Mirrorless, in Italia solo il 5% del mercato delle ottiche intercambiabili: perché?

Mirrorless, in Italia solo il 5% del mercato delle ottiche intercambiabili: perché?

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Le vendite delle mirrorless non sono decollate come i produttori speravano, soprattutto in Italia: proviamo a tracciare il profilo attuale dopo un incontro in Panasonic”


Commenti (142)

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Commento # 141 di: yossarian pubblicato il 27 Aprile 2011, 13:16
Originariamente inviato da: Raghnar-The coWolf-
A 400 ISO chicago dice che ci sono due stop (4 volte).
3200 ISO nella D200 sono un'extension quindi dovrebbe essere molto peggio, invece rockwell fa la prova ed è un "solo" stop, a 3200.

Cioè ripeto che quando si spinge la macchina (e gli strumenti in generale) al limite e oltre, è normale osservare non linearità nei comportamenti.

Anche io ho una Leica D-Lux 3 (Pana LX2) che a 1600 ISO perde uno stop netto sulla 400D, tuttavia a 100 ISO la stessa coppia tempo/diaframmi restituisce (circa) la stessa esposizione, addirittura conviene mettere a 800ISO e alzare in RAW se la scena non è troppo buia! Questo è appunto perchè ai limiti non perchè la struttura del fotosito è diversa ed è la definizione di ISO che non ne tiene conto, altrimenti sarebbe tale e e quale sottoesposta anche a 100ISO cosa che invece non è.

E sono convinto che a 3200 ISO (magari abbondanti, speriamo) la 400D perde uno stop netto sulla D3.

Questa è la dimsotrazione che il tuo discorso è errato: non è che la definizione di ISO prescinde la raccolta della luce, è solo che in situazioni estreme la macchina non rende come dovrebbe.


io la prova l'ho fatta a 200 ISO, eppure il sensore della 30d guadagna uno stop intero rispetto a quello della fz8 a parità di ISO.
Nel progettare l'amplificazione si tiene conto eccome della QE dei diversi sensori; tanto che i 400 ISO della d3 dovrebbero essere uguali a quelli della lumix tz7 proprio perchè, di fatto, nella d3 il segnale è stato amplificato molto meno rispetto a quello della tz7 in virtù della molto maggior QE della d3 (e, infatti, risultano molto più puliti anche per questo motivo).
Questo in via teorica. Nella pratica, per quanto i calcoli siano rigorosi e tengano conto delle figure di rumore, della temperatura, delle diverse aperture, del limite di saturazione ecc. nella pratica avviene che ci sono sempre delle tolleranze che non rendono i risultati rigorosi. E quanto più ci si spinge in alto con l'amplificazione, tanto più questi valori sperimentali tendono a divergere da quelli teorici. Questo per il semplice motivo che un maggior guadagno è richiesto dove la luce è più scarsa e, in quelle condizioni l'impossibilità di modellare il rumore con pattern variabile nel tempo, consiglia di tenere un livello di amplificazione più elevato di quello teorico per evitare di avere un valore di SNR inferiore a 10 (limite minimo accettabile).
Questo va, ovviamente, a tutto vantaggio delle fotocamere con sensori più grandi che possono tollerare amplificazioni superiori riuscendo a contenere il rumore derivante proprio dall'amplificazione e dall'aumento delle temperature.
Il risultato è che all'aumentare degli iso, il gap a favore delle reflex o delle mirrorless, rispetto alle compatte si allarga ed emerge la maggiore capacità di catturare luce delle macchine con sensori più grandi. Questo, ovviamente, a parità di tecnologia (altro elemento da non trascurare, poichè le tecnologie applicate alle reflex o alle mirrorless non sono esattamente le stesse che si trovano sulle compatte).
Questo OT è nato dall'affermazione di geronimus che con una xz1, sfruttando la maggior luminosità della lente, "porti a casa" scatti comparabili a quelli di una reflex con ottica in kit con ISO settati due stop più su (in realtà, all'inizio aveva detto che con la reflex non li facevi), poichè guadagni 2 stop con la luminosità della lente. Il test fatto da me e quello di rockwell smentiscono questa tesi: gli 800 iso di una compatta con ottica 1.8 non equivalgono ai 3200 ISO di una reflex con ottica 5.6; questa avrà sempre un vantaggio in fatto di luminosità grazie alla maggior QE e questo vantaggio sarà tento più evidente al diminuire della luce ambientale.
Dal mio test risulta che a 200 ISO tra 30d a 5.6 e fz8 a 2.8 c'è uno stop e dalle prove di rockwell risulta che a 3200 iso tra d3 e d200 c'è più di uno stop a parità di apertura e dalle tue prove la d-lux, a 1600 iso, perde uno stop dalla 400d. Si tratta di tre risultati che vanno nella stessa direzione, ossia: sensori più grandi e con QE più elevata tendono a "recuperare luminosità", al dimunuire dela luce ambiente, rispetto a sensori con valori inferiori di QE.
Tra l'altro, è vero che i 3200 sono una H per la d200, però, secondo il test di dxomark, l'andamento con gli ISO è pressochè lineare e, anche a 3200, si discosta poco o nulla dal valore nominale. E se guardo la comparativa tra fz28 e 30d, al variare degli iso, inizio a dubitare della validità di queste misurazioni
Commento # 142 di: ficofico pubblicato il 27 Aprile 2011, 13:46
Ma dico io..... vi scervellate su cose complicate, assolutamente rigorose e sconosciute ai più, citando (entrambi), come prova a favore, i deliri di Ken Rockwell ? un uomo un mito....

http://kenrockwell.com/tech/compari...3-iso/index.htm
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