Dopo un lungo periodo in cui lo zoom standard per eccellenza è stato il 24-70mm F2.8, abbiamo recentemente assistito a interessanti evoluzioni. Poco meno di due anni fa, sempre Sony ha fatto debuttare il suo 20-70mm F4 G, che ha esteso la focale grandangolare di 4mm, fermandosi a F4 per ragioni di portabilità.
Oggi, debutta invece l'FE 28-70mm F2 GMaster, che fa esattamente l'opposto: sacrifica 4mm di focale grandangolare per offrire uno stop in più di apertura massima, senza penalizzare la qualità ottica e senza incidere troppo su peso e dimensioni. Lo scopo è evidente: garantire ai fotografi un'apertura massima quasi da ottica fissa, mantenendo la praticità di uno zoom.
Chiaro che, per un'ottica che si propone come alternativa "pratica" alle focali fisse, le dimensioni sono importanti. Brutta gatta da pelare per i progettisti… Per guadagnare uno stop, infatti, l'apertura effettiva deve crescere di un fattore 1,4x, il che comporta solitamente un notevole incremento del diametro della lente frontale, quindi dei pesi e negli ingombri.
I tecnici Sony, però, sono riusciti a fare una di quelle piccole magie in cui sono maestri.
Prendendo come riferimento il più classico 24-70mm F2.8 GM2, che misura circa 88mm in diametro e circa 120mm in lunghezza per un peso di 695g, il nuovo arrivato eccede solo di 5mm in più in diametro, 20mm in lunghezza e pesa 223g in più. In termini assoluti, l'FE 28-70mm F2 GM misura circa 93mm in diametro (92,9mm) e circa 140mm in lunghezza (139,8mm), per un peso di 918g. Il diametro dei filtri passa da 82mm a 86mm.
Certo non parliamo di un pancake, ma è utile a questo punto introdurre un altro termine di paragone, che è il diretto concorrente Canon RF 28-70mm F2 L USM, il quale, da parte sua, misura circa 104mm in diametro e circa 140mm in lunghezza per 1430g di peso (diametro filtri 95mm).
La volontà di contenere le dimensioni ha anche, come sempre, delle sfumature negative: Sony ha optato per un design a lunghezza variabile. Come già sottolineato in altre circostanze, per quanto i giochi possano essere ridotti, i movimenti fluidi – e lo sono – un barilotto interno scorrevole in materiale plastico non può essere meccanicamente equivalente a uno zoom interno. Ovviamente, nello spazio di una recensione, nulla si può dire sull'affidabilità a lungo termine.
Certo che, in questa fascia di prodotti, il design a lunghezza variabile ci lascia sempre un po' scettici, anche in considerazione del fatto che la differenza tra esteso e retratto non è enorme (vedi foto sopra).
Dato che lo spazio non manca, la ghiera di zoom è molto ampia e confortevole, e per la prima volta abbiamo notato la presenza di un selettore dedicato per controllare la resistenza alla rotazione (frizionamento). Due posizioni ("smooth" e "tight"), con la prima che equivale grossomodo alla resistenza standard di altri zoom Sony GM, e la seconda che aumenta sensibilmente la durezza della ghiera (rendendola anche un poco meno fluida) per scongiurare ogni possibile rotazione accidentale.
Per il resto, la dotazione è allineata alla solita, ricca, delle ottiche GMaster. Troviamo innanzitutto la ghiera dei diaframmi che spazia tra F2 e F22 con posizione Auto e il relativo selettore click/de-click, unito all'ulteriore selettore IRIS LOCK che blocca la ghiera dei diaframmi in posizione Auto oppure nella zona di selezione manuale. Segue la zona dei pulsanti programmabili (due disposti a 90°), che include anche il selettore AF/MF e il già citato controllo di frizionamento dello zoom. Infine, la ghiera di messa a fuoco manuale, come sempre molto morbida e fluida.
50mm, f/2, 100 ISO (clicca per ingrandimento 100%)
Lo schema ottico, estremamente sofisticato, prevede nientemeno che 20 lenti suddivise in 14 gruppi, tra le quali un elemento a bassa dispersione ED e tre Super ED, per ridurre le aberrazioni cromatiche, tre elementi asferici e altrettanti XA (eXtrema Aspherical). A conti fatti, 10 lenti su 20 sono speciali. La messa a fuoco è interna e flottante (aspetto determinante, insieme all'abbondante utilizzo di lenti asferiche, per contenere le dimensioni).
La lente frontale adotta un rivestimento alla fluorite che aiuta a mantenere l'obiettivo pulito, nonché il rivestimento antiriflesso Nanon AR Coating di seconda generazione, molto efficace nel ridurre effetti di ghost e flare.
