Sì, Leica ha davvero presentato una fotocamera a pellicola da 22.500€

Sì, Leica ha davvero presentato una fotocamera a pellicola da 22.500€

di Roberto Colombo, pubblicata il

““Leica M Edition 70” affonda le radici nel sistema nato nel 1954 e ancora oggi in uso e si presenta con una speciale finitura in platino che, oltre a garantire un aspetto esclusivo, rende la fotocamera anche estremamente robusta e durevole”


Commenti (88)

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Commento # 21 di: the_joe pubblicato il 26 Ottobre 2024, 17:51
Originariamente inviato da: Qarboz
Sicuro che i negativi di cui parli siano, oggi, uguali a 150 anni fa? Puoi conservarli al meglio, ma i componenti chimici della pellicola sono soggetti a deterioramento, e non è che si possa fare molto; si può rallentare il fenomeno ma non fermarlo.
I file, se "conservati" a modo (backup su diversi tipi di supporto, rifatti ogni x tempo) sono eterni e sempre uguali. Parlando di film su pellicola, le copie non sono uguali all'originale, essendo ottenute tramite processi analogici; per estremizzare l'esempio, un po' come le videocassette VHS (non so se hai avuto modo di conoscerle/usarle), quelle copiate avevano una qualità orrenda, rispetto all'originale. E guarda un po', la tecnologia VHS è analogica.


Il digitale se conservato facendo i dovuti backup è praticamente eterno, un file fra 100 anni sarà sempre uguale a come è oggi, la pellicola/stampa in bianconero, se ben sviluppata e soprattutto lavata, essendo praticamente argento, è anch'essa molto duratura, diverso discorso per il colore i cui pigmenti sono soggetti a invecchiamento abbastanza veloce, per cui si possono tranquillamente trovare lastre fotografiche di inizio 1900 perfettamente conservate e negativi a colori di soli 20 anni fa completamente decolorati.
Commento # 22 di: blobb pubblicato il 26 Ottobre 2024, 17:56
Originariamente inviato da: demon77
Questo scusami ma non è un argomento valido.
Il digitale di oggi restituisce una qualità di immagine superiore a qualsaisi pellicola (tralasciando magari supernicchie particolari tipo fotocamere speciali per ambito scientifico, ma anche lì con un grosso asterisco comunque).
Poi c'è il postprocessing che partendo dal RAW ti consente veramente la qualunque, incluso ovviamente il preset per ottenere la resa vivisva di qualsiasi pellicola mai prodotta.

Se usare la pellicola ti piace a livello personale nulla da dire, ma di certo la resa finale non è argomento valido.


lo sai che i film più importanti si girano ancora con la pellicola?
Commento # 23 di: blobb pubblicato il 26 Ottobre 2024, 17:59
Originariamente inviato da: demon77

in che senso scusa?

il formato digitale è un file.
se lo tieni su supporti adeguati e fai backup periodici è immortale.


perciò di devi preoccupare ogni tanto di fare backup ... ok io ho pellicole di 40 anni fa che ancora sono integre
Commento # 24 di: blobb pubblicato il 26 Ottobre 2024, 18:00
Originariamente inviato da: Qarboz
Sicuro che i negativi di cui parli siano, oggi, uguali a 150 anni fa? Puoi conservarli al meglio, ma i componenti chimici della pellicola sono soggetti a deterioramento, e non è che si possa fare molto; si può rallentare il fenomeno ma non fermarlo.
I file, se "conservati" a modo (backup su diversi tipi di supporto, rifatti ogni x tempo) sono eterni e sempre uguali. Parlando di film su pellicola, le copie non sono uguali all'originale, essendo ottenute tramite processi analogici; per estremizzare l'esempio, un po' come le videocassette VHS (non so se hai avuto modo di conoscerle/usarle), quelle copiate avevano una qualità orrenda, rispetto all'originale. E guarda un po', la tecnologia VHS è analogica.


ma che c'entra il vhs con la pellicola...
Commento # 25 di: Qarboz pubblicato il 26 Ottobre 2024, 18:20
Originariamente inviato da: blobb
ma che c'entra il vhs con la pellicola...

.
Originariamente inviato da: Qarboz
per estremizzare l'esempio
Commento # 26 di: demon77 pubblicato il 26 Ottobre 2024, 18:43
Originariamente inviato da: blobb
lo sai che i film più importanti si girano ancora con la pellicola?


