Gli smartphone sono sempre di più il mezzo con cui scattiamo il maggior numero di fotografie e molti partendo per le vacanze non portano nemmeno più con sé una macchina fotografica.
I motivi sono presto detti: lo smartphone è sempre in tasca e permette di condividere le foto in modo istantaneo. Gli ingombri sono uno dei motivi per cui sempre più spesso le persone decidono di abbandonare le fotocamere, a volte anche per le restrizioni imposte dalle compagnie aeree low cost, che hanno ridotto davvero al minimo il bagaglio a mano trasportabile senza costi aggiuntivi.
Lo smartphone ha davvero sostituito la compatta?
Se al primo sguardo i risultati tra scattare con uno smartphone e una fotocamera possono sembrare equivalenti o pendere addirittura a favore degli smartphone (come le foto in modalità notte), ci sono alcuni importanti distinguo da fare. Se parliamo di foto che nascono e muoiono sullo smartphone o al massimo su qualche social, effettivamente spesso uno smartphone fa un lavoro egregio e lo fa in modo più semplice rispetto a uno fotocamera. Ma se invece parliamo di immagini che devono avere una seconda vita, magari stampate in un album o in fotografie da incorniciare, la differenza è ancora visibile, soprattutto all'occhio allenato.
C'è poi la fase di scatto. Per immagini punta&scatta lo smartphone è sicuramente più semplice, ma se si vuole giocare di più con un'attenta composizione, con la selezione precisa del punto di messa a fuoco e della reale profondità di campo, ecco che è difficile prescindere da una fotocamera vera e propria.
Può andare bene anche una compatta? È la domanda che mi sono sentito porre ultimamente da più parti. Dopo l'abbuffata degli smartphone da centinaia di megapixel, diverse persone sono tornate a chiedere un consiglio sull'acquisto di una macchina fotografica e spesso la richiesta principale è quella di dimensioni e peso contenuti, con la scelta che oscilla tra una mirrorless compatta o una compatta a ottica integrata vera e propria.
Leica D-Lux 8: la compatta che ha ancora senso nel 2024
Leica D-Lux 8: compatta con ottica zoom
La domanda è stata l'occasione per mettere alla prova Leica D-Lux8, un prodotto senz'altro molto particolare e non alla portata di tutti, ma che può essere interessante per una fascia di pubblico più ampio di quello che si creda.
Leica D-Lux8 è una fotocamera compatta con ottica zoom integrata e sensore CMOS in formato 4/3", caratterizzata da ottica Leica DC Vario-Summilux 10.9–34 f/1.7–2.8 ASPH. (equivalente nel 35mm: 24–75 mm) e 17 megapixel di risoluzione.
Il cuore della fotocamera è rimasto praticamente invariato rispetto al modello precedente, rappresentando una solida base, ma il nuovo modello ha rivisto profondamente l'interfaccia, prendendo a piene mani da Leica Q3 per quanto riguarda menu e disposizione dei comandi. Inoltre il mirino è passato a un pannello OLED (2,36 milioni di punti, 60 fps, ingrandimento 0,74x) e lo schermo posteriore da 3" è cresciuto in risoluzione. C'è poi il passaggio alla porta USB-C, che permette anche la ricarica della batteria tramite comune caricatore per smartphone o power bank. Non mancano poi Bluetooth e Wi-Fi.
Leica D-Lux8 pesa solo 397 grammi e ha dimensioni pari a 120 x 69 x 62mm. Rispetto al modello precedente si è abbassata la sensibilità ISO base (100 ISO), mentre è rimasto praticamente invariato il limite superiore posto a 25.600 ISO. Tra le altre caratteristiche la capacità di registrare video 4K 30p (29.97 fps - 4K 4:2:0 / 8 bit - h.264 L-GOP 100 Mbps) e Full HD 60p.
A conti fatti il sensore è poco più grande di quello dei più recenti camera phone (che per inciso hanno praticamente lo stesso prezzo di questa fotocamera...). Cambia in modo netto però l'ottica che c'è davanti, rispetto a uno smartphone, con risultati decisamente differenti.
L'apertura f/1.7 alla focale grandangolare e f/2.8 a quella tele da 75mm equivalenti permettono un vero controllo dello sfocato, ben diverso da quello artificiale (e spesso artificioso) prodotto dai sistemi multicamera degli smartphone i quali - il più delle volte - scattano con profondità di campo molto estesa e poi applicano uno sfocato in post produzione sfruttando la mappa di profondità creata dalla combinazione dei dati in arrivo dai diversi moduli.