La costruzione è protetta contro da guarnizioni in corrispondenza di ogni giuntura e pulsante, anche se Sony non garantisce le sue ottiche come 100% a prova d'ingresso di polvere e umidità.
La messa a fuoco è attuata da ben 4 motori lineari XD (eXtreme Dinamyc), due per ciascun gruppo di messa a fuoco. L'ottica è così in grado di garantire un tracciamento dei soggetti fino a 120 fps, e risulta perfettamente compatibile anche con corpi macchina come la "supersonica" A9 III, nonché con le riprese 4K fino a 120p.
Parlando di ripresa video, anche l'FE 28-70mm F2 GM è progettato per minimizzare il focus breathing (variazione della lunghezza focale effettiva al variare della distanza di messa a fuoco), ed è compatibile con la funzione breathing compensation offerta da alcuni corpi macchina di ultima generazione.
La minima distanza di messa a fuoco è pari a 38cm, il che si traduce in un rapporto di ingrandimento massimo 0,23x su tutta la gamma focale. Non è il miglior risultato mai raggiunto da Sony; il già citato 24-70mm F2.8 GM2, ad esempio, arriva a 0,32x. Va comunque segnalato come il diretto concorrente Canon
RF 28-70mm F2 L USM si fermi a 0,18x.
28mm f/2
35mm f/2
50mm f/2
70mm f/2
Abbiamo avuto quest'ottica a disposizione in anteprima insieme al corpo macchina A1 II, utilizzando l'una per testare l'altro e viceversa. Come per il corpo macchina, dunque, dobbiamo segnalare come l'analisi sia stata obbligatoriamente condotta su file JPEG, e i risultati qui proposti non siano, per questo, direttamente confrontabili con quelli di altre recensioni. Ciò non di meno, è possibile fare qualche considerazione interessante.
Innanzitutto, pur con i valori massimi un poco ridotti – tipici dei JPEG – ci ha stupito positivamente la consistenza dei risultati a tutte le focali. Spesso, gli zoom danno il meglio di sé all'estremo grandangolare, "perdendosi" un po' all'estremo tele, ma in questo caso i risultati sono pressoché costanti al variare della focale.
Ottima, poi, anche la stabilità al variare del diaframma, con l'apertura massima che si dimostra già estremamente nitida e l'ottica che, complessivamente, mostra una netta flessione solo a f/22, per inevitabili motivi fisici (diffrazione). Vero è che il JPEG smorza, in questo caso specifico, un po' le differenze – il RAW produrrebbe picchi massimi più alti e quindi cadute più evidenti ai diaframmi più chiusi – ma basandoci su esperienze pregresse ci sentiamo di poter affermare tranquillamente che questo obiettivo sarà una lama di rasoio fino a f/8 compreso. Del resto, oltre 4000 LW/PH da JPEG a f/11 parlano piuttosto chiaro…
Altro elemento di sicuro interesse è l'eccellente tenuta ai bordi, esibita, anche in questo caso, a pressoché tutte le focali e a tutte le aperture di diaframma fino a f/11 compreso.
Aberrazione cromatica e vignettatura sono sempre perfettamente sotto controllo, così come le distorsioni geometriche che, complici le focali non estreme, mostrano un evidente ma non drammatico "barilotto" a 28mm, che si annulla nell'intorno dei 35mm (poco oltre) per poi cambiare di segno e diventare un leggero "cuscinetto" dai 50mm in su. Quasi noioso aggiungere, per l'ennesima volta, che non abbiamo trovato traccia di coma e che l'astigmatismo è trascurabile.
L'effetto cipolla, viceversa, è visibile (vedi qui sotto) nonostante l'utilizzo delle lenti XA. Volendo trovare un difetto in quest'ottica, l'unico neo potrebbe essere proprio questo. Siamo infatti di fronte all'ennesima ottica chirurgica, in termini di qualità ottica pressoché perfetta, ma con uno sfocato un po' "nervoso" tipico delle ottiche con lenti asferiche.
A titolo personale, troviamo molto interessante il concetto di zoom luminoso, che abbandona sì le focali più grandangolari, ma offre in cambio uno stop importante per lo stacco dei piani e la possibilità di lavorare in condizioni di luce scarsa e/o a bassi ISO. Lo vediamo alla perfezione nei contesti in cui le persone sono protagoniste, e i grandangolari estremi, di conseguenza, poco utili: ritrattistica, cerimonia, sport indoor come zoom "corto", e ovviamente per la produzione video.
Leggi la recensione in anteprima della nuova Sony Alpha A1 Mark II e guarda il nostro video qui sotto
L'unico, vero difetto (non ottico)?!? Il prezzo. L'FE 28-70mm F2 GM sarà infatti disponibile a partire da dicembre, quindi tra pochi giorni, ma pochi saranno anche gli appassionati che se lo potranno permettere, dato il listino di 3600 Euro tondi.