Ma anche no.
Semmai ci sono alcuni registi famosi (vedi Spielberg o Nolan o Tarantino) che per loro sfizio o fissazione o "io sono abituato così" usano ancora la pellicola.
Il fatto che lo facciano non vuol dire in alcun modo che sia meglio del digitale, anzi è l'esatto opposto.

Originariamente inviato da: blobb
perciò di devi preoccupare ogni tanto di fare backup ... ok io ho pellicole di 40 anni fa che ancora sono integre


Qui c'è proprio un errore di concetto.
I DATI ed il SUPPORTO sono cose distinte e separate.
I DATI, correttmante consevati e mantenuti sono eterni.
Quindi si, backup, copie mutiple e supporti differenti ne consento la vita eterna e soprattutto sempre e comunque alla qualità del DAY1 sotto ogni aspetto. Questo è un fatto insindacabile.

Nel caso della pellicola invece contenuti e supporto fisico sono legati in un unico blocco non separabile.
Ogni copia sarà sempre e comunque un po' peggiore dell'originale.
L'originale stesso, per quanto tu ti possa sforzare SI DETERIORA INESORABILMENTE.

Le tue pellicole di 40 anni fa NON sono uguali a 40 anni fa. Sono peggiori.
E tra altri quaranta (ammesso e non concesso che vada tutto bene) saranno ancora peggiori.
Se oltre a conservarle gelosamente le utilizzerai questo ne peggiorerà lo stato ogni volta.
Anche questo un fatto insindacabile.
Commento # 27 di: blobb pubblicato il 26 Ottobre 2024, 20:02
Originariamente inviato da: demon77
Ma anche no.
Semmai ci sono alcuni registi famosi (vedi Spielberg o Nolan o Tarantino) che per loro sfizio o fissazione o "io sono abituato così" usano ancora la pellicola.
Il fatto che lo facciano non vuol dire in alcun modo che sia meglio del digitale, anzi è l'esatto opposto.



Qui c'è proprio un errore di concetto.
I DATI ed il SUPPORTO sono cose distinte e separate.
I DATI, correttmante consevati e mantenuti sono eterni.
Quindi si, backup, copie mutiple e supporti differenti ne consento la vita eterna e soprattutto sempre e comunque alla qualità del DAY1 sotto ogni aspetto. Questo è un fatto insindacabile.

Nel caso della pellicola invece contenuti e supporto fisico sono legati in un unico blocco non separabile.
Ogni copia sarà sempre e comunque un po' peggiore dell'originale.
L'originale stesso, per quanto tu ti possa sforzare SI DETERIORA INESORABILMENTE.

Le tue pellicole di 40 anni fa NON sono uguali a 40 anni fa. Sono peggiori.
E tra altri quaranta (ammesso e non concesso che vada tutto bene) saranno ancora peggiori.
Se oltre a conservarle gelosamente le utilizzerai questo ne peggiorerà lo stato ogni volta.
Anche questo un fatto insindacabile.


i dati stanno dentro un supporto fisico e le pellicole si restaurano , per me (le pellicole)state parlando di una cosa che conoscete poco
Commento # 28 di: demon77 pubblicato il 26 Ottobre 2024, 22:48
Originariamente inviato da: blobb
i dati stanno dentro un supporto fisico e le pellicole si restaurano , per me (le pellicole)state parlando di una cosa che conoscete poco


ma vedila come vuoi, di fatto il discorso non sta in piedi.

Restaurare una pellicola (cosa non certo semplice) vuol dire solo tentare di ripristinare un supporto inesorabilmente deteriorato. Lui ed ovviamente il suo contenuto visto che sono un monoblocco.
Inutile dire che la "toppa" in ogni caso altera ciò che era in origine il contenuto.. e, ironia della sorte, restaurare consiste di fatto nel tradurre il contenuto originale della pellicola in digitale su cui poi andare a lavorare.

I dati poi si, è ovvio che sono su supporti fisici, ma come già detto sono solo SUPPORTI. Quando invecchiano semplicemente si travasano i dati su altri supporti aggiornati.
Se i supporti si rompono esistono le copie di sicurezza.
E anche dopo mille travasi da supporto a supporto i dati sono sempre perfetti, come al primo giro.

Vedi bene che proprio non c'è paragone.
Commento # 29 di: zoomx pubblicato il 27 Ottobre 2024, 07:39
Come già scritto da tanti: le pellicole si deteriorano. Chi più chi meno. Quelle in bianco e nero resistono di più, ecco perché ci sono ancora stampe che hanno un secoletto alle spalle.
Ma il colore dura molto meno. Provate a cercare stampe a colori provenienti da pellicola, stampate qualche decennio fa, diapositive, le stesse pellicole a colori, le Polaroid.
Vi basta osservarle.

