Quello dei sensori è un settore dove Sony è leader di mercato, popolando qualsiasi dispositivo abbia necessità di riprendere immagini, dai telefonini ai dorsi medio formato, dalle videocamere di sorveglianza alle reflex più performanti. Nel settore delle fotocamere c'è un altro ambito dove Sony detiene una fetta di mercato molto grande, quello dei mirini elettronici per mirrorless e videocamere.
Quando vedete un mirrorless con EVF da 2,36 milioni di punti, esso utilizza quasi certamente un pannello OLED di Sony. Dopo il grande salto in avanti fatto dai mirini elettronici proprio grazie al pannello OLED di casa Sony, negli ultimi anni l'innovazione si era un po' fermata, e solo ultimamente sono nati mirini con maggiore risoluzione. L'obiettivo è quello di diminuire sempre di più la distanza - in termini di esperienza d'uso - tra i mirini ottici e quelli elettronici. In questo gioco di rincorsa la risoluzione è solo uno degli aspetti: ritardo e frequenza di refresh sono altre due caratteristiche per regalare un'esperienza tale da soddisfare gli occhi più esigenti.
In questo senso è molto interesssante l'ultimo annuncio del colosso giapponese con il microdisplay da 0,5" (12,6mm) ECX339A OLED, capace di una risoluzione UXGA di 1600x1200 pixel con una matrice di 5,6 milioni di punti in grado di lavorare con un refresh rate di 240 fotogrammi al secondo. Per la precisione può operare a 120fps in modalità progressiva e 240fps in modalità dual-line progressive. Il microdisplay, grazie a una nuova struttura, promette anche migliore angolo di visione.
Promette di essere il nuovo punto di riferimento e avvicinare i mirini EVF a quelli ottici più di quanto già fatto dal mirino di Leica SL, che coi suoi 4,4 milioni di punti è al momento il migliore in circolazione.