Nel 2021 a ricevere il riconoscimento come Outstanding Contribution to Photography fu la fotografa messicana Graciela Iturbide. L'anno successivo il premio fu invece assegnato al fotografo canadese Edward Burtynsky che realizzò, tra le altre, la serie di scatti inserita nella mostra Antrhopocene. Arrivando invece ai Sony World Photography Awards dello scorso anno a essere premiata era stata la fotografa Rinko Kawauchi. Ora, per i Sony World Photography Awards 2024, a essere nominato in queste ore come Outstanding Contribution to Photography è stato il fotografo Sebastião Salgado (nato nel 1944 ad Aimorés, in Brasile).
Kuwait, 1991. © Sebastião Salgado
La notizia è stata diffusa da poche ore con la World Photography Organization che si occupa dell'organizzazione e della gestione di questi premi che hanno annunciato pubblicamente come Salgado abbia ricevuto il premio che ne esalta ulteriormente la già ben nota carriera artistica (avendo lavorato anche con agenzie del calibro di Sygma, Gamma e Magnum). Del resto questo fotografo non è certo nuovo nel settore considerando che ha iniziato a lavorare come fotografo freelance nel 1973 e da lì ha ricevuto riconoscimenti e apprezzamenti a livello globale. A colpire, in particolare, sono state le composizioni in bianco e nero catturate nell'arco dei decenni.
I soggetti delle fotografie di Sebastião Salgado sono i più disparati. Si tratta per esempio di lavoratori nell'industria, così come gli indigeni ma anche panorami naturalistici. Insomma, non un'unica tipologie di immagini catturate, ma spaziando dai ritratti al paesaggio, senza però perdere il suo stile unico e riconoscibile.
Ritratto di Sebastião Salgado, 2019. © Renato Amoroso
Come avvenuto in passato, anche Salgado avrà un ulteriore "momento di gloria" con l'esposizione di diverse sue fotografie nell'ambito della mostra legata ai Sony World Photography Awards 2024 che si terrà alla Somerset House, Londra dal 19 aprile al 6 maggio 2024.
Le fotografie esposte sono state selezionate dallo stesso fotografo per evidenziare quelle che sono ritenute le più importanti e significative della sua carriera. In particolare potranno essere ammirate opere da Gold (1986) e Workers (1993) ma anche quelle più recenti in Exodus (2000), Genesis (2011) e Amazônia (2019).
Sebastião Salgado, una volta venuto a conoscenza del riconoscimento ha affermato "sono onorato di ricevere questo premio e di sapere che il mio lavoro sta raggiungendo il pubblico. La fotografia è il mio modo di vivere, è il mio linguaggio, e durante tutta la mia carriera ho sempre "sono onorato di ricevere questo premio e sapere che il mio lavoro sta raggiungendo il pubblico. La fotografia è il mio modo di vivere, è il mio linguaggio, e durante tutta la mia carriera sono sempre stato interessato a catturare gli aspetti storici del momento in cui stiamo vivendo e raccontando le storie della nostra specie e del nostro pianeta. Le fotografie di un fotografo sono la sua eredità e nel mio lavoro cerco di esplorare la nostra esperienza umana condivisa".