Reuters mette al bando i RAW: 'Vogliamo solo i JPEG usciti dalla fotocamera'

Reuters mette al bando i RAW: 'Vogliamo solo i JPEG usciti dalla fotocamera'

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Reuters richiede ai fotoreporter freelance solo i file JPEG usciti direttamente dalla fotocamera, con una post produzione davvero ridotta al minimo come ritaglio e correzione dei livelli. al bando quindi i RAW e i JPEG sviluppati, anche in camera, a partire da essi”


Commenti (39)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
Per contattare l'autore del pezzo, così da avere una risposta rapida, si prega di utilizzare l'email personale (vedere in alto sotto il titolo). Non è detto che una domanda diretta inserita nei commenti venga verificata in tempi rapidi. In alternativa contattare la redazione a questo indirizzo email.
Commento # 31 di: LMCH pubblicato il 20 Novembre 2015, 23:26
Originariamente inviato da: roccia1234
Cioè tu dalla distorsione e da non meglio definite "imperfezioni di colore tra pixel" riesci a capire se una foto è stata postprodotta o se è un jpeg on camera?

Dove per "postprodotta" può tranquillamente essere un raw aperto in photoshop, dato un + 0,3 di esposizione e salvato in jpeg.

Le modifiche di cui parli te sono roba estremamente invasiva (anche se mi sfugge la parte delle "messe a fuoco". La messa a fuoco è una e una soltanto, così il piano di messa a fuoco.

Permettimi di dubitare di quanto hai scritto


Si, si può verificare se una foto è stata scattata da una specifica fotocamera e se ha subito manipolazioni alla portata della maggior parte delle persone.
A PATTO CHE NON CI SIANO STATE TROPPE MANIPOLAZIONI A PARTIRE DAL .RAW
(notare che l'ho scritto più volte in vari modi).

Per fare un falso "d'autore" bisogna che chi esegue la falsificazione possa mettere le mani sulla fotocamera usata per la foto originale e deve avere strumentazione non banale
per estrarre tutti i parametri necessari per "coprire" le manipolazioni che devono passare per elemento originali.

La "firma" del sensore e delle lenti è veramente una firma praticamente unica.
Il motivo è che i singoli sensori dei pixel, i singoli filtri cromatici davanti ai sensori, la forma della lente (e le sue deformazioni "entro la tolleranza" hanno tutti deviazioni (piccolissime) dal valore di un ipotetico sensore "ideale".

Considera ad esempio una fotocamera da 5Mpixel, significa che di fatto per i soli pixel c'e' una "firma" di 5 milioni di vettori N-dimensionali (se un pixel viene descritto con N parametri, hai N valori di "differenze dal valore medio ideale".

Anche se hai un sensore "quasi perfetto", con almeno 5*N valori di "differenza rispetto al sensore ideale" che fluttuano (per semplicità come variabili aleatorie gaussiane hai una signora firma.

Ovviamente più manipolazioni fai e più il "residuo" di tale firma degrada
ma se lo scopo è eliminare il grosso dei taroccamenti di mitomani e cose simili
la cosa funziona decisamente bene.
Commento # 32 di: CrapaDiLegno pubblicato il 21 Novembre 2015, 13:08
Originariamente inviato da: Alpha4
Ti inviterei a un maggior rispetto ed a rivedere la tua posizione per diversi motivi:
1- non sai se sono bravo o meno nella PP
2- trai facili conclusioni interpretando male l'italiano (è la tua prima lingua?). Rileggi quello che ho scritto.
3- c'è anche chi da appassionato di fotografia preferisce perdere più tempo nello scatto che fare scatti pessimi e cercare una quadra al pc.
4- evidentemente non hai mai usato una Olympus e ignori completamente la qualità dei jpg lavorati in camera.
[...]
Dal RAW forse tiri fuori qualcosina in più come gamma dinamica.


