Stop alle reflex a pellicola per Canon: in pensione anche EOS-1V
di Roberto Colombo, pubblicata il 01 Giugno 2018, alle 14:41
Canon EOS-1V era stata lanciata nel 2000, agli albori della moderna fotografia digitale e ha rappresentato per il marchio giapponese un punto di partenza per il successivo sviluppo delle reflex digitali professionali e prosumer: con il suo pensionamento finisce l'era delle fotocamere a pellicola Canon, una storia durata più di 80 anni
Commenti (19)
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Commento # 11
di: the_joe
pubblicato il 02 Giugno 2018, 19:38
Originariamente inviato da: ambaradan74
Se si vuole imparare a fotografare bisogna imparare tutta una serie di regole, tutta una teoria e soprattutto LA COMPOSIZIONE, che prescindono dal mezzo.
Quoto al 100%
Poi naturalmente il mezzo serve per poter fare quello che vuole il fotografo, ma mai e poi mai il mezzo sovrasta il fotografo.
Chi si atteggia a fotografo perché usa la macchina in manuale è solo un mentecatto (e lo dico io che ho imparato a fotografare con una macchina senza telemetro ne esposimetro, quindi distanza ad occhio ed esposizione con la regola del 16 e oggi uso con soddisfazione la digitale anche in program)
Commento # 12
di: blobb
pubblicato il 02 Giugno 2018, 19:42
Originariamente inviato da: demon77
No. Non sono in grado.
E appunto quel che sto dicendo.
Vuol dire che tu fai foto migliori perché sai usare il banco ottico? Non mi pare sensato.
Potresti essere un mago con le vecchie macchine meccaniche ma fare belle foto vuol dire altro.
Un volta era obbligatorio e necessario. Se non sai usare la macchina non fai la foto.
Oggi nel bene o nel male la tecnologia aiuta tantissimo.
A me è capitato più di una volta di vedere foto davvero belle pur essendo fatte da dilettanti, anzi, da casual con un semplice telefonino o con una compatta in full auto.
E appunto quel che sto dicendo.
Vuol dire che tu fai foto migliori perché sai usare il banco ottico? Non mi pare sensato.
Potresti essere un mago con le vecchie macchine meccaniche ma fare belle foto vuol dire altro.
Un volta era obbligatorio e necessario. Se non sai usare la macchina non fai la foto.
Oggi nel bene o nel male la tecnologia aiuta tantissimo.
A me è capitato più di una volta di vedere foto davvero belle pur essendo fatte da dilettanti, anzi, da casual con un semplice telefonino o con una compatta in full auto.
no sto dicendo semplicemente se comprendi i meccanismi di una macchina fotografica, riesci a gestire e tutte le caratteristiche, questo ti aiuta a fare belle foto, l'inventiva non si impara la tecnica si.....
Commento # 13
di: demon77
pubblicato il 03 Giugno 2018, 00:25
Originariamente inviato da: blobb
no sto dicendo semplicemente se comprendi i meccanismi di una macchina fotografica, riesci a gestire e tutte le caratteristiche, questo ti aiuta a fare belle foto, l'inventiva non si impara la tecnica si.....
Ok, questo è condivisibile.
Nel senso che per gestire al meglio la preparazione di una foto è certamente utile sapere come funziona la questione tecnica legata a tempi, iso e diaframma.
Però è anche vero che una machina di oggi ti permette di giungere al risultato senza saper padroneggiare queste cose.
E questo puoi farlo solo oggi perchè con una manuale dei tempi addietro eri fregato.
Dicamo che con le macchine di oggi puoi "partire in quarta" andando a fotografare al day zero lasciando spazio solo alla fantasia. Poi se vuoi affinarti puoi spingerti oltre andando a lavorare in full manual decidendo tutto tu.
Prima invece era obbligatorio sapere prima il funzionamento per poi applicare le conoscenze sul campo.
Per come la vedo io è meglio oggi di ieri. Anche se, come ho detto, suona un po' come barare rispetto a chi ha iniziato con le vecchie meccaniche.
