Una delle delusioni maggiori per i possessori di fotocamere compatte è l'impossibilità di ottenere un effetto sfocato di buona qualità , in grado di staccare i soggetti dal fondo. La combinazione di sensori di piccole dimensioni e ottiche di corta focale reale allontana molto questo tipo di fotocamere dall'effetto bokeh ottenibile dalle macchine fotografiche con ottiche luminose e sensori di grandi dimensioni.
Pentax ad esempio per il suo sistema mirrorless Pentax Q, che utilizza un sensore di dimensioni pari a quelli delle compatte ha studiato un sistema digitale che in macchina applica alle immagini un filtro di sfocatura attorno al soggetto, per mimare l'effetto bokeh.
Samsung ha pensato a un approccio simile, ma ben più complesso, tanto da meritare un brevetto. Il colosso coreano, sulla scia del successo e della ricerca intorno al tema 3D, ha pensato di combinare l'uso di due ottiche: una riprende la scena, l'altra è utilizzata per rilevare le distanze degli oggetti nell'inquadratura, al fine di costruire una mappa delle distanze e applicare correttamente un filtro di sfocatura graduale in relazione ad esse, arrivando a un effetto bokeh simulato meno artificioso.
La tecnologia potrebbe essere utilizzata in modo semplice nelle fotocamere a doppia ottica studiate per le riprese 3D, ma non è escluso che possano essere pensati anche sistemi con un'ottica principale per le fotografie e una più piccola e di minore qualità per la valutazione delle distanze.