La fine di Ottobre è stato il momento per il produttore nipponico di svelare la sua nuova fotocamera di fascia alta! La nuova mirrorless Nikon Z 9 era molto attesa viste le premesse di sostituire un caposaldo come la D6 pensando sia ai fotografi sportivi ma non solo. Insomma, un unico corpo macchina per più tipologie di fotografia.
All'interno di questo modello troviamo ovviamente molta tecnologia, anche prendendo spunto da quanto visto con le precedenti Z 6 e Z 7 oltre alle più recenti Z 6II e Z 7II (evoluzioni ma non rivoluzioni). Ma in questa versione si guarda a chi cerca il massimo mostrando tutte le capacità di Nikon nel realizzare un prodotto per tutti i professionisti. Un esempio è la tecnologia Dual Stream spiegata in un nuovo video.
La tecnologia Dual Stream di Nikon Z 9 spiegata in video
Dual Stream si inserisce all'interno di un insieme di altre tecnologie all'interno del gruppo chiamato Real Live. Lo scopo è quello di dare agli utenti professionali un mirino che sia pari o migliore di un OVF e il migliore tra gli EVF (che rappresenta sempre uno dei punti spinosi per chi passa da DSLR a mirrorless).
Le capacità di Nikon Z 9 sono dovute al sensore stacked CMOS unite al processore EXPEED 7 che consente prestazioni superiori rispetto ai precedenti. L'elevata capacità di calcolo permette al sensore di catturare le immagini e poi inviarle sia alla memoria per il salvataggio sia all'EVF/display posteriore.
Come spiegato, il flusso di dati viene elaborato separatamente e in contemporanea per EVF e scheda di memoria. In entrambi i casi c'è una compensazione, una processazione dell'immagine per poi passare al controllo display (EVF) o all'encoding (storage).
Il tutto senza avere fotogrammi neri o da rallentamenti che potrebbero inficiare la riuscita di una buona fotografia soprattutto in ambito sportivo o naturalistico. Nikon dichiara a tal proposito che "a differenza delle tradizionali riprese senza blackout che visualizzano lo stesso fotogramma per evitare l'interruzione dell'immagine del mirino, questo mirino continua a visualizzare il movimento effettivo del soggetto all'interno della scena, in modo che ogni singolo momento possa essere confermato in modo fluido e continuo senza fotogrammi saltati o perdita della visione".
Nel video viene fatta una comparazione tra Nikon Z 9 e una fotocamera DSLR per mostrare il fenomeno dei fotogrammi neri dovuti all'azione dello specchio. C'è poi il confronto con una non meglio precisata fotocamera mirrorless della concorrenza dove si può notare il rallentamento dell'immagine nell'EVF (senza blackout). Convincerà i professionisti che dovranno sostituire le loro DSLR?
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