Commento # 14
di: the_joe
pubblicato il 03 Giugno 2018, 08:36
Originariamente inviato da: demon77
Ok, questo è condivisibile.
Nel senso che per gestire al meglio la preparazione di una foto è certamente utile sapere come funziona la questione tecnica legata a tempi, iso e diaframma.
Però è anche vero che una machina di oggi ti permette di giungere al risultato senza saper padroneggiare queste cose.
E questo puoi farlo solo oggi perchè con una manuale dei tempi addietro eri fregato.
Dicamo che con le macchine di oggi puoi "partire in quarta" andando a fotografare al day zero lasciando spazio solo alla fantasia. Poi se vuoi affinarti puoi spingerti oltre andando a lavorare in full manual decidendo tutto tu.
Prima invece era obbligatorio sapere prima il funzionamento per poi applicare le conoscenze sul campo.
Per come la vedo io è meglio oggi di ieri. Anche se, come ho detto, suona un po' come barare rispetto a chi ha iniziato con le vecchie meccaniche.
Nel senso che per gestire al meglio la preparazione di una foto è certamente utile sapere come funziona la questione tecnica legata a tempi, iso e diaframma.
Però è anche vero che una machina di oggi ti permette di giungere al risultato senza saper padroneggiare queste cose.
E questo puoi farlo solo oggi perchè con una manuale dei tempi addietro eri fregato.
Dicamo che con le macchine di oggi puoi "partire in quarta" andando a fotografare al day zero lasciando spazio solo alla fantasia. Poi se vuoi affinarti puoi spingerti oltre andando a lavorare in full manual decidendo tutto tu.
Prima invece era obbligatorio sapere prima il funzionamento per poi applicare le conoscenze sul campo.
Per come la vedo io è meglio oggi di ieri. Anche se, come ho detto, suona un po' come barare rispetto a chi ha iniziato con le vecchie meccaniche.
Le regole base per esporre correttamente, mettere a fuoco ciò che si vuole sfruttando la profondita di campo si imparano in 2 giorni, per imparare a fare foto belle ci vuole una vita e c'è sempre qualcosa da imparare senza considerare che se si parla di arte ci vuole anche una certa predisposizione.
Quando organizziamo i corsi ci capita a volte gente che non sa nemmeno che marca di macchina sta usando (esagero ma il concetto è questo) che ha una capacità innata di cogliere belle immagini e viceversa gente che conosce tutte le regole e fa foto banali corrette ma banali
Commento # 15
di: the_joe
pubblicato il 03 Giugno 2018, 08:39
Inoltre una macchina come questa v1 ha già tutti gli automatismi per cui nell'uso pratico non è molto diversa da una digitale a parte il non poter variare la sensibilità ISO, non poter vedere le foto subito ed avere un numero limitato di pose.
Commento # 16
di: demon77
pubblicato il 03 Giugno 2018, 11:49
Originariamente inviato da: the_joe
Le regole base per esporre correttamente, mettere a fuoco ciò che si vuole sfruttando la profondita di campo si imparano in 2 giorni, per imparare a fare foto belle ci vuole una vita e c'è sempre qualcosa da imparare senza considerare che se si parla di arte ci vuole anche una certa predisposizione.
Quando organizziamo i corsi ci capita a volte gente che non sa nemmeno che marca di macchina sta usando (esagero ma il concetto è questo) che ha una capacità innata di cogliere belle immagini e viceversa gente che conosce tutte le regole e fa foto banali corrette ma banali
Quando organizziamo i corsi ci capita a volte gente che non sa nemmeno che marca di macchina sta usando (esagero ma il concetto è questo) che ha una capacità innata di cogliere belle immagini e viceversa gente che conosce tutte le regole e fa foto banali corrette ma banali
Assolutamente d'accordo. E' appunto il pensiero che ho espresso all'inizio!
