Sony aggiunge un nuovo, pregiato tassello al suo ecosistema: il 135mm f/1.8 G Master (SEL135F18GM). Si tratta di un prodotto "importante" in più di un senso: dimensioni, elenco di caratteristiche e dotazione, nonché, purtroppo, prezzo di listino, fissato indicativamente a 2000 Euro.
Si tratta evidentemente di un prodotto che punta (con successo) all'eccellenza. Un prodotto che, basandoci sui primi scatti effettuati in occasione dell'evento di presentazione alla stampa europea, sembra avere un sottile ma percettibile margine di vantaggio rispetto ai migliori concorrenti – parliamo, in particolare, del Sigma 135mm f/1.8 DG HSM Art, disponibile anche con baionetta Sony FE, e dello Zeiss Sonnar T* 135mm F1,8ZA (SAL135F18Z).
Il nuovo 135mm f/1.8 GM, fotografato con... 135mm f/1.8 GM su A7R III (1/250s, f/4, 320 ISO).
Fisicamente, il prodotto appare ottimamente rifinito e molto completo nella sua dotazione accessoria. Appena sotto l'ampia ghiera di messa a fuoco si trovano due pulsanti Custom gestibili tramite corpo macchina, come normalmente accade solo sui tele professionali di focale superiore.
A seguire, la versatile ghiera dei diaframmi, la cui funzione può ovviamente essere demandata al corpo macchina (posizionandola su A) e che, spostando un selettore a destra, può passare da discreta (con click ogni 1/3 di EV) continua, a beneficio della ripresa video.
Immagine intera e crop 100%. Non si fatica a distinguere, negli occhi dello modella, lo schema di luci utilizzato...
Manca, stranamente, uno stabilizzatore, come invece si trova su altre ottiche G Master meno luminose – ad esempio il 100mm f/2.8. In ogni caso, è probabile che gli acquirenti del 135mm f/1.8 G Master siano dotati di un corpo macchina con stabilizzatore integrato, che sulle Full Frame Sony è disponibile a partire dalla seconda generazione di A7.
Lo schema ottico, complesso, include elementi Super ED (a bassa dispersione) e XA, i cosiddetti eXtreme Aspherical, caratterizzati da un elevatissimo livello di precisione costruttiva che, oltre a minimizzare le aberrazioni sferiche, sono strategici per la resa dello sfocato di questo obiettivo; resa a cui contribuisce, per inciso, anche un diaframma a 11 lamelle circolari.
In alto: la resa dei punti-luce sfocati @ f/1.8 denota un leggero astigmatismo. In basso: risultato @ f/2.8.
L'abbondanza di vetro pregiato fa del 135mm f/1.8 un obiettivo piuttosto massiccio ma, con i suoi 950g, il prodotto Sony ferma l'ago della bilancia 180g prima del diretto rivale Sigma, e risulta anche leggermente più leggero dell'equivalente Zeiss con attacco A (995g). Si iniziano così a notare i vantaggi dell'evoluta progettazione Sony, che si concretizza anche nel peculiare doppio gruppo flottante di messa a fuoco, mosso da 4 motori lineari Sony XD – due per ciascun gruppo.
Grazie a questo accorgimento, oltre alle mere performance in termini di tempo di messa a fuoco, si ottiene anche una ridotta distanza minima di focheggiatura e quindi un più elevato rapporto di ingrandimento, pari a 0,25x, come per lo Zeiss (0,20x, invece, il rapporto di ingrandimento massimo del Sigma).
Altro piccolo ma percettibile vantaggio di questo G Master sull'equivalente Sigma lo si riscontra nella nitidezza, che oltre a essere elevatissima già a tutta apertura, come accade anche per il rivale, viene qui meglio preservata fino ai margini estremi del fotogramma. Per avere un riscontro numerico dovremo attendere la prova ma, come documentano le immagini in questa pagina, l'impressione visiva è indubbiamente straordinaria.
La domanda più importante da porsi è se queste differenze, tangibili ma non enormi, giustifichino un divario di prezzo che al momento appare davvero sensibile: a fronte dei circa 2000 Euro annunciati da Sony, il Sigma si trova oggi online anche a meno di 1000. Ovviamente, con la reale disponibilità del prodotto, in Europa a partire da Aprile, sarà possibile effettuare un più sensato confronto tra street price di entrambi, e certamente il divario si ridurrà. Probabilmente, però, non arriverà mai a colmarsi.