Siamo abituati a vedere i teardown (o che vengano smontati) dagli smartphone, ai computer fino a gadget di elettronica di consumo di vario genere. Meno frequentemente invece viene "fatta a pezzi" una fotocamera e in particolare un modello di fascia alta come la Nikon Z 9. Questo permette ai più curiosi di sapere cosa hanno pensato gli ingegneri che l'hanno progettata e quali segreti nasconde.
Kolari Vision è nota, tra le altre cose, per il sistema di raffreddamento aggiuntivo della Canon EOS R5 oppure per teardown come quello di Nikon Z 6 o di Fujifilm X-T3. Ora la società si è dedicata, come scritto sopra, alla mirrorless full-frame di punta della società nipponica che presenta diverse novità a livello tecnico e che sta riscuotendo un buon successo tra i fotografi professionisti e che ha sorpreso positivamente anche noi (nella nostra recensione).
Nikon Z 9 è stata smontata completamente: cosa c'è all'interno?
Come si può vedere nel lungo articolo di Kolari Vision, la prima fase riguarda la rimozione delle viti della parte inferiore della fotocamera. Si inizia poi a rimuovere la componentistica del vano batteria (non senza difficoltà) per poi lavorare sulla zona posteriore dove c'è lo schermo LCD e la zona delle porte di connessione e la zona delle schede.
Per smontare la Nikon Z 9 si passa poi alla sezione superiore (dove c'è l'EVF, che è particolarmente complesso essendo costituito da tre strati differenti). Una volta rimosso si può togliere la copertura posteriore e avere accesso quindi all'interno della mirrorless. Viene notata la presenza di un grosso cavo piatto utile per le connessioni con i pulsanti mentre si può notare la schema madre con i vari chip.
Per la dissipazione del processore EXPEED 7 c'è un'ampia zona di metallo che serve a distribuirlo verso l'esterno (anche grazie a dei pad) ed è presente una superficie in metallo anche nella sezione opposta. Ci sono poi le viti per accedere alla zona del sensore e permetterne la calibrazione in caso di bisogno. Le porte di connessione sono saldate direttamente alla scheda madre e Kolari Vision nota che questo rende più difficili le operazioni di riparazione.
Una volta rimossa la scheda madre staccando diversi connettori, collegati a cavi piatti, si può accedere al sensore. Qui si può notare che il sensore full-frame è circondato da alcune componenti legate al sistema di stabilizzazione (IBIS) e viene bloccato in posizione quando non è in uso così da ridurre i possibili rischi di danni. In generale sembra che Kolari Vision abbia individuato alcune "criticità" come i connettori saldati o componenti che non possono essere smontati ma solo tagliati (e poi sostituiti) ma in generale sembra che Nikon abbia svolto un ottimo lavoro di ingegnerizzazione per realizzare questa mirrorless di fascia alta.
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