"Molti non sanno che la maggior parte degli artisti che lavorano in Pixar utilizzano i mezzi propri dell’Arte – il disegno, i colori a tempera, i pastelli e le tecniche di scultura – come quelli dei digital media.". Queste parole di John Lasseter, chief creative officer di Walt Disney and Pixar Animation Studio e fondatore di Pixar insieme a Steve Jobs descrivono bene la sensazione che in molti provano visitando la mostra "PIXAR - 25 anni di animazione", allestita al PAC Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano.
La mostra è attiva dal 23 novembre scorso e si chiuderà il 14 febbraio 2012 e mette bene in evidenza come dietro l'animazione digitale si nasconda il lavoro di un elevato numero di artisti. A colpire passeggiando tra i bozzetti, gli storyboard e i colorscript in mostra al PAC è evidente come alla base del risultato finale ci sia un mondo immaginario creato con occhi cinematografici e fotografici. I movimenti, le azioni, i dialoghi dei personaggi sono pensati su carta e sui supporti di disegno digitale in veri e propri set virtuali con grande attenzione alla fotografia delle inquadrature e all'illuminazione.
Il fatto di lavorare su set virtuali permette ampie libertà dal punto di vista cromatico e della creatività nell'illuminazione, ma prevede un approfondito lavoro di immaginazione da parte degli artisti. La mostra rende evidente come non sia 'il computer a fare tutto', ma come l'animazione digitale sia solo il mezzo per mettere in scena veri e propri film, siano essi cortometraggi o lungometraggi. Ci sentiamo di consigliare la mostra non solo agli appassionati di animazione, ma anche a tutti i fotografi: vedere come vengono immaginate scene e personaggi animati anche dal punto di vista delle inquadrature e della luce è può essere molto stimolante e fonte di nuove idee creative.