L'idea che il JPEG sfornato dalla macchina fotografica sia il non plus ultra è sbagliata in origine. C'è poco da discutere. La macchina fotografica per generare il JPEG parte dalle stesse identiche informazioni del RAW. Ci applica 4 effetti preimpostati alla velocità della luce e poi salva il risultato.
Se uno è capace la macchina fotografica non può competere con la post produzione fatta su PC partendo dalle stesse informazioni (RAW). E poi c'è una cosa che la macchina non saprà mai fare: metterci il fattore umano. La foto che produce potrà essere tecnicamente perfetta ma poi bisogna vedere se è quello che il fotografo voleva ottenere (già solo il bilanciamento del bianco è un problema).

Originariamente inviato da: LMCH
Si, si può verificare se una foto è stata scattata da una specifica fotocamera e se ha subito manipolazioni alla portata della maggior parte delle persone.
A PATTO CHE NON CI SIANO STATE TROPPE MANIPOLAZIONI A PARTIRE DAL .RAW
(notare che l'ho scritto più volte in vari modi).

Bla bla bla


Ah, sì, certo, mi metto a fare le indagini ottiche/elettroniche sul sensore e sulle lenti per capire se la foto è stata taroccata. Certo certo. Cioè mi metto a fare un'analisi scientifica forense per determinare se quei 10 pixel che nascono la macchiolina sono stati aggiunti oppure c'è la possibilità che siano originali... certo certo...
Capisci bene che quello che dici è fantascienza.
Non c'è modo di capire se una foto è stata elaborata in macchina o fuori da essa. Probabilmente la Reuters vuole i JPEG per facilitare tutte le sue operazioni di gestione interne e se le vengono i dubbi (???) chiederanno al fotografo il RAW. Molto più facile che mettere in piedi un laboratorio fantascientifico per fare l'analisi che tu hai descritto. Anche perché servirebbe che il fotografo dia fisicamente la sua macchina al laboratorio per l'analisi.
Il problema è se il RAW il fotografo non l'ha scattato perché la Reuters ha detto che tanto è opzionale.
Quindi se ne deduce che alla Reuters di avere la possibilità di verificare se le foto sono originali o meno se ne sbattono abbastanza.
Come detto l'importante è pubblicare e vendere. Se poi il mostro di Lochness nella foto non è vero, be', fa niente, si punirà il fotografo in seguito e via con uno nuovo che tanto l'offerta di produzione di immagini a basso prezzo non manca.
Commento # 33 di: roccia1234 pubblicato il 21 Novembre 2015, 14:01
Originariamente inviato da: LMCH
Si, si può verificare se una foto è stata scattata da una specifica fotocamera e se ha subito manipolazioni alla portata della maggior parte delle persone.
A PATTO CHE NON CI SIANO STATE TROPPE MANIPOLAZIONI A PARTIRE DAL .RAW
(notare che l'ho scritto più volte in vari modi).

Per fare un falso "d'autore" bisogna che chi esegue la falsificazione possa mettere le mani sulla fotocamera usata per la foto originale e deve avere strumentazione non banale
per estrarre tutti i parametri necessari per "coprire" le manipolazioni che devono passare per elemento originali.

La "firma" del sensore e delle lenti è veramente una firma praticamente unica.
Il motivo è che i singoli sensori dei pixel, i singoli filtri cromatici davanti ai sensori, la forma della lente (e le sue deformazioni "entro la tolleranza" hanno tutti deviazioni (piccolissime) dal valore di un ipotetico sensore "ideale".

Considera ad esempio una fotocamera da 5Mpixel, significa che di fatto per i soli pixel c'e' una "firma" di 5 milioni di vettori N-dimensionali (se un pixel viene descritto con N parametri, hai N valori di "differenze dal valore medio ideale".

Anche se hai un sensore "quasi perfetto", con almeno 5*N valori di "differenza rispetto al sensore ideale" che fluttuano (per semplicità come variabili aleatorie gaussiane hai una signora firma.

Ovviamente più manipolazioni fai e più il "residuo" di tale firma degrada
ma se lo scopo è eliminare il grosso dei taroccamenti di mitomani e cose simili
la cosa funziona decisamente bene.


