La causa risale al 2012: in quell'anno Fujifilm aveva citato in giudizio Motorola per aver infranto sui suoi cellulari alcuni brevetti, con una richiesta di risarcimento di 40 milioni di dollari. La corte ha ritenuto non valide le argomentazioni per quanto concerne l'infrazione dei brevetti relativi al riconoscimento facciale (2) e alle tecnologie Wi-Fi e Bluetooth, mentre ha quantificato in 10,2 milioni di dollari il danno arrecato da Motorola a Fujifilm per l'utilizzo senza permesso delle tecnologie relative alla conversione delle immagini in bianco e nero.
Motorola, che ora fa parte di Lenovo, per voce del portavoce William Moss vede il bicchiere mezzo pieno: "Siamo contenti del verdetto che ha escluso tre dei quattro brevetti chiamati in causa e stiamo valutando le nostre opzioni in merito a quello in cui la nostra posizione non ha prevalso". Motorola aveva argomentato davanti al giudice che i brevetti Fujifilm non erano veramente innovativi rispetto alla precedenti invenzioni e che anch'essa detiene brevetti relativi alle tecnologie Bluetooth. Al momento Fujifilm non ha rilasciato dichiarazioni.