Rispetto a uno smartphone il fotografo ha molto più controllo sui parametri di scatto, con diaframmi e tempi su ghiere dedicate e sensibilità a rapida portata di mano sulla ghiera multifunzione con tasto centrale cliccabile (quella maggiormente a portata di pollice). Con gli smartphone si scatta quasi sempre in modalità automatica, anche perché chi ha provato a utilizzare la modalità 'Pro' sa quanto sia poco ergonomico cambiare i parametri di scatto a display in modo rapido, preciso ed efficace.
C'è poi il discorso del mirino. È un tema oggetto di preferenze personali, ma il sottoscritto fotografa molto meglio quando ha un mirino a disposizione. Rispetto al monitor guardato 'da lontano' appoggiare l'occhio al mirino mi permette di essere più concentrato e spesso di curare meglio la composizione.
Rispetto alla condivisione, l'app Fotos è un punto di riferimento nel settore in termini di facilità d'uso, stabilità della connessione: dopo lo scatto è possibile accedere in modo molto rapido alle proprie foto, per la condivisione sui social. Inoltre si ha tutta la flessibilità di poter scaricare anche il formato RAW, da sfruttare in app come Adobe Lightroom (magari coi propri preset) e ottenere il meglio da ogni scatto.
In generale, poi, la gestione del colore, anche scegliendo il profilo 'Vivid', è molto più improntata a una riproduzione fedele delle tinte, rispetto all'approccio degli smartphone più spostato verso l'effetto 'Wow'. Chi cerca immagini naturali trova in Leica D-Lux 8 un mezzo portatile di scatto in grado di non falsare le scene con sovrasaturazione. Peccato non trovare anche qui, come su Leica Q3, i Leica Look, per dare un tocco in più alle foto direttamente in camera.
34mm f/2.8 1/15 sec ISO 1600
Rispetto a una mirrorless con sensore di maggiori dimensioni, Leica D-Lux 8 paga naturalmente qualcosa al calare della luce, trovandosi perfettamente a proprio agio fino a 1.600 ISO e richiedendo qualche cautela in più a salire della sensibilità.
Certo, qui siamo di fronte a una fotocamera che è davvero tascabile, al contrario anche della mirrorless più compatta (ma anche di una Leica Q3 per esempio) che richiede di essere portata al collo, a tracolla o riposta nella borsa e non riesce a entrare in una tasca. Inoltre va tenuto presente che è vero che sensori più grandi permettono profondità di campo inferiori, ma per farlo richiedono anche ottiche luminose ben più ingombranti.
34mm f/2.8 1/8 sec ISO 2000 - Scatto a mano libera
Rispetto a uno smartphone richiede più cura negli scatti notturni, che richiedono per forza un appoggio o un treppiede (oppure una mano particolarmente ferma e buona conoscenza dei tempi di sicurezza e dell'efficacia dello stabilizzatore), mentre i telefonini attuali con i sistemi multiscatto iper stabilizzati (che sommano una serie di scatti brevi applicando una stabilizzazione digitale) permettono oggi di immortalare in modo semplice scene notturne a mano libera, anche se sempre con risultati a volte dall'aspetto artificiale.
Fotocamera o telefonino? Non è necessario scegliere
D'altra parte non è necessario scegliere, anche perché in fin dei conti lo smartphone lo si ha comunque sempre in tasca. Ma l'aggiunta di una compatta alla propria attrezzatura di viaggio, se non si vuole portare con sé il peso di una mirrorless o peggio di una reflex, ha oggi ancora del tutto senso e per chi ama la fotografia anche nel momento dello scatto rappresenta un upgrade molto interessante rispetto a scattare solo con lo smartphone.
Certo c'è la questione dei costi, in particolare per questa Leica D-Lux 8 (non che le altre compatte premium costino molto meno...) che fa segnare 1.615 € come prezzo di listino. Come già detto, però, chi vuole uno smartphone con sensore da 1 pollice deve comunque spendere spesso una cifra simile, se non maggiore nel caso dei tagli di memoria più grandi. A quel punto potrebbe avere senso risparmiare sulla fotocamera dello smartphone (che è anche un bene che invecchia in fretta e in due anni spesso è da rottamare) per puntare su un telefonino più onesto e affiancargli una compatta premium come Leica D-Lux 8, che oltre ad avere maggiori possibilità di longevità, mantiene anche un certo valore nel tempo, facendo scendere in modo netto il total cost of ownership, un fattore da tenere sempre presente quando ci si approccia a un prodotto Leica, che permette sempre di recuperare parte dell'investimento iniziale nel momento della vendita.