Le prestazioni della fotocamera sono ormai da tempo uno dei metri di giudizio per catalogare un cellulare: se negli anni passati si è assistito a una vera e propria corsa ai megapixel stipati nei piccoli sensori integrati negli smartphone ora l'attenzione si è spostata, fortunatamente, altrove. Come già successo sulle fotocamere, concetti come la gamma dinamica e il contenimento del rumore agli alti ISO sono diventati importanti anche per i phoneographers. Nokia con PureView, HTC con UltraPixel, Sony con la capacità di registrare video HDR: tutti i grandi produttori stanno cercando la loro strada per dare nuovo appeal fotografico ai propri smartphone.
Rambus è un'azienda californiana che abbiamo incontrato al Mobile World Congress di Barcellona e che sta lavorando nella stessa direzione. Rambus è un'azienda a tutto tondo ed è molto nota nel mondo della tecnologia, ad esempio è nota per vedere le sue memorie utilizzate in prodotti come Sony Playstation. È una compagnia che punta molto sulla ricerca e sviluppo e sulla registrazione di brevetti dai quali ricavare poi importanti profitti grazie alle royalties.
Rambus sta sviluppando la tecnologia Binary Pixel, che mira ad estendere in modo netto la gamma dinamica che un sensore è in grado di riprendere in real-time, senza post produzione. Al momento la compagnia ha costruito un proof-of-concept test-chip con cui sta mostrando la sua tecnologia ai diversi produttori, puntando molto sul vantaggio di poter integrare in modo semplice il proprio prodotto all'interno dei SoC attuali e dei processi produttivi utilizzati dall'industria. Sulla nostra pagina Facebook abbiamo pubblicato il video che mostra le potenzialità della nuova tecnologia, a confronto diretto con le prestazioni attuali: sempre con il beneficio del dubbio, ma vale la pena di essere visto, lo trovate a questo indirizzo.
Binary Pixel è una tecnologia che ottimizza a livello del singolo pixel la cattura della luce: con un approccio 'attivo' a livello del fotodiodo la tecnologia è in grado di lavorare sulla sensibilità in modo intelligente evitando, ad esempio, la saturazione del singolo sito, che porta alla pelatura delle alte luci. In questo modo il sensore è in grado di riprendere foto e filmati HDR in tempo reale e con una singola esposizione. Sono tre i punti chiave su cui lavora la tecnologia: Binary Operation, Variable Temporal Oversampling, Spatial Oversampling.
Nel primo caso la risposta di ogni fotodiodo viene modulata in base al raggiungimento di determinate soglie in modo da massimizzare la sensibilità quando i fotoni incidenti sono pochi ed evitare invece illa saturazione precoce quando il pixel è fortemente illuminato. A questa tecnologia si aggiunge un oversampling temporale, con più letture durante la singola esposizione: anche in questo caso si evita più facilmente la saturazione dei fotodiodi e si riesce a mantenere alta la sensibilità e l'amplificazione nelle zone scure dell'immagine. La tecnica dello Spatial Oversampling è simile come approccio a quanto visto con Nokia PureView e HTC Ultrapixel: in questo caso ogni pixel è suddiviso in sub-pixel, sempre con l'intento di avere un controllo più fine delle'esposizione nel singolo sito.
Come dicevamo Rambus sta mostrando la sua tecnologia ai produttori, concentrandosi per ora su sensori di dimensioni ridotte, per cellulari e compatte: la tecnologia è però scalabile e applicabile ai processi CMOS per la produzione di sensori anche di maggiori dimensioni. Rambus non esclude quindi la possibilità di vedere un giorno anche prodotti come le reflex utilizzare la tecnologia Binary Pixel per offrire una gamma dinamica comparabile con quella dell'occhio umano.