Generalmente la radiazione infrarossa viene considerata un disturbo per la ripresa di immagini nello spettro del visibile con le macchine fotografiche digitale: visto che i sensori sono 'nativamente' sensibili alle lunghezze d'onda maggiori di quelle del rosso generalmente le fotocamere digitali sono dotate di un filtro che blocca le frequenze che vanno al di là dello spettro visibile. Chi vuole cimentarsi nella fotografia all'infrarosso deve utilizzare fotocamere appositamente modificate.
Olympus ha però mostrato, in collaborazione con del Tokyo Tech un sensore in grado di operare simultaneamente su entrambi gli spettri, riprendendo in contemporanea immagini di tipo standard a colori e immagini all'infrarosso. Il segreto del sensore è in realtà semplice: uno dei tasselli della matrice colorata Bayer viene sostituito da un filtro in grado di lasciare passare la radiazione infrarossa. In particolare non è uno due tasselli verdi a essere protagonista della sostituzione, similmente a quanto accade coi sensore RGBW, che utilizzano un pixel trasparente, privo di filtri e che lascia quindi passare tutti i fotoni, per quei sensori specializzati a operare in condizioni di scarsa illuminazione.
Il processore si occupa poi di gestire i due flussi, ma i ricercatori dichiarano che il sistema che hanno messo in mostra può registrare simultaneamente immagini visibili e del vicino infrarosso a 60 frame al secondo. Questa soluzione apre il campo ad applicazioni a basso costo (il costo di produzione non varia molto rispetto a quello di un sensore tradizionale) in cui la combinazione di immagini a colori e di immagini all'infrarosso può risultare vincente: pensiamo ad esempio alla sorveglianza, alla sicurezza, al monitoraggio industriale e di produzione, ma anche al medicale e a campi come agricoltura e meteorologia, dove le informazioni della banda infrarossa possono essere molto utili.