Gli appassionati assoceranno il nome di Lytro a quello della Light Field Camera, che mette offre un sistema di ripresa decisamente insolito: all'immagine è associata una "mappa di profondità", permettendo quindi di mettere a fuoco lo scatto nella zona desiderata dopo e non prima del click. Dopo il primo modello l'azienda ha dato continuità al progetto con Illum, una fotocamera a tutti gli effetti, dotata di ottica 30-250mm equivalenti F2 e in grado di produrre immagini a 4 megapixel nelle quali mettere a fuoco i soggetti dopo lo scatto.
The Verge ci informa che Lytro ha adesso altri progetti, ovvero quello di sfruttare le tecnologie finora consolidate per puntare dritta al mondo dei contenuti video e nella realtà virtuale. Fresca di nuovi finanziamenti (50 milioni di Dollari), l'azienda si dice convinta che le proprie tecnologie rispondano perfettamente alle esigenze legate al mondo virtuale e alla creazione di video da integrare nei vari apparecchi indossabili, ma non solo.
Non una buona notizia per alcuni dipendenti, poiché l'organico di circa 130 persone sarà immediatamente ridotto di 25-50 unità, per far posto ad almeno altrettanti elementi focalizzati sui nuovi obiettivi. Stando a quanto affermato da Jason Rosenthal, CEO di Lytro, chi realizza ambientazioni virtuali potrà trarre innumerevoli vantaggi dalle tecnologie del marchio, per realizzare molto più facilmente un mondo che deve essere rapportato a chi indossa un headset di realtà virtuale con tanto di giochi prospettici ed elementi più o meno a fuoco.
Per ora le informazioni finiscono qui ma non mancheremo di aggiornarvi non appena si saprà qualcosa di più preciso.