La notizia era emersa a metà Giugno 2019 quando Dan Loeb del fondo d'investimento Third Point aveva chiesto la possibilità di scorporare la divisione sensori fotografici di Sony. Il fondo d'investimento possiede 1,5 miliardi di dollari in azioni del produttore nipponico e rappresentando quindi un investitore importante per la società.
Nei piani di Loeb, scorporare la divisione sensori dagli altri business permetterebbe crescere e concentrarsi dove necessario (videogiochi, musica o cinema). Inoltre i sensori di Sony sono particolarmente apprezzati sia in campo mobile sia in campo fotografico. Anche il numero di fotocamere che sta via via aumentando sugli smartphone è stato visto come un segnale positivo per questo settore.
Ma le volontà di Dan Loeb si sono infrante in queste ore. In una lettera del CEO di Sony diretta a tutti gli azionisti si legge che: "il mantenimento del business dei semiconduttori (ndr. abbreviato in I&SS o Imaging & Sensing Solutions) è il migliore strategia per migliorare il valore aziendale di Sony a lungo termine".
Questo sostanzialmente pone fine all'idea dello scorporo di una divisione rispetto alle altre. Viene inoltre ricordato il fatto che la divisione I&SS è un driver di crescita cruciale per Sony. In futuro servirà poi a creare ancora più valore anche grazie ad altre collaborazioni.
Nonostante tutto il produttore nipponico il produttore non ha posto un veto secco dopo la proposta iniziale. Sony ha precisato di aver riunito dirigenti esperti in diversi settori e analizzato a fondo la vicenda prima di rispondere a Dan Loeb.