Anche se un drone è ormai un oggetto ben noto le legislazioni mondiali stanno provvedendo ad adattarsi al nuovo mercato aperto sia agli utenti consumer che professionali. In Italia, per esempio, è stato necessario fare chiarezza sul patentito per pilotare un drone. Ma non è l'unica nazione che sta cambiando i regolamenti.
In Giappone, per esempio, non si potrà pilotare un drone se si è sotto l'effetto dell'alcool, pena una severa multa e fino a un anno di carcere. Un funzionario del ministero dei trasporti ha dichiarato in merito "riteniamo che operare con droni dopo aver consumato alcool sia grave quanto guidare da ubriachi". Sempre stando alla nuova normativa nipponica, se si utilizza un drone da oltre 200 grammi in stato di ebbrezza si può ricevere una multa di 2500 euro (300 mila yen).
A questa multa se ne possono poi aggiungere altre per le diverse infrazioni possibili secondo quanto riportato. Per esempio acrobazie considerate pericolose possono costare una multa fino a 4100 euro ma non è finita qui!
Oltre a limitazioni di volo più "ovvie" come quella in prossimità di aeroporti, folle o aree interdette e bisognerà stare ad almeno 30 metri da oggetti o persone. Inoltre non si potranno fare cadere o trasportare materiali pericolosi, non si potrà volare di notte e bisognerà avere sempre nel campo visivo il drone (quota massima pari a 150 metri).
La scelta di rinnovare e ampliare le possibili multe per gli operatori di droni potrebbero essere dovute anche all'avvicinarsi delle Olimpiadi che si terranno a Tokyo nel 2020. In quel momento ci sarà un afflusso superiore di persone e anche maggiori possibilità che vengano impiegati droni in maniera impropria.