La medio formato pronta a scendere in strada (portando con sé 50 megapixel)
È possibile fare street photography con una medio formato? Partendo dall'assunto che è possibile fare tutto con tutto, nei dovuti limiti, l'idea di portarsi in giro per strada una grossa fotocamera medio formato, con corpo, dorso, ottiche e tutto il resto non ha trovato tanti estimatori. Inoltre nel passato la tecnologia dei sensori CCD imponeva certi limiti, soprattutto per quanto riguarda le sensibilità effettivamente utilizzabili, che mantenevano il dominio delle medio formato all'interno dei muri dello studio, o almeno nei dintorni di una presa elettrica per alimentare un set di luci. Lo sbarco nel mondo del medio formato dei sensori CMOS ha portato un piccola rivoluzione in tale senso, portando alla progettazione di fotocamere che avessero anche gli esterni nel loro DNA. L'ergonomia, ma soprattutto pesi e dimensioni, sono però sempre rimasti gli stessi delle fotocamere pensate per l'utilizzo in studio. Hasselblad nel luglio scorso ha però messo sul piatto un prodotto tale da meritarsi l'appellativo di 'game-changer'. Effettivamente la nuova Hasselblad X1D spariglia le carte e non solo nel settore delle medio formato, ma va a toccare anche il mondo reflex e quello delle mirrorless top di gamma. È infatti una mirrorless medio formato con gli ingombri paragonabili a quelli di una reflex. Il mix ha conquistato subito il cuore di molti e ci ha molto incuriosito. Dopo i primissimi scatti, effettuati con un esemplare ancora lungi dall'essere definitivo, abbiamo recentemente avuto l'opportunità di passare 24 ore in compagnia della nuova X1D. Anche in questo caso il firmware non era del tutto arrivato a fine sviluppo, per cui il giudizio sull'interfaccia non può essere espresso, ma per quello che riguarda la qualità dell'immagine invece l'esemplare era praticamente pronto per arrivare nei negozi. Per chi invece volesse fare un giro con le macchine definitive, proprio da oggi comincia la distribuzione in Italia del modello tramite Fowa.
Scattare con una medio formato dal tram? Fatto.
Tornando alla domanda del primo paragrafo, la risposta che diamo dopo le ore passate con Hasselblad X1D è un sì convinto, anche se la cosa non è così semplice come potrebbe apparire a prima vista. Hasselblad X1D è una fotocamera molto intuitiva, con un'interfaccia touchscreen millennials-friendly, dotata di un'ottima ergonomia, che può essere portata tranquillamente al collo. Naturalmente ha un peso che eccede quello di una mirrorless come siamo abituati a immaginarla, per cui è necessario dare più spesso tregua ai muscoli del collo, ma le dimensioni permettono, ad esempio, di utilizzare per il trasporto una borsa a tracolla di piccole dimensioni: talmente piccole da lasciare stupide le persone quando da essa vedono uscire una medio formato. Il corpo in metallo in blocco unico ha un'aspetto molto solido e la finitura gommata permette un'impugnatura comoda ed efficace.
C'è qualcuno in casa?
La zona che ospita il bocchettone è molto sottile e l'impugnatura ben sagomata: l'equilibrio durante lo scatto coi nuovi obiettivi nati per il nuovo sistema è molto buono. Hasselblad ha fatto la scelta (molto furba) di trasferire parte del tiraggio richiesto dal sistema XCD dal corpo all'ottica: la parte finale degli obiettivi è in gran parte vuota, come se facesse da 'adattatore' per porre le lenti alla distanza giusta. Dal punto di vista del puro design è una scelta riuscitissima e la sottigliezza del corpo fa certamente parte del grande fascino di questa fotocamera. Il contrasto creato dal corpo in metallo satinato color titanio e dalle fiiture gommate, con una sola nota di colore lasciata al nuovo segno distintivo delle Hasselblad - il pulsante di scatto arancione - son gli altri aspetti che contribuiscono al fascino estetico di questa particolare fotocamera.
L'unica cosa che manca alla fotocamera per essere una perfetta 'macchina da street photography' è l'indicazione della scala della profondità di campo sugli obiettivi, per quelle foto 'al volo' che rappresentano la quintessenza dalla fotografia di strada. Per il resto la macchina funziona decisamente bene, con un ottimo mirino e un display altrettanto buono. Buona anche la velocità operativa grazie al touchscreen, che permette di agire in modo veloce sui principali parametri di scatto a un solo passo di distanza dalla schermata principale. L'autofocus non è quello di una reflex o di una mirrorless sportiva, ma per la fotografia a cui si indirizza questa fotocamera svolge abbastanza bene il suo lavoro. Il sensore occupa una parte rilevante del corpo e basando lo scatto sulla visualizzazione Live View è acceso per buona parte del tempo. La scelta di Hasselblad di utilizzare un corpo in metallo è stilistica, ma anche funzionale, utilizzando il corpo stesso come dissipatore di calore. La macchina effettivamente si scalda molto e probabilmente a livello di tenuta al rumore e agli alti ISO non terrà il passo della sorella H6D, che invece usa meno spesso il sensore.
Scende la notte, sale la sensibilità
25600 ISO
6400 ISO
Il comportamento agli alti ISO è comunque molto buono e fino a 6400 si ha una graduale crescita di una grana poco fastidiosa, senza però perdita di dettaglio, saturazione e gamma dinamica. Aumentando la sensibilità la perdita di dettagli e gamma dinamica si fa più evidente, ma contando che i megapixel a disposizione sono ben 50, gli scatti restano perfettamente utilizzabili. L'elevata risoluzione è il principale pregio di questa fotocamera, ma è anche una delle caratteristiche che non ne rende l'utilizzo così semplice. Il micromosso è sempre dietro l'angolo e va sempre tenuto bene in considerazione quando si scatta, visto che l'ambito di utilizzo di questa fotocamera non è certamente quello super controllato di uno studio. Inoltre la gestione dei file richiede un computer in grado di stare dietro alla mole dei file. Per quanto riguarda il trasferimento la fotocamera integra una porta USB 3 del tipo-C, per cui in presenza di hardware compatibile abbrevia i tempi con cui RAW (più di 100MB l'uno) e JPEG vengono spostati sul PC.
Hasselblad X1D è certamente una macchina molto esclusiva, ma anche in grado di dare vita a fotografie di altissima qualità. Il prezzo di listino di 7.900€ (IVA esclusa) la rende da un lato uno sfizio molto costoso per chi vuole andare in giro a fotografare con qualcosa di molto esclusivo al collo, dall'altro un'interessante alternativa per i professionisti che già utilizzano il medio formato per avere un corpo più trasportabile e adatto anche a scattare laddove le grosse HxD non si sono i mezzi più adatti. A questo punto non vediamo l'ora di provare un esemplare definitivo in laboratorio per una recensione completa, intanto chi vuole provarla di persona può contattare uno dei punti vendita selezionati.