La foto di un singolo atomo vince un concorso fotografico scientifico

La foto di un singolo atomo vince un concorso fotografico scientifico

di Andrea Bai, pubblicata il

“Un singolo atomo fotografato con una normale fotocamera: è lo scatto che ha vinto il primoio premio del concorso Engineering and Physical Sicences Research Council”


Commenti (29)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
Per contattare l'autore del pezzo, così da avere una risposta rapida, si prega di utilizzare l'email personale (vedere in alto sotto il titolo). Non è detto che una domanda diretta inserita nei commenti venga verificata in tempi rapidi. In alternativa contattare la redazione a questo indirizzo email.
Commento # 21 di: marcram pubblicato il 15 Febbraio 2018, 09:29
Se "vedere" un oggetto vuol dire riuscire a catturare le radiazioni elettromagnetiche da lui emesse, quando riceviamo queste onde da una stella, da una lampadina, o da un atomo di stronzio, stiamo "vedendo" la stella, la lampadina, e l'atomo di stronzio!
Poi, per regolare la quantità di onde ricevute, basta regolare l'esposizione: esposizione brevissima, e riesci a vedere le macchie solari invece di un alone diffuso... Esposizione lunga e riesci a vedere la poca luce delle stelle, o di un atomo.

Se poi per voi questo non vuol dire vedere un atomo, per me neanche vedere un albero allora è tale: dovremmo vedere distintamente ogni atomo che lo compone, prima di dire "lo vedo!"...
Commento # 22 di: Gannjunior pubblicato il 15 Febbraio 2018, 10:54
marcram
ma non è questo il punto e lo sai benissimo.

quando vediamo un almeno vediamo un insieme di atomi che lo costituiscono e noi vediamo questo risultato di aggregazione che abbiamo chiamato albero.

Non potremmo mai vedere a occhio nudo un singolo atomo che compone l'albero.
L'articolo parla di un singolo atomo e la foto sostiene di mostrare tale singolo atomo, ma in effetti non è così...

poi possiamo giocare sulle parole etc ma la realtà è che a occhio nudo non si può vedere il microscopico o, se vogliamo, un'unità che compone qualcosa di più grande e visibile a occhio nudo..
Commento # 23 di: Eress pubblicato il 15 Febbraio 2018, 11:03
Originariamente inviato da: Ginopilot
Ma e' una foto di uno stronzio?

Commento # 24 di: Eress pubblicato il 15 Febbraio 2018, 11:08
Originariamente inviato da: Cloud76
con la foto di questo mentecatto qui:
Link ad immagine (click per visualizzarla)
ma mica lo vedi.

Quello è solo un guitto, come tutti gli altri suoi colleghi nel mondo
Compagnie teatrali. It's just a Mind Game.
Commento # 25 di: marcram pubblicato il 15 Febbraio 2018, 11:39
Originariamente inviato da: Gannjunior
marcram
ma non è questo il punto e lo sai benissimo.

quando vediamo un almeno vediamo un insieme di atomi che lo costituiscono e noi vediamo questo risultato di aggregazione che abbiamo chiamato albero.

Non potremmo mai vedere a occhio nudo un singolo atomo che compone l'albero.
L'articolo parla di un singolo atomo e la foto sostiene di mostrare tale singolo atomo, ma in effetti non è così...

poi possiamo giocare sulle parole etc ma la realtà è che a occhio nudo non si può vedere il microscopico o, se vogliamo, un'unità che compone qualcosa di più grande e visibile a occhio nudo..

Allora, l'albero è un insieme di atomi.
Perché riusciamo a vedere l'albero, ma normalmente non riusciamo a vedere un singolo atomo?
Primo, perché normalmente non disponiamo di atomi isolati, come in questo caso.
Secondo, perché il fotone emesso da un atomo ha un'energia troppo bassa per essere rilevata dal nostro occhio.
La somma dei fotoni emessi da più atomi vicini ha invece un'energia tale che può essere rilevata ad occhio nudo.
Ma, se invece di sommare i fotoni di più atomi, sommassimo più fotoni dello stesso atomo, con un'esposizione lunga, ecco che avremmo ugualmente una quantità di energia rilevabile.

Poi, che la risoluzione della vista non permetta di distinguere i "bordi" dell'atomo, questo è palese.
Ma nemmeno nell'albero vediamo i confini esatti delle foglie, sempre perché i "pixel" dell'occhio rilevano un alone luminoso che corrisponde ad un'area di più atomi, e un bordo di foglia che potrebbe essere microscopicamente a zig-zag noi lo vediamo dritto.

Quindi, alla fine, si tratta di un atomo che, isolato in una camera a vuoto, riesce ad emettere abbastanza fotoni da essere rilevato da una normale fotocamera con una lunga esposizione. Nel suo isolamento, il nostro occhio lo rileva, quindi lo vede.

