Lo abbiamo visto negli spot televisivi e un po' ovunque sui media: Matera è la Capitale Europea della Cultura 2019. Questo significa che in un luogo già di per sé unico, si potranno vivere ancora più esperienze, anche per gli appassionati di fotografia. Infatti in 12 mesi ci sarà spazio per ben 40 mostre fotografiche (NON facenti parte del programma della Fondazione Matera 2019).
La fotografia etica sarà al centro delle mostre a Matera non puntando alla spettacolarizzazione ma come mezzo di comprensione e condivisione dei momenti.
La tematica della Coscienza dell’Uomo sarà affrontata con mostre e incontri a cui parteciperanno fotografi, scrittori, storici dell’arte e critici. Si cercherà di capire e approfondire il ruolo che hanno le immagini nei media ma anche nell'arte contemporanea.
La cultura che passa anche attraverso la fotografia per le strade di Matera, con dieci mostre ogni tre mesi e dove non mancheranno anche convegni e incontri.
Il progetto ha avuto inizio il 12 Gennaio 2019 con le prime mostre che apriranno i battenti a Febbraio portando a Matera autori e artisti come Gian Butturini, Danilo De Marco, Franco Zampetti, Franco Canziani, Marco Moggio e Nino Bertuccio.
Fino al 10 Febbraio 2019 ci sarà modo di vedere la mostra Caos apparente di Gianluigi Colin (all'ex-Ospedale S. Rocco al Piano terra). L'artista ha raccolto migliaia di fotografie dai quotidiani, dal web e dai telegiornali per creare installazioni che raccontano il Mondo.
La sovraesposizione ai contenuti che genera una sorta di confusione che porta "a non vedere più nulla". Attraverso le sue opere, Gianluigi Colin vuole alimentare la nostra coscienza per imparare a vedere. A quest'opera hanno anche collaborato gli studenti del Liceo Classico e del Liceo Artistico di Matera che ne hanno permesso la realizzazione.
Contro la guerra. Ritratti dall’infanzia negata è la mostra di Pino Bertelli (ex-Ospedale S. Rocco, Piano terra) che tocca un tema ancora caldo. Si spazia in diversi continenti e nazioni, toccando anche situazioni che sembrano lontane come quelle di Černobyl, anche guardando negli occhi i bambini che hanno dovuto affrontare tutto questo.
Seguendo l'idea che "vorrei che le mie fotografie non fossero solo documentazione di fatti di cronaca, ma un atto di accusa contro la guerra e contro la violenza brutale e depravata che attacca gli animi e i corpi degli Uomini".
Favela è invece la mostra di Fabrizio Jelmini (ex-Ospedale S. Rocco, Primo piano). Come si può intuire dal titolo, si tratta di raccontare attraverso le immagini una delle favela di Salvador de Bahia (Brasile).
Situazioni che sembrano lontane ma che non vanno dimenticate, in condizioni di estrema povertà, arrivando a togliere la dignità alle persone. Il fotografo ha cercato di essere una presenza invisibile per evitare di "contaminare" le immagini, portandole comunque al visitatore.
Visitors di Alberto Dubini (Galleria Cine Sud, fino al 24 Febbraio) guarda alle mostre e ai "visitatori" con una certa ironia. I frequentatori di gallerie, musei e mostre d’arte ma anche il fotografo stesso sono al centro dell'arte fotografica che sarà possibile ammirare.
Si potranno osservare sia i momenti frenetici dell'inaugurazione ma anche quando c'è più calma e gli appassionati si perdono all'interno di scatti, dei momenti e dell'arte. Si potrà così cercare di svelare l'alchimia tra artista, opera e visitatore a sua volta, ironicamente, all'interno di una mostra.