Tra i tanti cambiamenti portati in atto dall'avvento del digitale, uno in particolar modo negli ultimi tempi sta (più o meno) silenziosamente modificando il mercato dei prodotti fotografici. Stiamo parlando in sostanza dei moderni smartphone e dei relativi moduli fotografici incorporati. Nate come un plus rispetto alle main feature dei prodotti di cui fanno parte, da ormai diversi anni fotocamere dei telefonini sono andate progredendo ad una velocità decisamente superiore rispetto a quella delle più classiche fotocamere compatte di fascia bassa.
Il segmento entry level del mondo della fotografia è infatti costituito in buona sostanza da prodotti che hanno come principale elemento di attrattiva il costo contenuto; questa scelta ha tuttavia portato il segmento a ridursi costantemente, schiacciato dalla concorrenza degli smartphone, device presenti costantemente nelle nostre tasche ed in grado di offrire sotto molti aspetti un livello qualitativo più che dignitoso per poter essere utilizzate in diverse situazioni, senza parlare dell'immediatezza con la quale è possibile condividere istantaneamente le immagini catturate su social network ed altre piattaforme.
Cosciente di questa situazione Olympus avrebbe deciso di voler abbandonare la fascia bassa del mercato, rappresentata nel caso del produttore giapponese dalla gamma di compatte V. Olympus ha infatti dichiarato al Wall Street Journal di essere intenzionata a concentrare le sua energie unicamente sui segmenti superiori, puntando su compatte di fascia media ed alta come PEN E-P5 oltre che naturalmente su mirrorrless e DSLR. Si quindi tratta di una scelta con forti ragioni alle spalle ed Olympus è stato il primo grande brand del mercato a metterla in atto. La domanda è una sola: l'opzione adottata da Olympus sarà seguita da altri produttori, decretando così la fine di un intero segmento che per anni ha macinato numeri di tutto rispetto?