In casa Fujifilm, la serie X-M è nata nel 2013, nel pieno del proliferare dei modelli mirrorless, ancora - in quel periodo - a caccia di spazio da rubare alle reflex. Si trattava di un modello entry level, ma dotato di sensore X-Trans, che cercava di unire una carattere da Fuji con un prezzo accessibile.
La fotocamera non ha mai avuto un erede, fino a oggi, giorno in cui viene presentata la nuova Fujifilm X-M5, che ricalca la filosofia del primo modello, ma seguendo lo Zeitgeist del momento, ossia la produzione di video e soprattutto di Vlog. Il tutto in un corpo super compatto e con un peso di soli 335 grammi con batteria (litio NP-W126S ) e scheda di memoria.
Lo schema è lo stesso, con sensore X-Trans e fronzoli ridotti al minimo per contenere al massimo il prezzo finale, con un risultato che oggi è molto interessante. La scheda tecnica parla di un sensore APS-C X-Trans CMOS 4 da 26,1 megapixel con messa a fuoco a rilevazione di fase su 425 zone, accoppiato al processore X-Processor 5 - la stessa accoppiata che troviamo su prodotti come X-S20 - con possibilità molto spinte sul fronte video, tra cui la registrazione a pieno sensore in formato 6.2K/30P 4:2:2 10-bit su scheda SD.
Fujifilm X-M5: la X-Trans ridotta all'osso
La nuova Fujifilm X-M5 strizza ancora di più l'occhio al pubblico più giovane rispetto a X-S20 e lo fa puntando su design dei comandi basato su una ghiera dei modi e su una nuova ghiera dedicata al cambio veloce tra le modalità pellicola. Per il resto troviamo una ghiera posteriore di regolazione a portata di pollice e una anteriore azionabile con l'indice che è cliccabile e permette di commutare la regolazione di tre parametri (F-ISO-Film). Nella calotta superiore troviamo poi il tasto di scatto a due vie, con selettore di accensione ad esso concentrico, il tasto di avvio diretto della registrazione video e (in posizione un po' sacrificata), il tasto Q per accedere al Quick Menu.
Al posteriore troviamo uno schermo vari-angle touch (orientabile quindi anche frontalmente) da 3 pollici con, alla sua destra il tasto Menu, quello DISP/BACK e il jostick cliccabile per la navigazione nel menu e lo spostamento del punto di messa a fuoco. Nella fascia in alto sono presenti i tasti Drive, Play e AEL/AFL (anch'esso non comodissimo) e vicino al primo il connettore per il collegamento di un microfono con jack da 3,5mm. Sul lato destro è presente uno sportello che copre la porta USB-C e quella Micro-HDMI e poco più sopra è alloggiato (coperto da uno sportello differente) il jack per il collegamento delle cuffie. Sul fondo il vano batteria ospita anche lo slot singolo per la scheda di memoria. Tra le connessioni non mancano poi Wi-Fi e Bluetooth.
Tra le rinunce fatte per motivi di spazio e di costo le più evidenti sono la mancanza del mirino e dello stabilizzatore sul sensore, oltre che l'otturatore meccanico con tempi di otturazione fino a 1/4000s.
Le prestazioni fotografiche sono perfettamente sovrapponibili a quelle delle fotocamere dotate dello stesso sensore, con la possibilità di scattare fino a 30 fps con crop 1,25x e a 20 fps a piena risoluzione.
Molto ampio il catalogo dei formati video con in cima il già citato 6.2K/30P 4:2:2 10-bit. In 4K/C4K è possibile registrare fino a 60p e di salire in modalità High Speed fino a 240p in Full HD. Tra i formati registrabili troviamo anche un Full HD 9:16 pensato per storie e reel senza dover cambiare l'orientamento orizzontale della fotocamera. In tutti i casi è utilizzata la compressione Long GOP, con flusso massimo a 200 Mbps.
I video possono essere registrati anche in F-Log e HLG ed è possibile anche registrare su scheda un formato e inviare per la registrazione su dispositivo esterno tramite HDMI un altro formato. In questo modo, ad esempio, si può avere la simulazione pellicola applicata nel video registrato su scheda e avere l'F-Log di back-up su Atomos esterno. Per le riprese professionali non manca il Timecode. In più, come avviene sui modelli di fascia superiore, anche la piccola X-M5 supporta l'installazione della ventola di raffreddamento opzionale (FAN-001 Cooling Fan).
