Scimmia si scatta un selfie e scoppia la polemica: di chi sono i diritti d'autore?
di Nino Grasso, pubblicata il 25 Settembre 2015, alle 10:29
La PETA per la difesa dei diritti degli animali ha sporto denuncia contro il fotografo David Slater per aver pubblicato degli scatti non autorizzati i cui diritti d'autore dovrebbero appartenere alla scimmia che li ha eseguiti
Commenti (54)
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Commento # 41
di: LORENZ0
pubblicato il 27 Settembre 2015, 02:07
ok, il copyright è del macaco in base alle leggi che abbiamo stabilito (ammesso che valgano per qualunque specie di essere umano). Ma se il macaco non lo rivendica in prima persona (impossibile che possa altrimenti non sarebbe un macaco!) oppure non indica in maniera chiara chi (avvocato, associazione, ecc) che debba agire in nome suo, nessun'altro può autonomamente difendere i suoi interessi senza mandato!
E, purtroppo, il macaco non potrà mai comportarsi in tal modo, ergo per cui non rivendicherà mai nulla ne darà mandato ad altri...ciò significa che rinuncia al diritto di copyright.
E' come se io avessi un appartamento e il mio vicino tirasse giù un muro confinante allargando di tot mq casa sua a mio danno sottraendoli dai mq di mia proprietà...se io taccio e non lo denuncio, significa che rinuncio al diritto della mia proprietà privata (e qui non stiamo parlando di quello che vorrei dentro alla mia testa, ma dell'azione fisica che devo compiere per far valere il mio diritto) e non è che può arrivare il primo passante che decide di difendermi e difendere i miei diritti di sua iniziativa senza il mio esplicito consenso/mandato!
Il macaco non ha palesato nulla, ne la volontà di voler rivendicare il copyright ne la volontà di rinunciarci...ma proprio la sua non azione è. per assurdo, quella che conta!
La questione è così risolta.
E, purtroppo, il macaco non potrà mai comportarsi in tal modo, ergo per cui non rivendicherà mai nulla ne darà mandato ad altri...ciò significa che rinuncia al diritto di copyright.
E' come se io avessi un appartamento e il mio vicino tirasse giù un muro confinante allargando di tot mq casa sua a mio danno sottraendoli dai mq di mia proprietà...se io taccio e non lo denuncio, significa che rinuncio al diritto della mia proprietà privata (e qui non stiamo parlando di quello che vorrei dentro alla mia testa, ma dell'azione fisica che devo compiere per far valere il mio diritto) e non è che può arrivare il primo passante che decide di difendermi e difendere i miei diritti di sua iniziativa senza il mio esplicito consenso/mandato!
Il macaco non ha palesato nulla, ne la volontà di voler rivendicare il copyright ne la volontà di rinunciarci...ma proprio la sua non azione è. per assurdo, quella che conta!
La questione è così risolta.
Commento # 42
di: bobby10
pubblicato il 27 Settembre 2015, 14:55
Originariamente inviato da: kamon
Eh? a me risulta sia la Toyota Corolla... Comunque l'erorme diffusione della serie F (e non del 150 che è solo una delle mille incarnazioni) è dovuta principalmente al famelico mercato nord americano, dove hanno una bizzarra predilezione per questi mastodonti... Lo dico solo per sottolineare che nel resto del mondo non se lo è mai in****to nessuno (men che meno in Italia).
Ma poi che centra, la Ferrari scelse quel nome perchè decorreva il 150° anniversario dell'unità d'Italia e la F davanti la ha sempre usata perchè strano a dirsi, sta per Ferrari .
Quindi l'idea che qualcuno possa seriamente pensare che Ferrari abbia voluto sfruttare il nome di un'autoblindo famoso solo in USA, per di più per un auto che non è venduta al pubblico, ma usata per delle gare, mi risulta totalmente ridicola... Ergo, era tutta una montatura per far parlare di quello spreco di metallo in Europa.
Ma poi che centra, la Ferrari scelse quel nome perchè decorreva il 150° anniversario dell'unità d'Italia e la F davanti la ha sempre usata perchè strano a dirsi, sta per Ferrari .
Quindi l'idea che qualcuno possa seriamente pensare che Ferrari abbia voluto sfruttare il nome di un'autoblindo famoso solo in USA, per di più per un auto che non è venduta al pubblico, ma usata per delle gare, mi risulta totalmente ridicola... Ergo, era tutta una montatura per far parlare di quello spreco di metallo in Europa.
Sapevo anche io che era la Corolla ,poi avevo letto che le Ford F avevano scalato la classifica ma a quanto pare non è al primo posto.
In passato anche la Renault fece causa alla Fiat per la Fiat Gingo (oggi panda) per un assonanza troppo simile a Twingo. (Assurdo secondo me)
Capisco quindi la Ford che se la prende per un nome identico ad una delle auto più vendute al mondo.
Mica siamo ot no eh?
Commento # 43
di: biometallo
pubblicato il 27 Settembre 2015, 16:19
Originariamente inviato da: World
Leggi il titolo, entri già sapendo quello che leggerai, vedi di Nino Grasso, pubblicata il 25 Settembre 2015, vai a fine pagina, commenti e chiudi
Io direi: leggi il titolo intuisci chi l'ha scritto salta l'articolo e passa direttamente ai commenti sul forum.
