Non so se vi è mai capitato di prendere in mano la lente frontale di uno dei vostri super teleobiettivi e di un grandangolo molto spinto ad elevata apertura. Si tratta di pezzi di vetro di dimensioni e peso considerevoli. Nulla però in confronto alla lente 'fotografica' più grande mai prodotta. Sviluppata dal Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) per il Large Synoptic Survey Telescope (LSST) in via di costruzione in Cile ha infatti un diametro di ben 1,57 metri. Imponenti anche gli altri elementi ottici che andranno a comporre l'ottica del telescopio, rispettivamente di 1,2 metri e 72 centimetri di diametro. L'obiettivo ha richiesto 5 anni per la sua costruzione da parte di Ball Aerospace (Boulder, Colorado) e del subappaltatore Optical Systems di Tucson, Arizona.
Saranno poste di fronte a una 'fotocamera' da 3,2 gigapixel (3.200 milioni di pixel), a formare un modulo grosso come un'utilitaria. Da record anche questo elemento sensibile, una griglia di ben 189 sensori CCD. L'investimento per la costruzione di questa enorme fotocamera è stato di 168 milioni di dollari. Al momento il progetto è al 90% del completamento e vedrà la luce (letteralmente) nei primi mesi del 2021, stando alle stime. L'assemblaggio finale della 'fotocamera' è curato dallo SLAC (Stanford Linear Accelerator Center) presso il National Accelerator Laboratory di Menlo Park, California.
Ci vorranno poi un paio di anni per la spedizione in Cile, l'installazione e l'avvio effettivo delle riprese, con la fotocamera che comincerà a scattare fotografie a 3,2 gigapixel ogni 20 secondi (esposizioni da 15 secondi) dall'osservatorio astronomico posto sulla cima del Cerro Pachón (2715 metri di altitudine) nel sud del deserto dell'Atacama. A regime il telescopio dovrebbe produrre 15 Terabyte di dati ogni notte.