L'inizio del mese di febbraio porta sempre con sé l'arrivo dei dati aggregati delle vendite dell'anno precedente e sono sempre molto attesi i dati CIPA. La Camera & Imaging Products Association è l'associazione che raccoglie i produttori di fotocamere e ogni mese ci permette coi suoi dati di tastare il polso del mercato. L'appuntamento coi dati di febbraio permette poi di avere la panoramica su tutto l'anno precedente.
I dati aggregati relativi al 2023 parlano di un mercato abbastanza stabile che dopo anni di numeri a picco, ha trovato un certo equilibrio da circa tre anni. Se prendiamo il numero totale di fotocamere vendute, tra reflex, mirrorless e fotocamere con ottica integrata non intercambiabile, vediamo che è sceso leggermente il numero di pezzi venduti, ma è salito il valore complessivo del mercato.
Compatte sempre più premium
Particolare il dato del mercato delle 'compatte', o per meglio dire delle fotocamere con ottica integrata: a fronte di una netta diminuzione del numero di pezzi spediti, il valore del mercato ha visto un balzo verso l'alto di quasi il 9%, testimoniando lo spostarsi verso prodotti sempre più premium. Il successo di modelli come Leica Q incarna perfettamente questo dato.
Reflex sempre più a picco
Continua l'inesorabile crollo delle reflex: nel 2023 sono state vendute meno di 2/3 delle fotocamere rispetto al 2022, passando da 1,85 milioni di pezzi a 1,17 milioni. Il dato a valore ha contenuto leggermente le perdite, ma siamo comunque sopra un calo attorno al 30%.
Mirrorless: ora davvero per tutti?
Le mirrorless a continuare a crescere, arrivando superare i 4,8 milioni di pezzi, con un dato in controtendenza rispetto all'anno scorso per quando riguarda il valore, cresciuto meno rispetto ai volumi. Il prezzo medio dei corpi mirrorless venduti è quindi diminuito nel 2023. L'arrivo sul mercato di prodotti come Canon EOS R100, che ha definitivamente sostituito le reflex entry level della casa biancorossa, per molti gradino d'ingresso nel mondo delle ottiche intercambiabili, ha probabilmente contribuito a questo calo del prezzo medio.
Sul fronte del mercato degli obiettivi abbiamo una situazione che vede il numero di pezzi praticamente stabile, ma con un aumento quasi del 7% del mercato a valore, testimone di un aumento dei prezzi e dello spostamento del gradimento degli utenti verso ottiche premium.
Per guardare le cose su un orizzonte temporale più ampio, in questi ultimi 3 anni il mercato ha trovato una sua stabilità, con il trend ormai affermato della sostituzione delle reflex con fotocamere mirrorless. Certo, parliamo di una situazione che si è stabilizzata dopo il tonfo del 2020, che ha segnato il punto più basso del mercato seguendo anni di segni meno.
Come abbiamo spesso ripetuto, sono soprattutto i numeri delle compatte che hanno trascinato verso il basso le statistiche, ma per certi versi quella delle compatte digitali è stata una bolla cresciuta e poi scoppiata in fretta, con il telefonini da giocare la parte da protagonista nel farla scoppiare.
Gli smartphone hanno certamente soppiantato le fotocamere compatte nella fotografia di tutti i giorni. Sebbene ogni anno i produttori di smartphone dichiarino che le fotocamere dei telefonini hanno raggiunto il livello delle fotocamere più blasonate e spendano parecchi soldi nel marketing, le fotocamere con sensori più ampi restano però la scelta privilegiata da chi vuole 'fare fotografia' per questioni di fisica (proprio le dimensioni di sensori e ottiche), di ergonomia e di flessibilità (pensiamo solo alla differenza tra uno zoom ottico e uno digitale, anche se senza perdita come nel caso dei sensori quad-bayer e simili). Sarà interessante vedere se questo zoccolo duro del mercato delle fotocamere resisterà anche alla sempre maggiore diffusione dell'intelligenza artificiale, che in alcuni ambiti sta regalando grandi vantaggi agli smartphone. Sicuramente i dati che vedremo tra 12 mesi sapranno darci un'indicazione in merito.