Originariamente inviato da: opelio
Copia e incolla tardivo, notizia obsoleta.
Stiamo parlando dello stesso Nino che ha pubblicato di recente una notizia rigurdante la liberazione del wifi nei locali pubblici, linkando l'articolo originale del corriere della sera del 2013?
Dopo giorni non ricordo allcuna rettifica ne scusa, e stiamo parlando di una news messe tra quelle in evidenza...
Commento # 44
di: mrk-cj94
pubblicato il 27 Settembre 2015, 19:15
Originariamente inviato da: kamon
E intanto noi continuando a parlarne diamo visibilità a questi imbecilli che non puntavano a null'altro se non a far parlare di se... Come la Ford quando citò la Ferrari perchè rea aver messo il nome di questo:
Link ad immagine (click per visualizzarla)
A questa:
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In modo (a dire loro) di sfruttarne il nome indebitamente
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A questa:
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In modo (a dire loro) di sfruttarne il nome indebitamente
certo che lo sfruttavano! la F150° Italia era palesemente un camion (1 vittoria, e grazie a 5/6 botte di fortuna, la peggior Ferrari degli ultimi 18 anni tolta la F14T)
Commento # 45
di: Davis5
pubblicato il 28 Settembre 2015, 10:20
c'e' chi si iscrive alla peta in difesa degli animali...
io invece peto come un animale!
io invece peto come un animale!
Commento # 46
di: corgiov
pubblicato il 28 Settembre 2015, 15:48
Originariamente inviato da: LORENZ0
Ottimo e comprensibile esempio. Se, però, il macaco fosse nella situazione di non essere capace di intendere e di volere? Non varrebbe quello che è più volte successo, per esempio in campo medico, quando i genitori avevano scelto una strategia di cura diversa da quella proposta dai medici, ed è stata tolta la patria potestà? A questo punto, se il macaco della fotografia non può rivolgersi direttamente alle autorità, andiamo a cercare i suoi genitori! ok, il copyright è del macaco in base alle leggi che abbiamo stabilito (ammesso che valgano per qualunque specie di essere umano). Ma se il macaco non lo rivendica in prima persona (impossibile che possa altrimenti non sarebbe un macaco!) oppure non indica in maniera chiara chi (avvocato, associazione, ecc) che debba agire in nome suo, nessun'altro può autonomamente difendere i suoi interessi senza mandato!
E, purtroppo, il macaco non potrà mai comportarsi in tal modo, ergo per cui non rivendicherà mai nulla ne darà mandato ad altri...ciò significa che rinuncia al diritto di copyright.
E' come se io avessi un appartamento e il mio vicino tirasse giù un muro confinante allargando di tot mq casa sua a mio danno sottraendoli dai mq di mia proprietà...se io taccio e non lo denuncio, significa che rinuncio al diritto della mia proprietà privata (e qui non stiamo parlando di quello che vorrei dentro alla mia testa, ma dell'azione fisica che devo compiere per far valere il mio diritto) e non è che può arrivare il primo passante che decide di difendermi e difendere i miei diritti di sua iniziativa senza il mio esplicito consenso/mandato!
Il macaco non ha palesato nulla, ne la volontà di voler rivendicare il copyright ne la volontà di rinunciarci...ma proprio la sua non azione è. per assurdo, quella che conta!
La questione è così risolta.
E, purtroppo, il macaco non potrà mai comportarsi in tal modo, ergo per cui non rivendicherà mai nulla ne darà mandato ad altri...ciò significa che rinuncia al diritto di copyright.
E' come se io avessi un appartamento e il mio vicino tirasse giù un muro confinante allargando di tot mq casa sua a mio danno sottraendoli dai mq di mia proprietà...se io taccio e non lo denuncio, significa che rinuncio al diritto della mia proprietà privata (e qui non stiamo parlando di quello che vorrei dentro alla mia testa, ma dell'azione fisica che devo compiere per far valere il mio diritto) e non è che può arrivare il primo passante che decide di difendermi e difendere i miei diritti di sua iniziativa senza il mio esplicito consenso/mandato!
Il macaco non ha palesato nulla, ne la volontà di voler rivendicare il copyright ne la volontà di rinunciarci...ma proprio la sua non azione è. per assurdo, quella che conta!
La questione è così risolta.
Commento # 47
di: Giovannino
pubblicato il 29 Settembre 2015, 08:14
Solo a me la foto pubblicata sembra fatta al computer? E' troppo perfetta... guardate il pelo, i denti...
Commento # 48
di: Icod
pubblicato il 29 Settembre 2015, 14:23
Scommetto anche che gli eventuali introiti dei selfie vogliono gestirli loro al posto del macaco
Commento # 49
di: corgiov
pubblicato il 29 Settembre 2015, 14:32
Originariamente inviato da: Giovannino
Solo a me la foto pubblicata sembra fatta al computer? E' troppo perfetta... guardate il pelo, i denti...
Il computer che ha generato la fotografia, porterà sia il macaco sia il fotografo sia le associazioni ambientali in tribunale, per copyright violato. Anche queste tre faccine, generate al computer, richiamano la fotografia del macaco. Questa no.
Commento # 50
di: Pier2204
pubblicato il 29 Settembre 2015, 14:57
In questa storia si evince che il Macaco ha una evoluzione intellettiva, al contrario dell'uomo in piena regressione