La fotografia è l’arte di testimoniare la vita
Il piacere di rappresentare e raccontare una situazione attraverso l’arte e le sue forme è innato per l’essere umano. Da sempre infatti si comunicano sensazioni ed emozioni tramite luci e colori. In principio fu la pittura, con le sue ambientazioni ricercatissime: gli artisti partivano con tutta l’attrezzatura per ‘studiare’ il tramonto o si recavano all’alba ad osservare il mare in tempesta.
Nel nome del realismo sono stati creati alcuni tra i più bei quadri in assoluto della storia dell’arte e il motivo è presto detto: riuscire ad aprire una finestra e condurre lo sguardo dell’osservatore all’interno di un “altro” mondo è già di per sé una grande emozione. Questo amore per il vero non ha mai conosciuto battute d’arresto nel corso delle epoche, anzi ha saputo continuamente evolversi e autoalimentarsi fino all’avvento della fotografia: inizialmente le sessioni fotografiche erano operazioni lunghe e piuttosto complesse, oggi grazie al digitale la realizzazione di scatti belli e originali è invece molto più snella e personalizzabile.
La spinta propulsiva verso il desiderio di incastonare certi momenti speciali dentro un’inquadratura ‘nasconde’ un universo personale: c’è un legame diretto tra un particolare stato d’animo e il mondo esterno. Proprio come i pittori di un tempo, l’amante della fotografia si trova ad alzarsi in piena notte - richiamato da una irresistibile sirena - per immortalare situazioni irripetibili.
E anche le vacanze si trasformano sempre più spesso in veri e propri reportage di viaggio, che poi è bello sfogliare una volta tornati a casa: la stampa foto è quel gesto cruciale che consente di portare sempre con sé ricordi e sensazioni preziosi.
Il desiderio di fermare il tempo è sempre più 2.0 (ma non solo)
La continua ricerca di nuovi canali di comunicazione - che chiamiamo in gergo moderno ‘piattaforme 2.0’ - cammina di pari passo con l’evoluzione della tecnologia e i vorticosi cambiamenti della società.
La diffusione delle immagini è divenuta uno status symbol, con un certo gusto per la perfezione che caratterizza la personalità di chi scatta. Grazie a una generazione di smartphone sempre più all’avanguardia è possibile fare un’infinità di fotografie in qualsiasi momento, perfette da rilanciare sui social con qualche hashtag accattivante.
Qualità e definizione migliorano di continuo e a dimostrarlo ci sono le stampe delle immagini che fanno bella mostra nei contenitori in salotto (oltre a quelle che riempiono la ‘Galleria’ del cellulare). È anche vero, dall’altro lato, che questa frenesia moderna sembra non intercettare un gradimento assoluto: la velocità in certi casi è nemica della poesia, ecco perché - come testimonia anche la riscoperta di gesti dal sapore vintage come la scrittura a mano o con macchina da scrivere - è anche in corso un viaggio indietro nel tempo per recuperare la bellezza delle cose "lente".
Ecco perché i corsi di fotografia ‘tradizionali’, ai quali ci si iscrive e si prende parte stando in gruppo, stanno conoscendo una fortunata ribalta e non è inusuale imbattersi nei gruppi di amatori e professionisti che, con i loro apparecchi, vanno alla ricerca di scorci e luci speciali in giro per le città.
Queste sessioni ‘en plein air’ rappresentano un altro legame forte con la pittura, poiché è proprio con questa terminologia francese che si indicava la tecnica ‘regina’ del vero. È comunque possibile affermare che, mentre le tecniche migliori di fotografia possono essere insegnate, il senso per le fotografie è innato: ciascuno ha un punto di vista diverso, c’è un richiamo a sensazioni di vita vissuta e sogni verso i quali si protende.
La fantasia e il gusto del bello si intrecciano in una continua narrazione: il sentimento della luce è insomma l’Abc di una rappresentazione che è, prima di tutto, un racconto di noi stessi.