Nel decimo anniversario della nascita delle mirrorless (introdotte nel 2008 con la ormai storica G1), Panasonic annuncia la nuova Lumix DC-GX9, Micro Quattro Terzi che porta le tecnologie di punta Panasonic in un corpo macchina compatto e dal prezzo interessante.
Costruttivamente, questa linea si caratterizza per il peculiare mirino orientabile, che passa da orizzontale a verticale (80°) per consentire riprese dal basso con EFV. Nel caso specifico, la GX9 adotta un nuovo OLED da 2,76M di punti caratterizzato da un buon rapporto di ingrandimento (1,39x, pari a circa 0,7x nel formato 35mm), anche se purtroppo l'eye-point risulta un po' ridotto: 17,5mm.
A differenza del modello precedente, anche lo schermo posteriore (LCD, 3", 1,24M di punti) è ora orientabile da -45° a +80°, il che dona alla GX9 una flessibilità non comune.
Sotto al cofano, la GX9 ricorda da vicino la GX8, che già adottava l'attuale sensore 20,3 Mpixel nominali e lo stesso processore d'immagine. La GX9 non rappresenta dunque una rivoluzione, ma un affinamento.
Il sensore, dicevamo, è lo stesso della GX8, ma nel caso della GX9 è stato eliminato il filtro ottico passa-basso, con le note positive conseguenze in termini di nitidezza e, nel caso di Panasonic, anche di rumore – dovendo infatti "spingere" meno la nitidezza, i tecnici Panasonic hanno rivisto al ribasso alcuni parametri di sviluppo, col risultato di far emergere meno artefatti.
Ma che mondo sarebbe senza un po' di grana, almeno nelle immagini in bianco e nero?!? Ecco dunque che, a fronte di un rumore vero e proprio leggermente ridotto, Panasonic introduce il nuovo effetto L.Monochrome D "Grain Effect" – non si dica che il costruttore non pensa a tutti!
Andando oltre la facile ironia, abbiamo avuto modo di osservare gli effetti di questo filtro, e dobbiamo dire che il risultato finale è effettivamente molto naturale e "analogico"; ricorda cioè molto da vicino la grana degli alogenuri d'argento delle pellicole.
Inalterata la gamma ISO (200-25.600 ISO con possibilità di arrivare a 100 ISO in estensione) e il sistema AF, che rimane il noto Panasonic DFD. Leggermente aumentata invece la cadenza di scatto, che passa da 8 a 9 fps in modalità AF singolo, mantenendo però il limite massimo di 6 fps in modalità AF continuo.
È stato introdotto il sistema di stabilizzazione a 5 assi Dual IS, attualmente lo stato dell'arte di casa Panasonic, la connettività Bluetooth, e un piccolo flash integrato assente nel modello precedente. Inoltre, è ora disponibile un hand grip opzionale (DMW-HGR2) che, per chi lo desidera, è retro-compatibile anche con GX80/85.
Non tutto, purtroppo, è stato migliorato: il corpo macchina non è più a prova di polvere e spruzzi d'acqua, e l'otturatore, che sul modello precedente arrivava a 1/8000s, si ferma ora a 1/4000s. Questo anche perché è stato rivisto il meccanismo di movimentazione delle tendine, ora a controllo elettromagnetico, che a fronte di una minor velocità riduce sensibilmente le vibrazioni indotte a fine corsa, favorendo lo scatto con otturatore meccanico anche in caso di prolungati tempi di posa.
Apprezzabile, infine, l'impegno profuso nel rendere più fruibile la tecnologia 4K Photo (ebbene si, causa potenza di calcolo richiesta e dissipazione termica, il 6K è riservato ai modelli superiori). Uno dei "problemi" di questa tecnologia, per così dire, è che dopo lo scatto ci si trova con un gran numero di fotogrammi da analizzare in-camera. La GX9 facilita il compito, individuando e marcando i frame della sequenza in occasione dei quali c'è stato movimento. Inoltre, è stata aggiunta una nuova, interessante funzione: lo scatto multiplo. È cioè ora possibile combinare da 3 a 40 fotogrammi 4K photo in una singola immagine, ottenendo così, data l'elevata cadenza di scatto, un effetto-sequenza per il soggetto inquadrato.
La Lumix GX9 sarà disponibile da Aprile in due varianti cromatiche, Silver e Black, al prezzo ufficiale di 799 Euro (solo corpo macchina). Saranno altresì disponibili 4 kit: con 12-32mm f/3.5-5.6, a 899 Euro; con 12-60 f/3.5-5.6 a 999 Euro; con 12-32mm f/3.5-5.6 + 35-100mm f/4-5.6 a 1099 Euro; infine, con 14-140mm f/3.5-5.6 a 1199 Euro.