Imparare a fare foto è una questione di occhio per la composizione, la scena, il momento. Questo è quello che è duro da imparare e che mette in luce chi ha la fortuna di essere predisposto.
La pura questione tecnica che prima era basilare per forza di cose oggi è diventata secondaria grazie alla tecnologia.
Il mio pensiero è che non bisogna considerare una persona "cattivo fotografo" basandosi su questo aspetto.
Commento # 17
di: alb.dg
pubblicato il 04 Giugno 2018, 15:52
Digitale contro pellicola
Per decenni ho fotografato con la pellicola, anche in 6x6, ma devo ammettere che ormai non c'è più storia: il digitale è superiore in tutto, tant'è che permette anche ai non fotografi di ottenere ottime foto.
Ai tempi della pellicola si disponeva al massimo di 36 fotogrammi, per cui il fotografo doveva saper cogliere l'attimo, mentre adesso si possono scattare un'infinità di foto tra cui, quasi certamente, ci sarà "quella buona"o magari eccellente; con la piccola, ma fondamentale differenza, che in questo modo il fotografare diventa atto banale, perciò personalmente mi rifiuto di scattare a raffica. E ancor più mi rifiuto di elaborare le foto con fotoshop: per me è come travisare la realtà.
Per decenni ho fotografato con la pellicola, anche in 6x6, ma devo ammettere che ormai non c'è più storia: il digitale è superiore in tutto, tant'è che permette anche ai non fotografi di ottenere ottime foto.
Ai tempi della pellicola si disponeva al massimo di 36 fotogrammi, per cui il fotografo doveva saper cogliere l'attimo, mentre adesso si possono scattare un'infinità di foto tra cui, quasi certamente, ci sarà "quella buona"o magari eccellente; con la piccola, ma fondamentale differenza, che in questo modo il fotografare diventa atto banale, perciò personalmente mi rifiuto di scattare a raffica. E ancor più mi rifiuto di elaborare le foto con fotoshop: per me è come travisare la realtà.
Commento # 18
di: demon77
pubblicato il 04 Giugno 2018, 23:07
Originariamente inviato da: alb.dg
Per decenni ho fotografato con la pellicola, anche in 6x6, ma devo ammettere che ormai non c'è più storia: il digitale è superiore in tutto, tant'è che permette anche ai non fotografi di ottenere ottime foto.
Ai tempi della pellicola si disponeva al massimo di 36 fotogrammi, per cui il fotografo doveva saper cogliere l'attimo, mentre adesso si possono scattare un'infinità di foto tra cui, quasi certamente, ci sarà "quella buona"o magari eccellente; con la piccola, ma fondamentale differenza, che in questo modo il fotografare diventa atto banale, perciò personalmente mi rifiuto di scattare a raffica. E ancor più mi rifiuto di elaborare le foto con fotoshop: per me è come travisare la realtà.
Ai tempi della pellicola si disponeva al massimo di 36 fotogrammi, per cui il fotografo doveva saper cogliere l'attimo, mentre adesso si possono scattare un'infinità di foto tra cui, quasi certamente, ci sarà "quella buona"o magari eccellente; con la piccola, ma fondamentale differenza, che in questo modo il fotografare diventa atto banale, perciò personalmente mi rifiuto di scattare a raffica. E ancor più mi rifiuto di elaborare le foto con fotoshop: per me è come travisare la realtà.
In disaccordo in entrambe queste cose.
Fotgrafare come "atto banale" puoi farlo anche con la pellicola o addirittura le lastre. Diventa banale se lo fai con superficialità.
Se sei bravo poter usufruire della raffica o comunque di quanti scatti vuoi trovo che sia un meraviglioso vantaggio da sfruttare al massimo per ottenre il risultato voluto.
Stessa cosa vale per Photoshop. E' uno strumento fantastico ed utilissimo, ovvio che dipende da come lo si usa. Una cosa questa che vale per tutto direi.