Mi sembra più una cosa da indagini della scientifica o da spionaggio di alto livello che da agenzia di giornalismo .
Commento # 34 di: LMCH pubblicato il 21 Novembre 2015, 19:15
Originariamente inviato da: roccia1234
Mi sembra più una cosa da indagini della scientifica o da spionaggio di alto livello che da agenzia di giornalismo .


E non a caso è per questo che l'agenzia di giornalismo per levarsi dalle palle i taroccatori meno esperti (che rappresentano la maggior fonte di foto false) ha posto quel vincolo che è più facile da verificare automaticamente.
Commento # 35 di: Alpha4 pubblicato il 23 Novembre 2015, 09:42
Originariamente inviato da: CrapaDiLegno
L'idea che il JPEG sfornato dalla macchina fotografica sia il non plus ultra è sbagliata in origine. C'è poco da discutere. La macchina fotografica per generare il JPEG parte dalle stesse identiche informazioni del RAW. Ci applica 4 effetti preimpostati alla velocità della luce e poi salva il risultato.
Se uno è capace la macchina fotografica non può competere con la post produzione fatta su PC partendo dalle stesse informazioni (RAW). E poi c'è una cosa che la macchina non saprà mai fare: metterci il fattore umano. La foto che produce potrà essere tecnicamente perfetta ma poi bisogna vedere se è quello che il fotografo voleva ottenere (già solo il bilanciamento del bianco è un problema).


Ma ci sei o ci fai?
E da quando il bilanciamento del bianco sarebbe un problema??
Dove avrei scritto che il JPEG è il non plus ultra???

Andando a guardare i tuoi ultimi post su vari argomenti sembra che solo tu conosca la verità divina.
O ci nascondi qualcosa o lo fai solo per trollare.
Commento # 36 di: F64 Adams pubblicato il 30 Gennaio 2016, 07:53
Il Raw per sua natura e definizione è formato grezzo. È concettualmente il negativo dell'epoca analogica. Contiene metadati che sviluppi come ti pare non corrompendo la foto.
Il problema è effettivamente il tempo. Se lavori per uno studio di posa o fai cerimonie ,ok .
Ma nel fotogiornalismo freelance , capita di dover spedire foto con wireless della fotocamera quasi in tempo reale. E di certo l'agenzia non ti si mette a sviluppare o elaborare un raw.
Commento # 37 di: F64 Adams pubblicato il 30 Gennaio 2016, 08:04
Ps. È poi naturale che il jpeg è un immagine più corrotta (traduci scadente) di quella conseguente ad un raw sviluppato. È compressa ! Poi , le esigenze contestuali alla commissione sono tante.
Se devo fotografare l'esterno della villa degli orrori ad Avetrana per una pubblicazione sul messaggero , per tempo e sostanza, scatto una jpeg , ma perfino con una compatta decente .
Commento # 38 di: F64 Adams pubblicato il 30 Gennaio 2016, 08:07
Scusate l'esempio di avetrana. Un po' lugubre ed eccessivo, ma x rendere l'idea
Commento # 39 di: roccia1234 pubblicato il 30 Gennaio 2016, 08:41
Originariamente inviato da: F64 Adams
Il Raw per sua natura e definizione è formato grezzo. È concettualmente il negativo dell'epoca analogica. Contiene metadati che sviluppi come ti pare non corrompendo la foto.
Il problema è effettivamente il tempo. Se lavori per uno studio di posa o fai cerimonie ,ok .
Ma nel fotogiornalismo freelance , capita di dover spedire foto con wireless della fotocamera quasi in tempo reale. E di certo l'agenzia non ti si mette a sviluppare o elaborare un raw.


Direi più il negativo [U]non sviluppato[/U] . Perchè in base allo sviluppo che fai, dai comunque "un tono" all'immagine.

Comunque concordo.
« Pagina Precedente     Pagina Successiva »