Le fotocamere che attualmente equipaggiano gli smartphone permettono risultati eccezionali, ma non riescono ancora a raggiungere i livelli di dettaglio dell'occhio umano. È questo il punto di partenza del discorso di Yongin Park, EVP, Head of Sensor Business Team, System LSI Business di Samsung, la costola del colosso coreano che si occupa della progettazione e produzione di sensori d'immagine.
40, 64, 108 megapixel sono importanti traguardi tagliati in questi anni dai sensori, ma sono tutti ben lungi dalla risoluzione dei nostri occhi: Yongin Park cita il dato di 500 megapixel come indicativo per la risoluzione totale del sistema visivo umano.
L'ultimo nato tra i sensori Samsung, il modello ISOCELL Bright HM1 da 108 megapixel, utilizzando la tecnologia Nonacell è riuscito a scendere a un pixel pitch di 0,8 μm, livello considerato il massimo possibile da diversi player dell'industria. Il sensore Samsung funziona in condizioni di buona illuminazione sfruttando i pixel singoli, mentre accoppia 9 pixel da 0,8 μm affinché lavorino come un singolo pixel da 2,4 μm quando la luce viene a mancare.
Samsung si è però già spinta oltre e nel 2019 aveva già presentato un sensore con pixel pitch di 0,7 μm. Rumor danno in arrivo entro la fine dell'anno un sensore da 150 megapixel, mentre la versione da 200 megapixel sembra un po' in ritardo.
L'obiettivo di Samsung, dichiarato da Yongin ParK, è però quello di salire ancora e portare i sensori alla soglia dei 600 megapixel, espandendo anche la capacità spettrale degli stessi, sconfinando nell'ultravioletto e nell'infrarosso, abilitando così anche applicazioni medicali molto avanzate, per arrivare alla fine a superare le prestazioni dell'occhio umano.