Ci sono ritorrni/richiami al passato che hanno senso, altri no. Mi sento di inserire il tanto preannunciato ritorno di Yashica in questa seconda categoria. Dopo i teaser degli scorsi mesi il progetto Y35 è stato lanciato su Kickstarter, ma sembra più un vezzo da hypster che un vero ritorno ai fasti di un marchio fotografico la cui storia affonda le radici fino al 1949.
Ci ho messo un po' a capire di cosa trattasse e in realtà non sono ancora ben sicuro di aver afferrato a pieno il concetto. "Featuring with the Unprecedented digiFilm system, YASHICA Y35 camera brings in an extraordinary photography experience" - questo il claim della campagna di crowdfunding, che a fronte di un target di HK$ 800,000 (circa 100.000 USD) ne ha già raccolti cinque volte tanto.
Inspiegabilmente.
Siamo di fronte infatti a una fotocamera digitale con sensore CMOS da 14 megapixel in formato 1/3,2" (più piccolo di una qualsiasi compatta, di una action camera e di diversi smartphone), con corpo in plastica, mirino ottico galileiano, ottica 35mm equivalenti f/2.8, cinque tempi di otturazione fissi (1s, 1/30s, 1/60s, 1/250s, 1/500s), fuoco fisso con iperfocale da 1 metro a infinito, alimentazione con due batterie stilo AA, slot SD.
Il punto chiave dovrebbero essere i DigiFilm, che non sembrerebbero altro che delle cartucce da inserire per selezionare il tipo di filtro da applicare alle immagini. Le immagini vengono infatti memorizzate sulla scheda SD. Un tentativo di unire digitale e analogico che somma i difetti di entrambi: immagini digitali da un sensore di piccole dimensioni e ISO fissi (ogni DigiFilm mima una pellicola a sensibilità fissata). Inoltre per scattare bisogna ruotare un (finto) meccanismo di avanzamento della pellicola, operazione che a detta degli inventori di Y35 dovrebbe dare il tempo per meditare meglio sulla fotografia che si vuole scattare 'Come si faceva una volta'. Per cambiare le impostazioni di scatto, ad esempio la sensibilità ISO o commutare tra bianco&nero e colore, è necessario aprire lo sportello posteriore e cambiare il DigiFilm.
Il tutto a un prezzo che già in questa fase di crowdfunding supera i 100€ per un kit con un solo DigiFilm. Io non posso esprimere con la giusta vemenza quello che realmente penso di questo progetto: affido ai lettori nei commenti il fatto di 'leggermi nel pensiero'. Vi tributerò novantadue minuti di applausi.