Da quando Panasonic ha cominciato a spingere sulle fotocamere mirrorless, con il suo sistema Lumix Micro G, basato sul sistema Micro Quattro Terzi, è immancabile nelle presentazioni del produttore giapponese la slide sul potenziale mercato dei sistemi CSC Compact System Camera. Il grafico proposto da Panasonic riporta come ci sia un potenziale mercato di più di 10 milioni di utenti interessato a fare un salto di qualità rispetto alle compatte, ma troppo intimorito dalle reflex e quindi interessato ad apparecchi che uniscano i vantaggi qualitativi delle DSLR ai vantaggi di semplicità e dimensioni contenute delle compatte.
In realtà la sensazione, avallata dal fatto che la slide non si modifica negli anni, è che questo mercato potenziale sia rimasto in buona parte 'in potenza' e che le EVIL non siano riuscite nel primario intento che si erano prefissate. I produttori hanno sfornato molte mirrorless interessanti, guadagnando anche consensi da parte di importanti nicchie di appassionati, ma non sono riuscite a sfondare nel mercato di massa.
Ieri durante un incontro nella sede di Panasonic Italia di Milano Bicocca abbiamo analizzato con Tullio Parrella le motivazioni di questo fenomeno. In particolare il mercato italiano pare poco sensibile a questo tipo di fotocamera: se il Giappone ne è stato conquistato e ora vede le mirrorless detenere il 35% del mercato delle fotocamere a ottica intercambiabile, l'Europa vede solo un 12% di EVIL e in Italia le CSC si spartiscono solo il 5% del mercato delle ottiche intercambiabili.
Il prezzo sicuramente è una barriera di ingresso importante, soprattutto considerando che alcune reflex entry-level vengono proposte a costi più competitivi. Le mirrorless offrono vantaggi importanti dal punto di vista di peso e dimensioni, ma forse proprio la loro compattezza scoraggia parte degli utenti che associano la miniaturizzazione a una minore qualità. Il fatto stesso di non avere un nome universalmente riconosciuto gioca a sfavore delle mirrorless, non ancora del tutto chiare al grande pubblico.
I sistemi mirrorless al momento poi non riescono ad offrire direttamente gli ampi parchi ottici delle reflex più blasonate, anche se il corto tiraggio permette tramite anelli adattatori di rendere compatibili la gran parte degli obiettivi in circolazione, anche se rinunciando agli automatismi sull'autofocus. Grande interesse in giro per il mondo stanno raccogliendo obiettivi manuali molto interessanti dal punto di vista economico o delle caratteristiche, come ad esempio il Noktor 50mm F0.95 di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, oppure il Voigtlander Nokton 25mm F0.95.
Voi da che parte state: fate parte del 5% che si è lasciato coinvolgere dalle mirrorless, le avete adottate ma non come corpo principale, oppure preferite affidarvi a categorie più collaudate come le compatte premium o le reflex?