Nel passaggio dalla pellicola ai sensori digitali sono cambiate molte cose, ma non si è modificato uno dei particolari fondamentali, la struttura piana dell'elemento sensibile. Il fatto di dover proiettare al meglio immagini che passano attraverso elementi con superfici caratterizzate da curvatura, come le lenti, su superfici piane è il responsabile di buona parte della complessità dei sistemi ottici che troviamo in fotocamere e videocamere.
Il futuro potrebbe riservarci interessanti sorprese su questo fronte. Come riporta DPReview, alcuni ricercatori, guidati dai professori Yonggang Huang e John Rogers rispettivamente della Northwestern University, Illinois, e della University of Illinois hanno costruito il prototipo di una macchina fotografica improntata alla semplicità, dotata di zoom e costrutita con un sensore flessibile e una sola lente.
La lente è costituita da un sistema in cui una camera riempita d'acqua modifica la curvatura di una membrana elastica a seconda della pressione del liquido. Senza bisogno di altre lenti la messa a fuoco viene effettuata direttamente dal sensore, che assume la curvatura necessaria, grazie a un simile sistema che diminuisce la pressione del liquido sottostante.
Al momento il sistema è un prototipo costituito da un sensore di 16x16 pixel, ma la strada è tracciata. In particolare i ricercatori sostengono che la tecnologia possa avere un futuro un tutti quei campi in cui sono richieste capacità zoom o focali ultragrandangolari accompagnate dalla massima compattezza costruttiva. Gli esempi portati da uno dei due professori sono la video sorveglianza e l'endoscopia, ma non è escluso che ci possano essere interessanti risvolti nel campo dei moduli fotografici per cellulari.