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

Col passare dei mesi, il suo racconto dello stile di vita cinese “tradizionale” e dell’instaurazione di un nuovo regime (Pechino, Hangzhou, Nanchino, Shanghai), realizzato con totale libertà d’azione, riscuote grande successo sulle pagine di “Life” e delle maggiori altre riviste internazionali d’informazione (compresa l’appena fondata “Paris Match”).
Il lungo soggiorno di Cartier-Bresson in Cina segna una svolta nella storia del fotogiornalismo: l’agenzia Magnum Photos era stata fondata (con la partecipazione dello stesso Cartier-Bresson) diciotto mesi prima a New York, e il reportage cinese proponeva un nuovo stile, meno legato agli avvenimenti, più poetico e distaccato, attento tanto ai soggetti ritratti quanto all’equilibrio formale della composizione. Molte di queste immagini sono tuttora tra le più famose nella storia della fotografia (per esempio, il Gold Rush in Shanghai).

China Welfare, opera di carità di Madame Sun Yat-sen: bambini aspettano la distribuzione di riso. Shanghai, marzo 1949 Gelatin silver print, 1970s © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

A partire dagli anni Cinquanta, a seguito di China 1948-49, Cartier-Bresson diviene uno dei maggiori nomi di riferimento del “nuovo” fotogiornalismo e, in generale, del rinnovamento della fotografia. I volumi The Decisive Moment (Verve, 1952) e D’una Chine à l’autre (Delpire, 1954), con prefazione di Jean-Paul Sartre, lo confermano.

Nel 1958, in prossimità del decimo anniversario di quel primo reportage, Cartier-Bresson si mette nuovamente in viaggio, stavolta in una situazione del tutto differente: per quattro mesi, obbligatoriamente accompagnato da una guida, percorre migliaia di chilometri in Cina per visitare luoghi selezionati, complessi siderurgici, grandi dighe in costruzione, pozzi petroliferi, paesi rurali “modello” sulle tracce del “Grande balzo in avanti” per documentare gli esiti della Rivoluzione e dell’industrializzazione forzata delle regioni rurali.

Di tutto ciò, comunque, riesce a mostrare anche gli aspetti meno positivi: lo sfruttamento del lavoro umano, il controllo militare, l’onnipresenza della propaganda. Ancora una volta, il reportage China 1958 riscuoterà un grande successo editoriale, con pubblicazioni programmate su scala internazionale, durante la prima settimana del gennaio 1959. Supportato dalla reputazione dell’autore e dalla competenza di Magnum, segnerà in Occidente l’immagine della Cina di Mao fino agli anni Settanta.

Questa mostra, curata da Michel Frizot e Ying-Iung Su, presenta oltre cento stampe originali del 1948-49 e del 1958, insieme a numerosi documenti d’archivio ed è realizzata in collaborazione con Fondation Henri Cartier-Bresson.

INFO UTILI

MUDEC Via Tortona 56, tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00)
DATE 18/02 - 03/07/2022
ORARI Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 ‐ 19.30 | Gio, Sab 9.30‐22.30
BIGLIETTI Intero € 12 | Ridotto € 10
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.


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