Sigma ha annunciato due nuove fotocamere mirrorless destinate alla fascia alta di mercato, modelli sd Quattro e sd Quattro H. La differenza principale fra i due modelli risiede nel sensore utilizzato; se da una parte è confermato l'utilizzo dei Foveon X3 (alternativo a quelli tradizionali abbinati a filltro Bayer), il primo modello prevede un taglio APS-C mentre il secondo un anomalo APS-H, le cui dimensioni sono del 30% superiori all'APS-C ma comunque inferiori a quelle delle full frame. La sensibilità ISO va da 100 a 6400, bassa se comparata a modelli recenti della concorrenza (Sony su tutte), ma tipica della tecnologia Foveon X3 (la luce deve passare attraverso tre strati e non uno).
Parlare di risoluzione di fronte alla tecnologia Foveon X3 richiede qualche parola: nei propri sistemi Quattro, Sigma sfrutta il design del sensore a tre strati, dove quello superiore vanta una risoluzione elevata ed è sensibile alle tonalità blu, mentre i due inferiori vedono calare la risoluzione a 1/4 di quello superiore, con sensibilità ai toni rossi e verdi. Sigma sd Quattro H dispone di un 25,5Mpixel sullo strato superiore e di circa 6,4Mpixel per ciascuno dei due strati inferiori.
La somma aritmetica è di poco più di 38Mpixel, ma Sigma dichiara una resa qualitativa simile ad un sensore tradizionale da 51Mpixel. Il file creato ha dimensioni in pixel fornite dal layer superiore (qualcosa di simile a un 6000x4000 pixel, poco più), e non quelle di una tradizionale 51Mpixel come può essere la Canon EOS 5Ds da 51Mpixel, che genera file fa 8688 x 5792pixel. Questo per chiarire un po' un argomento abbastanza complesso.
Per il modello APS-C, sd Quattro (senza la H), Sigma dichiara un sensore in cui lo strato superiore è un 19,6Mpixel, mentre i due inferiori di 4,9Mpixel ciascuno, con una resa qualitativa simile a un 39Mpixel tradizionale.
Entrambi i modelli sono realizzati in lega metallica e sono tropicalizzati, oltre ad integrare un mirino elettronico con copertura 100% della scena inquadrata. Previsto un sistema di autofocus misto, che integra componenti a rilevamento di fase con altri a rilevamento di contrasto. Mancano per ora alcuni dettagli (è un annuncio, non una commercializzazione), motivo per cui ci limitiamo a riportare quanto finora disponibile.
Ad accomunare i due modelli è anche un doppio schermo posteriore (vedere gallery), che appare singolo a macchina spenta. Sono quindi due display affiancati: uno tradizionale per le anteprime e la consultazione dei menù, l'altro affiancato, come se fosse una "fetta", in cui sono riportate le impostazioni (simili a quelle che troviamo nella parte superiore di molte reflex).
Sigma fa una scelta forte a livello di attacco, scegliendo di adottare il sistema proprietario SA a tiraggio lungo (quello delle reflex Sigma e non solo); questo riduce molto la possibilità di adottare obiettivi di terze parti tramite adattatore, una scelta su cui ricadrà più di una critica. Fra le informazioni mancanti c'è quella dei prezzi, su cui non si sa ancora nulla.