Tecnologia anti-mosso in Photoshop: annuncio il 6 maggio
di Roberto Colombo, pubblicata il 22 Aprile 2013, alle 10:01
Dopo due anni Adobe torna a parlare della tecnologia anti-mosso per riportare a nitidezza immagini mosse: tutti i dettagli durante Adobe MAX del 6 maggio
Commenti (24)
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Commento # 21
di: themac
pubblicato il 23 Aprile 2013, 08:44
Originariamente inviato da: Oldbiker
Le formule matematiche vennero inventate e scritte circa 25 anni fa, per mettere riparo alle immagini penose che arrivavano dall'HST (telescopio spaziale Hubble), a causa della lente sbagliata, in attesa che mandassero su uno Shuttle a ... mettere gli occhiali al telescopio.
I nomi delle formule alla base del processo credo che siano: metodo di deconvoluzione di Richardson-Lucy e, un altro, metodo della Massima Entropia.
Ogni buon programma di Astro Image Processing offre questi filtri già da 15 anni. Ricordo che tentavo di usarli, all'inizio 2000, quando passavo il tempo con l'astrofotografia, per migliorare il risultato prodotto dalla mia strumentazione non all'altezza. Il problema era che, con i pc di tredici anni fa (Pentium II e III), il ricalcolo poteva impiegare anche più di mezzora (e lavoravo su immagini di 250x250 pixel!).
I risultati erano molto buoni.
Sono curioso di calcolare i tempi su immagini di 6000x4000...
I nomi delle formule alla base del processo credo che siano: metodo di deconvoluzione di Richardson-Lucy e, un altro, metodo della Massima Entropia.
Ogni buon programma di Astro Image Processing offre questi filtri già da 15 anni. Ricordo che tentavo di usarli, all'inizio 2000, quando passavo il tempo con l'astrofotografia, per migliorare il risultato prodotto dalla mia strumentazione non all'altezza. Il problema era che, con i pc di tredici anni fa (Pentium II e III), il ricalcolo poteva impiegare anche più di mezzora (e lavoravo su immagini di 250x250 pixel!).
I risultati erano molto buoni.
Sono curioso di calcolare i tempi su immagini di 6000x4000...
Beh, considerando l'evoluzione dei processori e , sopratutto, il fatto che ormai si fa pesante utilizzo delle gpu, direi che a una manciata di secondi ormai si arriva. Poi l'algoritmo non lo conosco nella sua formulazione matematica, ma direi che ci sta.
Pero' e' bello fare infinite congetture, no ?
TheMac
Commento # 22
di: aald213
pubblicato il 24 Aprile 2013, 13:48
Originariamente inviato da: deggial
e già... però otterresti comunque risultati "meglio di niente".
E io cmq sono della scuola di pensiero che photoshop non si dovrebbe usare. una foto è come esce dalla macchina, stop (almeno in ambito artistico... se poi si vuole recuperare foto ad esempio ad uso investigativo, giornalistico, militare, in ogni caso professionale, allora va bene).
E io cmq sono della scuola di pensiero che photoshop non si dovrebbe usare. una foto è come esce dalla macchina, stop (almeno in ambito artistico... se poi si vuole recuperare foto ad esempio ad uso investigativo, giornalistico, militare, in ogni caso professionale, allora va bene).
Questo è un argomento molto più complicato di quello che sembra.
Non esistono foto "come escono dalla macchina", perchè la macchina di per sé effettua post-processing.
Anche se teoricamente si lavorasse su immagini RAW, non si può evitare il bilanciamento del bianco.
Non è una banalità concettualmente parlando, perché sfuma il confine tra intervento umano e digitale.
Sono d'accordo in linea di massima sul fatto che il post-processing non dovrebbe spingere troppo le caratteristiche della foto di per sé. E nuovamente - dov'è il "troppo"? Boh!
Commento # 23
di: aald213
pubblicato il 24 Aprile 2013, 13:55
Originariamente inviato da: Oldbiker
Le formule matematiche vennero inventate e scritte circa 25 anni fa, per mettere riparo alle immagini penose che arrivavano dall'HST (telescopio spaziale Hubble), a causa della lente sbagliata, in attesa che mandassero su uno Shuttle a ... mettere gli occhiali al telescopio.
I nomi delle formule alla base del processo credo che siano: metodo di deconvoluzione di Richardson-Lucy e, un altro, metodo della Massima Entropia.
Ogni buon programma di Astro Image Processing offre questi filtri già da 15 anni. Ricordo che tentavo di usarli, all'inizio 2000, quando passavo il tempo con l'astrofotografia, per migliorare il risultato prodotto dalla mia strumentazione non all'altezza. Il problema era che, con i pc di tredici anni fa (Pentium II e III), il ricalcolo poteva impiegare anche più di mezzora (e lavoravo su immagini di 250x250 pixel!).
I risultati erano molto buoni.
Sono curioso di calcolare i tempi su immagini di 6000x4000...
I nomi delle formule alla base del processo credo che siano: metodo di deconvoluzione di Richardson-Lucy e, un altro, metodo della Massima Entropia.
Ogni buon programma di Astro Image Processing offre questi filtri già da 15 anni. Ricordo che tentavo di usarli, all'inizio 2000, quando passavo il tempo con l'astrofotografia, per migliorare il risultato prodotto dalla mia strumentazione non all'altezza. Il problema era che, con i pc di tredici anni fa (Pentium II e III), il ricalcolo poteva impiegare anche più di mezzora (e lavoravo su immagini di 250x250 pixel!).
I risultati erano molto buoni.
Sono curioso di calcolare i tempi su immagini di 6000x4000...
Fotografia terreste e astrale sono piuttosto differenti ;-)
Il problema in astratto, che in queste discussioni non viene considerato, è che la fotografia è una rappresentazione a due dimensioni di una realtà a tre dimensioni, e i computer, con la tecnologia attuale, non possono interpretarla.
Ciò è identico alla manipolazione della profondità di campo: lo stato dell'arte della manipolazione del DOF è un plugin commerciale per photoshop, e necessita della mappa *manuale* della DOF; i programmi che manipolano la DOF in automatico, sono poco più che giocattolini.
Riassumendo. È possibile che per un numero ristretto di casi la tecnologia possa funzionare, ma finchè non sarà possibile una manipolazione automatica del DOF, molto probabilmente non se ne avrà neanche uno per la messa a fuoco.
Commento # 24
di: Oldbiker
pubblicato il 25 Aprile 2013, 03:15
Originariamente inviato da: aald213
Fotografia terreste e astrale sono piuttosto differenti ;-)
Sono differenti solo nell'esecuzione, perché, alla fine, è sempre un raster di byte quello che ottieni, senza alcuna differenza. L'elaborazione dell'immagine non pone alcuna identificazione delle fonti e i principi sono gli stessi, di qualunque campo d'indagine si stia parlando.
Sfocatura, micromosso, aberrazioni ottiche producono lo stesso risultato sulla matrice numerica: un byte, cioè il punto sorgente, si duplica, si triplica, si quadruplica ... fondendosi con i bytes adiacenti. Circolarmente se stiamo parlando di sfocatura, direzionalmente negli altri casi.
Come ho già scritto, programmi professionali per [U]tentare di recuperare[/U] queste immagini, [U]altrimenti perdute[/U], esistono da molti anni e sono parecchio efficienti: di certo non li offrono gratis in rete:-)