Ai tempi della presentazione del prototipo e dell'avvio dei pre-order di Light L16 la tecnologia Light Field di Lytro era sulla bocca di tutti. Sembrava il nuovo El Dorado della fotografia e la possibilità di mettere a fuoco dopo lo scatto pareva dovesse portare una repentina rivoluzione nel nostro modo di scattare e fruire le fotografie. La bolla si è presto sgonfiata e la stessa Lytro ha indirizzato i suoi sforzi verso il mercato professionale, assemblando una soluzione pensata per la ripresa di contenuti video per la realtà aumentata e virtuale.
Nel 2015, dopo due anni di sviluppo, la startup Light aveva presentato la sua L16, particolare dispositivo di ripresa caratterizzato da ben 16 moduli ottica+sensore, con in più un modulo dotato di sensore all'infrarosso. Le ottiche sono organizzate a gruppi: cinque da 35mm, cinque da 70mm e sei da 150mm e lavorando 10 alla volta. Per riuscire ad accorpare tutto nello chassis, i moduli da 70mm e 150mm sono di tipo "folded optic", dove viene impiegato uno specchio così da poter collocare il sensore in senso perpendicolare alla direzione di scatto.
Parte fondamentale della fase di ripresa è il software che si occupa di gestire le immagini: esse possono essere combinate in un'unico scatto da 52 megapixel, con la possibilità di selezionare a posteriori il punto di messa a fuoco. Inoltre è possibile anche registrare video in risoluzione 4K. Il modulo di registrazione ha come cuore un sistema operativo Android e per l'editing su PC sono disponibili applicazioni Windows e Mac.
Ora a 18 mesi dall'inizio dei preordini, Light ha iniziato la fase di spedizione dei primi campioni. I primi preorder erano avvenuti al prezzo di $1300, con una successiva seconda fase a $1700.