La novità di un sensore sviluppato totalmente in casa da Nikon è certamente interessante. Per le sue fotocamere generalmente la casa giapponese si affida a soluzioni di terze parti, ma come compagnia che sviluppa e produce strumenti ottici, Nikon ha portato avanti in questi anni anche la ricerca e lo sviluppo di sensori.
La novità, annunciata al ISSCC (International Solid-State Circuits Conference) di San Francisco è un sensore CMOS quadrato in formato da un pollice con struttura stacked, in cui il lato esposto alla luce è formato dai fotodiodi e tutta l'elettronica di lettura è spostata in uno strato più in basso. In questo modo viene da un lato massimizzata l'area dei fotodiodi (2.7 × 2.7 μm), dall'altro è possibile una lettura molto veloce dei dati, in quanto ogni blocco di pixel è direttamente montato sul sistema di lettura.
I dati sono molto interessanti: il sensore può riprendere immagini 4224×4224 pixel (circa 17,8 megapixel) a 1000 fotogrammi al secondo. Inoltre la struttura a 264x264 blocchi da 16x16 pixel permette un'esposizione individuale HDR dei blocchi, per raggiungere 110 dB di gamma dinamica. Scendendo a 60 fps la gamma dinamica sale addirittura a 134 dB.
Nel comunicato stampa di Nikon viene messo in evidenza come oggigiorno i sensori trovino molte applicazioni che vanno al di là delle fotocamere e degli smartphone, con utilizzi crescenti in diverse industrie, in primis quella dell'automotive.
Vedere Nikon attiva nel mondo dei sensori è certamente una buona notizia: il futuro del comparto fotografico dello storico marchio giapponese passa anche dalla capacità di innovare in prima persona e dall'avere alle spalle una solida realtà industriale, in grado di diversificare i propri ambiti d'azione.