Sostenitori delle pellicole: ma le avete mai usate? Il deterioramento è un fenomeno ben noto a chi le ha usate.

Ma non avete mai sentito parlare di restaurazione di film? O delle stesse foto?
Commento # 30 di: minatoreweb pubblicato il 27 Ottobre 2024, 08:05
Provo a dire la mia su un po tutte le inesattezze scritte

Per prima cosa faccio notare che l'oggetto non é la "miglior" macchina fotografica, è un oggetto che è costruito in modo maniacale, in un numero limitato di pezzi, con un obiettivo che non è il 50 più luminoso ecc... ma anche li sarà fatto con controlli maniacali ma sopratutto c'è la rarità. (si puo' anche fare un orologio di plastica come lo swatch ma farne un numero esiguo per collezionisti ed il prezzo lievita e diventa un investimento).

Argomento pellicola (la pellicola non è confrontabile col digitale) e possiedo macchina sia digitale, che a pellicola (ovvio al giorno d'oggi son più portato ad usare il digitale).
Non ha senso essere fanboy e dire c'è un migliore (sono cose diverse che coprono esigenze diverse).

-Il digitale ha grossi vantaggi: per esempio sul colore si decide quale è il colore della luce, si decidono gli iso, lo sviluppo in camera chiara del raw è molto agevolato. volendo pur quasi tutti i sensori scattano a colori si puo' virare in un bianco e nero derivato dal colore (decidendo anche per i colori la sensibilità.
Poi lo si tampa facile in digitale o lo si vede solo a schermo.
I sensori digitali ormai hanno molta più sensibilità alla luce delle pellicole permettendo fotografie migliori a mano libera in condizione di luce scarsa ecc... Il corpo digitale attualmente risente del fatto che la tecnologia sui sensori aumenta e va cambiato.

- La pellicola, è un supporto fisico, questo già caratterizza la rarità della cosa, ed anche la vendita del negativo e quindi l'icopiabilità (se lo si fa cque si riconosce il master). A seconda delle caratteristiche cambia il lavoro che ne vien fuori e l'artigianalità, permette pose lunghissime (specie il bianco e nero dove dopo non si devon fare lunghi calcoli per non far virare i colori). Possono essere messe pellicole sensibili a luce non visibile (al dire il vero si puo' fare anche col digitale cambiando il vetro sul sensore ma resta cqua il filtro a colori "Bayer"
La pellicola permette di fare lavori con dei flash in modo diverso (essendo appunto analogica) e anche in caso di macchine tutte manuali degli scatti in condizioni in ambienti straproibitivi.
Il corpo a pellocola sarà sempre lui perché a cambiare solo le pellicole, finché i meccanismi non saranno usurati (non come il digiale che il sensore non si cambia).


Per quanto riguarda la stampa del bianco e nero fare una foto a pellicola e poi stampare in bianco e nero ne escono 2 cose:
1 un lavoro artigianale fatto a mano.
2 quel lavoro oltre a essere duraturo (addirittura per farlo durare di più ci son tecniche non su carta baritata) non ha viraggi di colore (cosa che invece hanno le nostrre stampanti che partono già a stampare su un foglio non bianco (perché si il foglio lo facciamo azzurro e poi si ingiallisce) con spesso inchiostro manco solo in scala di grigi (un nero fatto per migliorare la stampa con colore).
Il digitale si puo' stampare grande quanto si vuole, con meno spesa, farne quante copie si vuole e anche fare copie usa e getta, ma sopratutto inviarlo in un istante dall'altra parte del mondo dove lo stampano e l'hanno.

Ora di sicuro:
1 chi compra sta macchina lo fa da investimento/collezione.
2 chi scatta a pellicola ha i suoi motivi che possono anche essere derivati dal piacere di scattare.(ma non compra una macchina cosi', ci sono macchine uguali leica M, ma se vuole un telemetro trova sul mercato anche delle Bessa (con lo stesso attacco) o se cambia attacco e lenti le contax G... o delle reflex ecc...
3 attualmente (eccetto lavori strani) chi fotografa per lavoro non ha convenienza per nulla a scattare a pellicola, e sempre più si sta fondendo il lavoro tra videomaker e fotografo.
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