Il microfono utilizza più unità e permette di impostare diversi tipi di registrazione: ambientale, anteriore, posteriore e combinata anteriore+posteriore. Inoltre sono disponibili diverse opzioni per eliminare i rumori di fondo (come il ronzio di un condizionatore) e del vento.
La messa a fuoco a rilevazione di fase sfrutta algoritmi per il tracciamento di persone (volto/occhi) e di soggetti in movimento come animali, uccelli, automobili, motocicli, biciclette, aerei, treni.
Fujifilm X-M5: Vlog e pellicole a braccetto
Fujifilm X-M5 punta molto sulla facilità d'uso e soprattutto a mettere alla portata di tutti l'utilizzo delle simulazioni pellicola a cui ora viene addirittura dedicata una ghiera in modo esclusivo.
In questo modo è possibile creare foto e video già 'finiti' con un particolare look semplicemente ruotando una ghiera: questo particolare rende evidente che il pubblico di elezione di questa fotocamera sia quello degli utenti non-fuji, che invece sono molto avvezzi all'utilizzo di questa funzione e spesso la posizionano su uno dei tasti scorciatoia.
La ghiera delle pellicole offre PROVIA/Standard, Velvia/Vivid, ASTIA/Soft, Classic Chrome, REALA ACE, PRO Neg.Hi, PRO Neg.Std, Classic Neg, Nostalgic Neg, ACROS con icone dedicate e tre posizioni FS in cui l'utente può posizionare le simulazioni rimanenti, oltre alle modalità di bianco e nero con filtri colore.
Le impostazioni della messa a fuoco sono ottimizzate per i Vlog, ad esempio con la possibilità di dare priorità al soggetto umano o al prodotto in mostra.
La mancanza della stabilizzazione IBIS sul sensore viene compensata da quella presente su alcune delle ottiche Fujinon a catalogo e da quella digitale (che comporta un ritaglio dell'immagine), disponibile anche in modalità Boost.
La fotocamera è utilizzabile anche come webcam semplicemente collegando la porta USB-C con la particolarità di poter sfruttare in modo molto semplice le simulazioni pellicola anche durante l'utilizzo collegata al PC.
Fujifilm X-M5: piccola, ma potente
A dispetto della sua taglia mini (è grande praticamente come una compatta premium con sensore da 1 pollice), Fujifilm X-M5 è una mirrorless APS-C che sa essere sul campo molto efficace. Se siete di quelli che snobbano il mirino è anche molto sfruttabile in ambito fotografico e davvero portabile ovunque: è una di quelle fotocamere che si può praticamente tenere sempre in mano per essere pronti allo scatto e talmente piccola da passare inosservata nelle sessioni di street photography.
La ghiera delle simulazioni pellicola la rende anche molto divertente per i neofiti e permette a tutti di giocare con il mood delle vecchie pellicole, in modo molto semplice e immediato.
Fujifilm X-M5: piccola anche nel prezzo
Pur proponendosi con un sensore X-Trans CMOS di quarta generazione e processore di ultima generazione, Fujifilm X-M5 è in grado di proporsi al pubblico a un prezzo molto interessante, che la mette in diretta concorrenza con un prodotto come Sony ZV-E10 Mark II.
Fujifilm X-M5 è proposta in due versioni:
- Fujifilm X-M5 Silver o Black solo corpo al prezzo di listino di € 899,99
- FujifilmX-M5 Silver o Black con ottica kit XC15-45mm al prezzo di listino di €1.049,99
Per chi cerca una soluzione versatile, ma anche molto completa per un upgrade da uno smartphone o una compatta per i propri Vlog, Fujifilm X-M5 rappresenta un'alternativa molto interessante.
Lo è anche per chi vuole entrare nel mondo Fujifilm e delle sue simulazioni pellicola e ha un budget risicato. In questo caso la discriminante è soprattutto l'abitudine o meno a utilizzare il mirino per le fotografie: per chi (come me) preferisce inquadrare attraverso un mirino le opzioni Fujifilm sul nuovo costano molto di più (X-S20 è tuttora proposta a € 1.429), ma c'è un florido mercato dell'usato dove è possibile accedere a modelli con lo stesso sensore e con ergonomia decisamente più fotografica, puntando - ad esempio - su un modello ancora molto efficace come X-T3.