La polvere sul sensore delle fotocamere reflex ha da relativamente poco catturato l'attenzione di tutti i consumatori ed è diventato terreno di sfida tra i vari produttori sul sistema migliore per eliminarla. C'è chi fa vibrare il sensore, chi invece il filtro posto di fronte ad esso e chi infine ha posto un vetro a chiudere il bocchettone della reflex per eliminare il problema alla radice.
Del problema del sensore sporco ci si accorge solitamente fotografandoampie porzioni a colore uniforme (il cielo sereno per esempio), dove l'odiato pulviscolo appare sotto forma di puntini e aloni. Difficile però da una fotografia stabilire l'esatto stato del sensore e , soprattutto, se quest'ultimo necessita di una sessione di pulizia.
Alcune prove (una delle quali abbiamo riportato a questo indirizzo) hanno dimostrato la poca efficienza dei sitemi di pulizia 'on-board' che poco possono nei confronti delle particelle più tenaci; va considerato che i sensori (in particolare quelli del tipo CCD) subiscono una carica elettrostatica, un richiamo irresistibile per le particelle di pulviscolo. Per una pulizia più completa i metodi sono principalmente due: procedere con una pulizia fai-da-te con strumenti quali pennelli e tamponi imbevuti di solventi non dannosi; oppure portare la macchina in assistenza e far procedere un esperto alla pulizia.
Per ridurre al minimo il numero degli interventi, da un parte per i costi (nel secondo caso), dall'altra per la possibilità di rovinare la superficie del sensore (nel primo caso), è utile disporre di uno strumento che permetta di analizzare visivamente lo stato del sensore.
Diversi sono le soluzioni presentate negli anni dai diversi produttori, l'ultima in ordine cronologico arriva da VisibleDust, che ha presentato il SensorLoupe. In pratica non è altro che una lente di ingrandimento con dei led per illuminare la superficie del sensore, ma il produttore garantisce un trattamento della lente in modo da eliminare le aberrazioni e avere un'esatta idea della situazione. I led, poi, sono studiati in modo da aiutare l'individuazione della polvere, mettendo le particelle in maggiore evidenza.
Naturalmente il corpo della lente è studiato in modo da non fare entrare polvere, se no il rischio è quello di individaure la polvere all'interno del dispositivo e non quella sul sensore. L'oggetto in questione costa sul sito del produttore poco meno di 60 euro: al consumatore la scelta se investirli o se ingegnarsi con lenti e luci fai-da-te.
Nel caso il sensore risultasse effetivamente bisognoso di una bella pulita lo stesso produttore vende anche spatole, pennelli, tamponi e solventi adatti. Se no chi vuole può aspettare l'aspirapolvere del cui brevetto abbiamo parlato qui.