Fortunatamente non è andata come con CE-SAT-1B nel mese di Luglio 2020! In Estate infatti il satellite era andato distrutto durante il lancio del razzo Electron KS di Rocket Lab. Questa volta il satellite Canon CE-SAT-2B è stato lanciato correttamente. Questo significa che la società ha ora in orbita tre fotocamere utili per catturare le immagini della Terra da un'altitudine di 500 chilometri e con un'inclinazione di 97,5° rispetto all'equatore.
Il satellite Canon CE-SAT-2B
Ma cosa c'è all'interno del satellite CE-SAT-2B? Secondo quanto riportato ci saranno tre strumenti dedicati all'acquisizione d'immagini. In particolare c'è un sensore collegato a uno specchio da 200 mm con una risoluzione al suolo di 5,1 metri (e potendo coprire un'area di 3,5 x 2,3 chilometri per singola immagine). Non sappiamo però le altre caratteristiche tecniche.
Ancora più interessante è l'utilizzo di una fotocamera Canon EOS M100 collegata a uno specchio da 87 mm sempre dedicata agli ingrandimenti delle strutture al suolo. Questo modello di fotocamera non è di per sé recente (è del 2017) né particolarmente performante, ma permette di unire dimensioni compatte a buone prestazioni complessive.
Canon EOS 250D (24,1 Megapixel, display orientabile da 7,7 cm (3 pollici), sensore APS-C, 4K, Full HD, DIGIC 8, WLAN, Bluetooth), Nero, con obiettivo EF-S 18-55 mm f/3.5-5.6 III, nero
692.12€ Compra oraPer quanto riguarda invece l'ultima fotocamera, è stata scelta una Canon PowerShot G9X Mark II. Anche in questo caso si tratta di un modello consumer lanciato nel 2017 e che è impiegata per catturare le fotografie grandangolari. In questo modo si avranno due tipologie di ingrandimento e una visione più ampia.
Il satellite Canon CE-SAT-2B ha una massa di 35,5 chilogrammi ed è alimentato da una serie di pannelli fotovoltaici. La struttura è diversa rispetto allo sfortunato CE-SAT-1B che aveva una massa di circa 70 km e con al centro una EOS 5D Mark III. La missione principale dovrebbe durare circa due anni riuscendo a catturare centinaia di immagini.