Io "vedo" le stelle, anche se non riesco a definirne il contorno.
Vedo anche un aereo passare sopra la mia testa, e anche di quello non ho la vista tanto buona da rilevarne i contorni. E vedo anche l'abete a 200 metri di distanza, anche se è solo un triangolino verde di cui non distingo né rami né aghi.
E posso vedere, e fotografare, un moscerino della frutta, anche se non distinguo le zampette.
Così vedo quell'atomo di stronzio, anche se non distinguo i confini.
Commento # 26 di: polkmn pubblicato il 16 Febbraio 2018, 10:38
Avete fatto un po' di confusione, l'atomo "fotografato" viene eccitato dal laser(scelto ad hoc)che lo colpisce, nel processo di rilassamento (perdita dell'eccitazione) emette radiazione luminosa (come una lampadina) a frequenze caratteristiche di quell'elemento (per lo stronzio siamo nel blu-violetto). Come ha detto qualcuno prima, siamo in condizioni in cui la dimensione dell'atomo è più di 1000 volte inferiore alla lunghezza d'onda del laser, quindi non ci può essere illuminazione come la si intende comunemente (la luce non viene riflessa ma diffusa). Quello che ha fatto il fotografo è stato registrare su una sensore i movimenti dell'atomo che emette come una lampadina (alimentata dal laser) per un tempo molto lungo, fino a quando l'informazione accumulata non fosse visibile. La foto non è un'istantanea dell'atomo bensì è un'immagine delle posizioni da esso occupate per tutto il tempo della misura, si può dire che guardandolo nella scala dell'intensità è una rappresentazione della probabilità di trovare l'atomo in una certa posizione.
Commento # 27 di: emanuele83 pubblicato il 22 Febbraio 2018, 10:25
Originariamente inviato da: polkmn
Avete fatto un po' di confusione, l'atomo "fotografato" viene eccitato dal laser(scelto ad hoc)che lo colpisce, nel processo di rilassamento (perdita dell'eccitazione) emette radiazione luminosa (come una lampadina) a frequenze caratteristiche di quell'elemento (per lo stronzio siamo nel blu-violetto). Come ha detto qualcuno prima, siamo in condizioni in cui la dimensione dell'atomo è più di 1000 volte inferiore alla lunghezza d'onda del laser, quindi non ci può essere illuminazione come la si intende comunemente (la luce non viene riflessa ma diffusa). Quello che ha fatto il fotografo è stato registrare su una sensore i movimenti dell'atomo che emette come una lampadina (alimentata dal laser) per un tempo molto lungo, fino a quando l'informazione accumulata non fosse visibile. La foto non è un'istantanea dell'atomo bensì è un'immagine delle posizioni da esso occupate per tutto il tempo della misura, si può dire che guardandolo nella scala dell'intensità è una rappresentazione della probabilità di trovare l'atomo in una certa posizione.


Cancellate tutte el stronzate che hanno scritto fino a questo commento e ricominciamo da capo.

edit: anche perché c'è chi sostiene che gli alberi emettano luce e non la riflettano.

Bella la foto, bello il concetto, finalmente qualcuno che mi dice quanto sono distanti i due elettrodi.
Commento # 28 di: giannidb pubblicato il 28 Marzo 2022, 11:49
Ma siamo sicuri che sia un solo atomo?

Nell'articolo si dà per scontato che nella foto ci sia un solo atomo ma non è spiegato come abbiano isolato questo singolo atomo di stronzio e lo abbiano posizionato nel campo magnetico.
Hanno usato una pinzetta?
Ormai la "scienza" raccontata dalle presunte riviste scientifiche si basa solo sulla fede
Commento # 29 di: Bazzilla pubblicato il 28 Marzo 2022, 12:41
Originariamente inviato da: giannidb
Nell'articolo si dà per scontato che nella foto ci sia un solo atomo ma non è spiegato come abbiano isolato questo singolo atomo di stronzio e lo abbiano posizionato nel campo magnetico.
Hanno usato una pinzetta?
Ormai la "scienza" raccontata dalle presunte riviste scientifiche si basa solo sulla fede


Concordo.

Per avere senso, un articolo del genere dovrebbe comprendere la spiegazione corretta di come tutto questo è avvenuto, partendo dalle basi minime per comprendere, quindi analisi matematica 1 e 2 per comprendere poi meccanica, termodinamica, chimica, elettromagnetismo, meccanica quantistica, con formule matematiche e dimostrazioni di come si è giunto a tali formule.
In tutto questo, mi aspetto i disegni del dispositivo in oggetto, come si è arrivati a progettarlo, le prove empiriche, i test (falliti e di successo), titoli e piano ferie di chi lavora al progetto.

E non importa se sono necessari milioni di righe di testo.
Tanto siete sul web, no? Mica dovete usare la carta per riportare le nozioni.

Cioè, secondo voi dovrei fidarmi che quella foto è autentica solo perché è stata scattata per un concorso fotografico scientifico indetto dall'Engineering and Physical Sicences Research Council; concorso che prevede sicuramente il supporto di fior fiore di scienziati che ne stabiliscono la veridicità.

Ci dovremmo fidare solo per questo? Per chi ci avete presi?
« Pagina Precedente     Pagina Successiva »