Anche sull'idea di "travisare la realtà" c'è da discutere.. cosa vuol dire esattamente? Perchè se ben ci pensi, e senza scomodare photoshop, qualsiasi foto tu faccia è già di per sè travisare la realtà: Già solo scegliendo una inquadratura rispetto al tutto travisi la realtà. Se fotografi una strada ma lasci fuori dal campo il cassonetto dei rifiuti a lato hai di fatto travisato la realtà.
Se usi il bianco e nero hai travisato la realtà.
Tutto questo per dire che non è sensato rifiutare le tecnolgie di oggi solo perchè sono nuove. Sono vantaggi, non peggioramenti. Si tratta solo di saperle usare con giudizio.
Commento # 19
di: the_joe
pubblicato il 04 Giugno 2018, 23:51
Originariamente inviato da: demon77
In disaccordo in entrambe queste cose.
Fotgrafare come "atto banale" puoi farlo anche con la pellicola o addirittura le lastre. Diventa banale se lo fai con superficialità.
Se sei bravo poter usufruire della raffica o comunque di quanti scatti vuoi trovo che sia un meraviglioso vantaggio da sfruttare al massimo per ottenre il risultato voluto.
Stessa cosa vale per Photoshop. E' uno strumento fantastico ed utilissimo, ovvio che dipende da come lo si usa. Una cosa questa che vale per tutto direi.
Anche sull'idea di "travisare la realtà" c'è da discutere.. cosa vuol dire esattamente? Perchè se ben ci pensi, e senza scomodare photoshop, qualsiasi foto tu faccia è già di per sè travisare la realtà: Già solo scegliendo una inquadratura rispetto al tutto travisi la realtà. Se fotografi una strada ma lasci fuori dal campo il cassonetto dei rifiuti a lato hai di fatto travisato la realtà.
Se usi il bianco e nero hai travisato la realtà.
Tutto questo per dire che non è sensato rifiutare le tecnolgie di oggi solo perchè sono nuove. Sono vantaggi, non peggioramenti. Si tratta solo di saperle usare con giudizio.
Fotgrafare come "atto banale" puoi farlo anche con la pellicola o addirittura le lastre. Diventa banale se lo fai con superficialità.
Se sei bravo poter usufruire della raffica o comunque di quanti scatti vuoi trovo che sia un meraviglioso vantaggio da sfruttare al massimo per ottenre il risultato voluto.
Stessa cosa vale per Photoshop. E' uno strumento fantastico ed utilissimo, ovvio che dipende da come lo si usa. Una cosa questa che vale per tutto direi.
Anche sull'idea di "travisare la realtà" c'è da discutere.. cosa vuol dire esattamente? Perchè se ben ci pensi, e senza scomodare photoshop, qualsiasi foto tu faccia è già di per sè travisare la realtà: Già solo scegliendo una inquadratura rispetto al tutto travisi la realtà. Se fotografi una strada ma lasci fuori dal campo il cassonetto dei rifiuti a lato hai di fatto travisato la realtà.
Se usi il bianco e nero hai travisato la realtà.
Tutto questo per dire che non è sensato rifiutare le tecnolgie di oggi solo perchè sono nuove. Sono vantaggi, non peggioramenti. Si tratta solo di saperle usare con giudizio.
Infatti, ognuno è libero di pensare come vuole, non c'è un modo "vero" di fotografare, l'importante è che il risultato sia gradevole da vedere poi ogni mezzo è buono per raggiungere il risultato voluto.
Che oggi col digitale sia più facile è vero anche solo per il fatto di poter controllare lo scatto subito dopo averlo fatto e rifarlo se è venuto male o il poter disporre praticamente di un numero illimitato di scatti è un enorme vantaggio, poi la post produzione è infinitamente più facile e apre molte più possibilità.
C'è da dire però che oggi come 150 anni fa quando è nata la fotografia, ci vuole impegno e studio per raggiungere buoni risultati, senza una conoscenza delle regole di composizione non si va da nessuna parte nemmeno se si vuole trasgredire volontariamente a queste regole, prima bisogna conoscerle per poterle aggirare.