Uno degli elementi che forse ha cambiato maggiormente il rapporto tra fotografo e macchina fotografica con il passaggio dall’analogico al digitale è probabilmente l’introduzione del display sul retro delle fotocamere. La possibilità di controllare l’inquadratura senza necessariamente avvicinare l’occhio al mirino ottico, che in intere fasce di prodotti è stato addirittura eliminato, ha mutato il modo di porsi del fotografo nei confronti del proprio mezzo.
Oggi sono svariate le tipologie di mirino che si trovano ad equipaggiare i diversi prodotti, dal galileiano fino al mirino elettronico OLED passando per i cosiddetti ibridi. Olympus ha tuttavia depositato un brevetto di un sistema tanto nuovo quanto bizzarro.
Si tratta di una sorta di monocolo in grado di interfacciarsi con la fotocamera che mostrerebbe al fotografo quanto visualizzato dalla macchina. Il sistema si attiverebbe solamente nel momento in cui si porta la fotocamera in posizione di scatto, mentre rimarrebbe “trasparente” nelle altre situazioni in modo da consentire di essere sempre indossato, non solamente nel momento dello scatto.
Il vantaggio potrebbe essere una riduzione nelle dimensioni della fotocamera, ottenuta tramite l’eliminazione di qualsiasi tipo di mirino e display LCD. Se da una parte brevetti di questo genere difficilmente trovano un successivo sbocco sul mercato, specialmente nelle forme in cui sono presentati, dall’altra sono buoni indicatori del tipo lavoro e di ricerca sui quali si concentrano produttori. Il tema dei display indossabili torna ciclicamente a farsi notare nel mondo dell'elettronica, ma forse un progetto come i Google Glass potrebbe dare al settore quell'impulso che è sempre mancato per fare il salto di qualità. Per chi fosse interessato ad un approfondimento rimandiamo a questa pagina dove è possibile visualizzare una descrizione più dettagliata del sistema.