Olympus getta la spugna. Negli ultimi anni il comparto fografico dell'azienda ha visto un lungo periodo di sofferenza, con da un lato gli smarthpone a erodere tutto il mercato delle compatte e dall'altro una concorrenza sempre più agguerrita sul fronte mirrorless, con l'ingresso di nomi come Canon e Nikon sul formato full frame.
Tre anni in perdita, questa la sentenza uscita dall'ultimo bilancio depositato a fine marzo. D'altra parte da parecchio tempo il marchio nipponico aveva tirato i remi in barca sul fronte dello sviluppo di nuovi prodotti e anche la più recente Olympus OM-D E-M1 Mark III non aveva portato reali novità nella gamma, ma solo ottimizzazioni al modello. Peccato vedere esaurirsi i fasti del marchio, che aveva saputo innovare sia ai tempi della pellicola, con le sue compattissime reflex OM e l'interessante mezzo formato PEN, da cui è poi nato il formato Micro Quattro Terzi e le mirrorless digitali omonime, capaci di portare una ventata di novità nel mercato alla loro presentazione.
Altre branche d'azienda, come il medicale, sono invece molto floride ed è solo il comparto fotografico a soffrire, nonostante l'iniezione di capitale da parte di Sony nel 2012. La decisione dell'azienda è stata quella di scorporare la business unit dedicata alla fotografia e cederla a Japan Industrial Partners, Inc. ("JIP"), nome che a qualcuno non tornerà nuovo. Si tratta del fondo che aveva acquisito da Sony il marchio Vaio, famoso per la linea di computer portatili.
Il memorandum d'intesa stilato tra Olympus e JIP prevede che la prima faccia confluire tutti gli asset del comparto fotografico in una nuova compagnia NewCo le cui quote verranno in un secondo passaggio acquisite da JIP. Nei piani la creazione di una nuova compagnia più snella dovrebbe garantire maggiore flessibilità nello sviluppo di nuovi prodotti e il fine dell'accordo sembrerebbe (stando al memorandum) quello di portare avanti i marchi OM-D e Zuiko e di provare a rilanciarli con il lancio di nuovi prodotti.
L'accordo definitivo è ancora in via di definizione e la firma è programmata per il 30 settembre 2020. Nella roadmap la chiusura dovrebbe avvenire entro la fine dell'anno, il 31 dicembre 2020.